Debby aveva pianto per tutto il tragitto in auto, fino a che Teresa non la portò in camera sua, le diede un pigiama e una cioccolata calda.
- Cosa è successo? Devo picchiare Brian?
La frase fece sorridere Debby, ancora in lacrime:- No, non è colpa sua...
Si asciugò il viso e tirò su con il naso:- Tu sai che Nik è gay, vero?
Teresa annuì:- Certo, lo sanno tutti.
- Ma nessuno sapeva di chi era innamorato al di fuori di me, fino a poche ore fa...
La ragazza sollevò un sopracciglio:- Hai detto a Brian chi è il ragazzo di cui Nik è innamorato?
Gli occhi di Deb si pienarono di lacrime:- Si tratta di Kieran, Tes.
- Oh cazzo... - disse, restandoci di stucco.
- Già.
Il silenzio scese tra le due, mentre la mente di entrambe veniva occupata da pensieri su pensieri.
- Pensi che Brian glielo dirà? - chiese Teresa.
- Sì, ma spero lo faccia con cautela... Questa è una cosa che scioccherebbe chiunque e spesso porta all'odio e non voglio che Kieran odi mio fratello.
- Kieran non è il tipo da farlo, certo sembra un dio impassibile e freddo, ma non è così e lo sappiamo entrambe.
Deb annuì:- Hai ragione.
- Hai sonno? - chiese per cambiare argomento, mentre l'altra scuoteva la testa. - Bene, allora che ne dici di un bel film?Le cose con Mason si era risolte grazie a Nik, infatti il ragazzo era andato a trovarlo e gli aveva parlato a lungo. Alan ricordava ancora l'ansia che lo aveva divorato per quelle tre ore in cui era rimasto a fissare il cellulare, aspettando la chiamata di Nicholas: il biondo, infatti, gli aveva proibito di chiamarlo o di presentarsi lì, almeno finché lui era nel suo appartamento e gli aveva promesso che non appena avesse finito di parlargli gli avrebbe scritto.
Mason era ancora uno studente universitario, mentre Alan si era laureato da poco: si erano conosciuti al campus, poiché due università ne avevano uno in comune, ed erano diventati amici e poi amanti.
Alan aveva cominciato a fare l'allenatore in palestra come lavoro part-time, mentre continuava a studiare per una specializzazione in medicina interna, infatti è lì che conobbe Nik per la prima volta. I due erano entrati presto in confidenza, soprattutto perché Alan aveva sentito che lui era gay, per cui poteva capire bene come fosse difficile per lui affrontare il mondo, soprattutto perché era ancora un ragazzo.
Quando vide l'impegno che ci metteva nel restare amico a Kieran e nel contempo a resistergli, capì che quel ragazzo era molto più forte di lui. Alan si era spesso dichiarato a chi gli piaceva, rovinando la relazione che c'era tra lui e la persona che gli piaceva poiché non studiava bene le conseguenze e così sperava di trovare qualcuno che lo accettasse così com'era. La sua fortuna fu che trovò quella persona in un ragazzo di quattro anni più giovane di lui.
Quando gli propose di andare a vivere insieme però, aveva agito nuovamente d'impulso e questo glielo aveva ricordato Nik, che quando tornò da lui dopo tre ore passate con Mason, gli disse ciò che già gli aveva detto prima di partire: Mason era ancora uno studente e passare alla convivenza lo aveva scioccato parecchio. Il fatto che Alan non gli avesse mai accennato della faccenda aveva solo peggiorato la situazione, ma fortunatamente per lui Nik spiegò al ragazzo che la sua intenzione era quella di fargli una sorpresa che gli avrebbe cambiato la vita e che avrebbe portato la loro relazione a un livello superiore.
Alan doveva molto a Nik e intendeva ricambiare il favore evitando che lui facesse i suoi stessi errori, ma quando ricevette la chiamata di Debby capì che non era quella la situazione in cui doveva fermarlo, poiché ormai Kieran sarà già a conoscenza dei suoi sentimenti. Avrebbe aspettato la mattina per scrivergli e chiedergli notizie, intanto si preparava per delle possibili consolazioni o delle possibili congratulazioni.Brian era in ansia: si era svegliato dopo nemmeno dieci minuti di dormita. Decise di andare a dormire nel letto dell'amico, sperando di addormentarsi e svegliarsi solo quando Kieran sarebbe tornato, ma anche lì non ci riuscì.
Decise allora di scrivere a Deb, anche se sapeva che gli avrebbe risposto il giorno dopo, data l'ora tarda: "Hey Debby, scusami se oggi me ne sono andato via così all'improvviso, ma avevo bisogno di riflettere su quello che mi avevi detto. Quando sono tornato dentro non ti ho più trovata... stai bene? Sei arrivata a casa tutta intera? Spero che ti sia fatta accompagnare da una amica perché eri piuttosto fuori. Per quanto riguarda Kieran, gliel'ho detto: ci ho riflettuto a lungo ed ero giunto alla conclusione di non dirglielo, ma dopo che ho visto il lavoro eccezionale che ha fatto per Kieran, non sono più riuscito a tenerlo per me. Kieran è andato già da un po' a casa tua, per parlare di questo a Nik... Spero non ti abbia svegliata, perché se lo ha fatto posso solo immaginare la tua ansia. Gliel'ho detto con le migliori intenzioni, per cui ti prego di non odiarmi. Dormi bene."
Appoggiò il cellulare sul comodino e fece un enorme sospiro per tranquillizzarsi e ci stava anche riuscendo, quando sentì il cellulare vibrare e, in contemporanea, il battito cardiaco aumentare: è Deb? È arrabbiata?
"Ciao Brian. Sapevo lo avresti detto a Kieran, ma sono comunque felice nel sapere che non sei contro mio fratello. Non sono a casa mia, ma di una amica, per cui non sapevo niente di Kieran. Dici che si arrabbierà con Nik?"
Brian sorrise come un'ebete nel scoprire che non era arrabbiata, poi si ricompose e le rispose: "Kieran non mi è sembrato arrabbiato, ma scioccato sì. Immagino che chiunque lo sarebbe se scoprisse che un amico ha una cotta per lui. In questo momento sono a casa sua e lui non è ancora tornato, ma non so se questo sia un bene o un male. Pensavo comunque di non scrivergli, sai non vorrei interrompere niente..."
"Hai ragione, menomale che me lo hai fatto notare. Scriverò anche io domani a Nik, invece che ora. Ah, però sarebbe oggi dato l'orario..."
Brian guardò l'ora: le quattro e un quarto.
"Già. Bene, non ti tengo ulteriormente sveglia. Buonanotte e sogni d'oro."
"Cosa siamo: bambini? Va bene, starò al gioco: buonanotte e sogni d'oro anche a te!"
Brian si limitò a sorridere, per poi lasciare il cellulare vicino alla sveglia e mettersi sotto le coperte. Dopo nemmeno due minuti giaceva tra le braccia di Morfeo.Nicholas socchiuse gli occhi prima di spingere Kieran indietro e farlo cadere sul materasso: vide lo stupore nei suoi occhi quando appoggiò una mano sulla sua spalla per tenerlo fermo e si sedette a cavalcioni su di lui.
Kieran aggrottò le sopracciglia, mentre il suo battito cardiaco aumentava.
Nicholas sentiva il suo petto alzarsi e abbassarsi velocemente, mentre i suoi occhi catturavano ogni dettaglio di lui: la sua maglietta, la stessa della festa, rivelava parte dei suoi pettorali; i suoi capelli erano sparsi intorno al suo viso incorniciandolo alla perfezione, mentre i suoi occhi ambrati sembravano più scuri del solito. Le sue labbra erano socchiuse per lo shock.
Nik si abbasso verso il suo orecchio, ma prima di parlare notò come i suoi capelli profumavano, nonostante le ore passate in mezzo al fumo, all'alcol e ad altre persone. Sospirò, cercando di ignorare la voglia pazzesca che aveva di baciare quella sua pelle ambrata.
- Comincia ad avere paura di me, Larson.
Kieran si irrigidì e pensò che forse Nik voleva davvero fargli fare cose che non voleva, poi però si ricordò di come aveva aiutato il suo amico Alan, di come teneva a sua sorella e soprattutto a come aveva passato ore a dipingere il soffitto di camera sua.
Il moro strinse la coperta tra le dita, per poi rilassarsi:- Non mi faresti mai qualcosa contro al mio volere e non avrò mai paura di te.
Gli sussurrò quelle parole nell'orecchio, così come aveva fatto lui prima; Nik strinse le labbra dal dolore e si allontanò da lui in modo da vederlo in faccia.
- Tu non sai niente di me - disse con il viso nuovamente impassibile, ma gli occhi turbati come un cielo in piena tempesta.
- No, hai ragione, ma su questo sono sicuro, soprattutto se ti piaccio.
Nicholas serrò la mascella:- Stai zitto! Hai idea di quanto abbia dovuto lottare per non avvicinarmi a te? - disse sbattendo i palmi delle mani ai lati della sua testa e avvicinandosi leggermente. - Nonostante i miei sforzi non ci sono riuscito e questo perché tu non mi permettevi di farlo! Continuavi a parlare con me normalmente mentre io finivo solo per lasciarmi coinvolgere ancora di più... Pensavo di riuscire ad ignorarti, ma mi sbagliavo. Hai idea di quante volte io abbia desiderato toccarti o baciarti? Ma insieme al desiderio c'era sempre il dubbio, la paura, che mi faceva restare con i piedi per terra, ma tu non puoi certo saperlo, tu non sai nemmeno cosa sia la paura...
Il tono di Nicholas si era alzato per poi abbassarsi man mano che continuava il suo discorso e Kieran poteva solo trattenere il fiato mentre ascoltava le sue parole. Vide gli occhi del biondo farsi nuovamente lucidi, ma nessuna lacrima uscì da essi e dal suo respiro accelerato capì che cercava di controllarsi il più possibile.
- Hai ragione, non lo so - disse dopo svariati minuti di silenzio. Guardò a sinistra, verso la finestra, così da non vedere il viso sofferente di Nik. Aveva cominciato a nevicare e alcuni fiocchi si depositavano contro al vetro della finestra, per poi sparire, lasciando dietro di sé solo una piccola scia d'acqua.
Socchiuse le labbra, per poi passarci su la lingua e sussurrare:- Fallo.
Nik aggrottò le sopracciglia, non capendo cosa volesse dire.
Kieran si morse il labbro inferiore e si voltò nuovamente verso il ragazzo che gli stava sopra, per poi guardarlo negli occhi:- Baciami.
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Allungando una mano nelle tenebre
RomanceKieran sapeva bene quale era l'obiettivo della sua vita e arrivarci era il suo unico scopo. Lo studio era il suo obbligo, il suo passatempo, il suo compagno di stanza. Il problema era però lo stress e la soluzione la trovò nel ruolo del playmaker de...