13.

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Quando Nicholas arrivò a casa, la madre non riuscì più a non parlare:- Nik, il ragazzo di prima...
- È un amico mamma, niente di più. Hai bisogno di me per qualcosa o posso andare?
Lei sospirò e guardò il figlio:- Ti andrebbe di vedere un film con me e Deb? Faccio i popcorn.
Nicholas sorrise e annuì.
Quando c'era ancora il padre, era soliti guardare un film tutti i fine settimana, con cibo e bibite, seduti stretti su un divano, nonostante ce ne fossero altri due; dopo la sua morte smisero di farlo, sia per non evocare bei ricordi che avrebbero solo fatto rattristare la famiglia, sia per mancanza di tempo. Dopo mesi concessi per adattarsi ai nuovi ritmi della vita, Deb aveva chiesto titubante:- Possiamo guardare un film?
Da allora, quando avevano tempo, guardano spesso film insieme, godendosi nuovamente la sensazione di calore della famiglia.

Kieran rientrò in casa che era fradicio, così andò a farsi un bagno caldo, che gli permise di riflettere sulle parole del biondo.
Aveva scoperto che dipingeva e che aveva già tentato di disegnare la Via Lattea, magari poteva chiedere a lui di dipingere la sua stanza, sarebbe stato curioso di vederlo mentre dipingeva, le espressioni che avrebbe fatto.
Un altro problema era il suo compleanno: mancava poco più di una settimana e lui doveva ancora decidere cosa fare. Avrebbe chiamato Brian e chiesto consiglio a lui.
Uscì dalla vasca e si mise un paio di boxer, per poi mettersi a dormire.

Il giorno seguente nessuno dei due incontrò l'altro, ma, nel contempo, sapevano che si sarebbero visti al corso avanzato. Nicholas non voleva vederlo di nuovo, perché non voleva che trovasse dei motivi in più per farselo piacere; Kieran invece voleva nuovamente parlare con lui, per scoprire più cose su questo ragazzo così riservato.
Quando Kieran entrò nella classe di letteratura, venne accolto da Melissa e le sue tirapiedi; dopo ciò che era accaduto a casa sua non era più riuscito a guardarla come prima.
- Melissa, non adesso.
- Oh, andiamo, hai tempo per quel gay e non per chiacchierare con me? - chiese poggiando le mani sui fianchi. - Secondo me tu gli piaci, ma non ti conviene stargli vicino, a meno che non vuoi che te lo metta in-
- Basta così Melissa, non dire stupidaggini - disse Brian, che era arrivato in tempo per sentire le ultime parole che la bionda aveva pronunciato.
Mise un braccio sulle spalle dell'amico e lo portò verso uno dei banchi in fondo.
Kieran era rimasto scioccato dalle parole della cheerleader: Nik non poteva essere innamorato di lui e di certo non avrebbe mai tentato di costringerlo a fare qualcosa.
Sospirò, mentre sentiva la rabbia crescere: non sopportava questi pregiudizi, lui si trovava bene in compagnia di Nik, molto meglio che in compagnia di Melissa.
- Hai proprio ragione, Melissa non è esattamente definibile come nostra amica.
Kieran sbuffò:- Buongiorno.
- Oggi hai la classe avanzata?
- Sì, ma finisco prima dell'inizio della partita.
L'amico annuì, per poi salutare, come tutta la classe, la professoressa.
Era ora di pranzo e Nik prese della pasta e un po' di cetrioli, per poi sedersi in un tavolo vicino alle finestre. Era solito mangiare fuori, in giardino, ma con quel freddo preferiva restare al chiuso.
Sentì una sedia spostarsi davanti a lui e quando riportò lo sguardo davanti a sé, vide Chris.
- Yo.
Nik sollevò un sopracciglio, per poi tornare sul suo cibo e a guardare il cielo grigio, che urlava pioggia in arrivo da ore.
- Ho interrotto il tuo momento di meditazione?
Il biondo guardò nuovamente il ragazzo davanti a lui: i suoi occhi neri erano veramente interessanti.
- No, non medito. Penso e basta.
Lui rise senza alcun filtro:- Direi che il tuo pensare sia molto simile al meditare.
Nik sollevò appena le sopracciglia:- Come fai a dirlo?
- Non so, forse perché sembri veramente concentrato quando pensi.
L'altro fece un gesto di noncuranza, per poi continuare a mangiare. Anche Chris aveva cominciato a mangiare, ma nel contempo stava tirando fuori quaderni e libri, per poi mettersi a studiare.
Era proprio uno che studiava parecchio, pensò Nicholas, se passava la sua pausa pranzo sui libri.
Il cellulare di Nik, appoggiato sul tavolo, si illuminò. Il biondo vide un messaggio di Alan che gli diceva di chiamarlo appena poteva, così lui compose il suo numero e lo chiamò.
- Zuccherino! Devi aiutarmi.
- Ciao anche a te Alan - disse con un sospiro esasperato.
- Stasera invito fuori a cena Mason e voglio che mi aiuti a decidere cosa mettermi! Sono veramente nervoso perché gli chiederò se-
- Aspetta, mi stai chiamando nella mia pausa pranzo perché non sai cosa metterti per il tuo appuntamento di stasera? - chiese calmo ma irritato.
- Esatto! Pensavo alla camicia rosa cipria con giacca e cravatta nera, ma sarebbe troppo formale vero? Oppure potrei-
- Quella camicia va bene, ma niente cravatta, mettiti un gilet nero. Ah, evita i fiori gialli.
- Come facevi a sapere che gli avrei comprato i fiori?
Nicholas sospirò nuovamente:- L'ultima volta eri indeciso tra fiori e cioccolatini e visto che ti avevo consigliato cioccolatini, ovviamente questa volta avresti optato per i fiori.
- A volte dimentico quanto sei spaventosamente intelligente - disse con voce provata.
- Piantala di fare il melodrammatico e dimmi se ti serve altro, tra un po' dovrò andare.
- Hm, non credo, in caso ti chiamo.
- Sarò in classe, non potrò rispondere, comunque buona fortuna.
- Grazie zuccherino, speriamo bene.
Nik riagganciò, mentre si alzava e si preparava per andare in classe.
Aveva più o meno capito il motivo per cui Alan era così agitato, ma pensando alla sua relazione con Mason pensò che sarebbe andato tutto bene.
Chris lo raggiunse:- Avrò di nuovo il piacere della tua compagnia, oggi a lezione?
- Probabilmente sì.
Entrarono insieme in classe e subito Kieran posò lo sguardo su loro: il ragazzo con lui lo stava un po' irritando perché a causa sua non poteva mai parlare con Nik o averlo come proprio compagno di banco.
Quel giorno il professore ci sarebbe stato solo per un'ora, poi erano liberi di andare via, così Kieran pensò di poter parlare con Nik prima della partita.

Nicholas venne chiamato da Kieran prima che potesse andarsene chiedendogli se oggi poteva rubargli un po' di tempo per parlare, ma prima che Nik potesse anche solo rispondergli, sua zia lo chiamò e dovette spostare l'uscita per un altro giorno, per poi scappare via, lasciando quel leggero profumo di fresco intorno al biondo.

Nik lo guardò andare via pensando che quel ragazzo non aveva minimamente pietà del suo cuore, ma di fatto, sapeva anche che si sarebbe sicuramente arrabbiato se stesse con lui per pietà, anzi lo avrebbe totalmente fatto sparire dalla sua vita.
Salutò Chris velocemente, per poi andarsene a casa: si sarebbe concentrato sui libri per tutto il giorno.

Kieran lasciò Nik malvolentieri e tornò subito a casa, ritrovandosi sua zia davanti alla porta di casa, seduta sul gradino, con Naomi che dormiva aggrappata a lei come un koala.
- Zia, scusa se ti ho fatto aspettare.
Raggiunse la donna e la fece accomodare in casa, portando Naomi nella stanza degli ospiti e mettendola a dormire sul letto, sotto alle coperte.
Portò del caffè alla donna, che si sedette sul divano.
Questa indossava una giacca lunga e nera, con un completo da ufficio sotto; a quanto pare, pensò Kieran, è arrivata qui subito dopo il lavoro.
- Come ti ho scritto in messaggio, tuo zio sta male e dobbiamo farlo trasferire in un posto che possa occuparsi meglio di lui, ma questo implica il suo allontanarsi da casa e tu sai che non posso lasciarlo da solo...
Kieran annuì.
- So di chiederti molto, soprattutto ora che sei a casa da solo, ma per favore, potresti prenderti cura di Naomi per un po'?
Kieran vedeva chiaramente come quella donna era stanca: doveva lavorare e portarsi la bambina con lei alla mattina, per poi partire subito per stare dal marito fino a tardi.
- Certo, non ti preoccupare, me ne occuperò io, ma zia, cerca di riposarti un po', se vuoi la tengo qui anche di notte così almeno potrai avere un po' di tempo per te.
La donna annuì:- Mi dispiace davvero tanto, sei uno studente e non dovresti occuparti di una bambina, ma non posso portarmela dietro, non lo reggerebbe. Tu sei la mia unica possibilità.
KIeran annuì, per poi consolare la donna e mandarla a riposare con la figlia.
Da quel giorno Kieran si sarebbe dovuto prendere cura di sua cugina Naomi, di soli cinque anni.
Ma come avrebbe fatto con gli allenamenti e le partite?

Allungando una mano nelle tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora