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Da quando siamo entrati in questa macchina mia madre non ha proferito parola, non so dove stiamo andando, ne il perché stiamo andando da qualche parte ; ma tutto è partito dopo la chiamata di questa mattina , quando mia madre è venuta da me a dirmi di vestirmi in fretta con abiti neri. Il mio solito... Da lì non mi a più parlato e devo dire che non è da lei.

Fisso il mio ginocchio scoperto dovuto allo strappo dei jeans neri, è tutto così strano e ormai è da ore che stiamo in viaggio, penso che siamo anche usciti da Modena la mia città più che altro cittadinella; non è molto grande ma a me piace così .

La macchina frena di colpo davanti ad un muro di cemento pieno di scritte fatte con le bombolette; ritraevano diverse firme , tra le quali se ne potevano distinguere due , una in nero e una in rosso : Benjamin e Federico.
La mia attenzione viene poi catturata dal vastissimo edificio di cemento a cui apparteneva quel muro. Si estendeva per kilometri e kilometri è una cosa enorme .

Vedo mia madre girare l'angolo e così la seguo , fiancheggiamo il muro a passo svelto finché non vediamo una scritta carcere minorile di Modena/Modenian Asylum.

Cosa? Mia madre mi aveva portato in un centro per psicopatici? Capisco che sono in un età difficile, che mi vesto sempre di nero e me ne sto sempre in camera mia nel mio piccolo mondo , ma non capisco questa decisione , non è troppo affrettata?
«mamma perché mi hai portato in un centro per psicopatici?»
Vedo subito il suo sguardo incupirsi;
«tesoro, vedi questo posto è diviso in due parti, uno è un centro di cura e l'altro è il carcere dove ci sono anche alcune delle persone in cura»
«se non tutte» sbuffo rumorosamente «vedi io ti ho portato al carcere»
«ma sei impazzita o cosa? Sai che effetto fa il carcere sulle persone? Perché mi hai portata qui?»
«tesoro dai tempo al tempo e vedrai che tutto ti verrà svelato» dopodiché mi prende per il polso e mi trascina all'interno di quel carcere .

È da ormai svariati minuti che giriamo per i corridoi sporchi e abbastanza buii di questo edificio, finalmente riesco a vedere una porta con la scritta direttore su un cartello di ottone. Dunque li mamma bussa
«avanti» si sente una voce maschile provenire da dietro la porta
«salve io sono la signora Brilletti, lei è mia figlia Francesca , è da mettere tra quelli nuovi»
«signora la stavo aspettando , io sono il direttore , mentre lei firma alcune carte faccio portare la sua ragazza in cella» dice mostrando un sorriso alquanto beffardo, prende il telefono e chiama qualcuno dicendogli di venirmi a prendere
«tesoro esci fuori tra poco verranno a prenderti, mi mancherai» dice quella che avrebbe dovuto essere mia madre perché tale non si può definire una persona che ti porta al manicomio nel vero e proprio senso della parola!
Cerca di abbracciarmi ma io la scanso uscendo e sbattendomi la porta alle spalle.

Appena esco mi mettono un fazzoletto in faccia e poi tutto buio, non riconosco più niente ma soprattutto non sento più niente.

Mi risveglio in una cella con una finestra , il gabinetto per non dire cesso in bella vista e poi le sbarre, sono in una fottutissima cella.
Trovo un uniforme arancione sul mio letto , una di quelle classiche che si vedono nei film, la prendo e la indosso sopra i miei vestiti.

La cella davanti alla mia è vuote mentre, beh c'è un muro di carton gesso che mi separa con una piccola apertura e delle sbarre in alto dall'altra.
Cerco di salire sul letto per vedere se riesco a raggiungere la semi apertura. Dannata bassezza , è normale che una ragazza di diciassette anni sia alta solo 1.62? No secondo me no.

Finalmente ci arrivo e mi tirò su leggermente con le mie flebili braccia , ma subito incontro due occhi azzurri come il cielo
«wow non credevo riuscissi ad arrivare fino a qui»
«scusami tu sei?» chiedo spaesata al ragazzo del ciuffo biondo
«piacere Federico Rossi» solo ora notò che ha una tuta verde
«ehm... piacere Francesca Oltresonni»
«spaccio eh?»chiede ovvio, ma con che ovvietà sta chiedendo , non so nemmeno a cosa si riferisce !
«come scusa?»
«la tua condanna! Sai si vede dal colore della tuta !»
«ah interessante non lo sapevo nemmeno io...»
«e tu? Come mai è verde?» continuo.
«corruzione di publico ufficiale» ah niente di che poi,«dopo una rapina a mano armata ma senza feriti» come non detto.
«tu fai parte del gruppo di quelli nuovi?»
«scusa ma non so veramente di cosa stai parlando »ribatto
«quelli arrivati oggi»
«beh si, tu quando sei arrivato?»
«6 mesi fa»wow«questo posto ti cambia »continua.
Scendo un attimo per la stanchezza e poi risalgo;
«com'eri prima di arrivare qui? I capelli erano neri?»
«mi stai simpatica Piccoletta»
Eh quanti anni avrà in più di me?«se te lo stai chiedendo ho 19 anni »ah
«beh mi sono un po' stancata di stare così, mi rilasso e mi preparo all'inferno»
«oh non sai quanto fai bene»
«lo spero»
«benvenuta all'inferno »

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ÇøøÇ

Ciao! Nuova storia che ne dite? Vi piace? Aggiorno molto probabilmente domani! Ci si vede!!
(12:17-29/12/16)

ByeÇ:

Devil //B.MDove le storie prendono vita. Scoprilo ora