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Federico butta gli occhi al cielo e prende un grande respiro, ma mai piu grande del mio di 10 minuti prima.

«sono qui per dirti che uscirai presto»

Quelle parole mi sbloccano, e mentre cerco di ricomporre quel qualcosa ormai di sconosciuto che giaceva nuovamente in pezzi dentro me rispondo «a che gioco stai giocando, Rossi?» dico con aria di sfida «non è un gioco Fra» dice in tono serio e fissandomi in modo severo «c'è una guardia che mi deve parecchi soldi, dovrei riuscire ad averli entro questa settimana, massimo 4 giorni» io lo guardo, vorrei sorridergli, ma credo di non saperlo più fare «perché mai vorresti liberarmi?» dico inviperita, più vorrei cercare di essere cordiale nei suoi confronti più accade l'opposto «perché fino a 8 mesi fa ci stavo io con te dietro quelle sbarre, a farti riprendere da quei terribili attacchi di panico che avevi, ci stavo io quando lui aveva puntato i suoi artigli su di te la prima volta , ma non c'ero io quando lui è riuscito ad affondare quegli stessi artigli in te, e guarda dove siamo arrivati» finisce sbattendo le palpebre molteplici volte «io non mi sono mai mossa» dico con un tono neutro «tu no, lui si» dice questo «Federico, spiegami, vorresti tirarmi fuori e poi? Non so nemmeno il perché tu te ne sia andato lasciandomi in preda a me stessa» dico sempre più dura «Mi hanno pagato la cauzione» dice senza aggiungere altro.

Sospiro. «Rossi io non ti aspetterò , se avrò occasioni migliori uscirò senza dirti niente, perché non ti devo più niente» ha lo sguardo spezzato «4 giorni» dice con tono duro «e anche se quella che tirerò fuori non sarà mai la stessa che è entrata qui dentro, avrà sempre un posto qui» dice indicandosi la testa. Dopodiché si alza e va via.

Rimango lì , a fissare dove prima c'era seduto il mio ex quasi migliore amico di questo dannato posto.

***

Eppure alla fine un po' di anima ce l'avevo ancora legata dentro, forse quel poco che era rimasto però se ne era definitivamente andato quando, mi sono illusa. Non pensavo che a causa di un cuore spezzato si potesse spezzare ulteriormente l'ultima briciola che era rimasta di esso.

Il tempo scorre inesorabilmente e sono sicura che a breve quei 4 giorni passeranno.

Non avere più un qualcosa dentro ti porta a fare molte domande , ad esempio quella sul perché si stia continuando ad andare avanti pure se si ha già perso tutto; ma io non lo farò, non prenderò la strada più semplice, l'ho promesso a Yuri.

esattamente 1 anno e 7 mesi fa quando tornai, alla prima pausa ricreativa mi affrettai ad andare da Nicole, per raccontarle tutto, solo che appena la trovai Lorenzo ci venne a chiamare in lacrime; mi crollò un pezzettino di mondo addosso.

Corremmo più veloce possibile, ma appena aprii quella porta lo scenario che mi ritrovai davanti fu disastroso.

(per le persone sensibili meglio saltare questa parte)

Era lí, per terra, con gli occhi rossi e la carne sugli avambracci squarciata tante, troppe volte.

In molte, quasi tutte le direzioni.
In una mano vi era riposto un qualcosa di luccicante, un pezzo di ferro alquanto affilato staccato probabilmente dal letto in qualche modo .

All'improvviso si fecero strada delle parole nella mia mente "anche se penserai che io sono quello con cui hai legato di meno ,non è così per me".

Ero ancora una bambina mentalmente e il mio cuore si fermó.

Era uno scenario cruento che mi strappò dalla realtà, e iniziai a vederci sfocato.

Mi avvicinai quasi buttandomi a terra a fianco a lui, continuando a gridare di chiamare un infermiera o un dottore, perché tutti stavano fermi e mi guardavano avere una reazione insolita da quello che conoscevano del nostro rapporto, ma io sentivo che da una parte c'era molto di più.

E urlavo, urlavo, ma tutto era fermo.

Il liquido scarlatto continuava a scorrere sul pavimento e piano a piano sembrava quasi di ritrovarsi in una pozzanghera, come quelle dopo la pioggia , che di sicuro però non avrebbe riflesso l'immagine di un arcobaleno dai colori vividi, dato l'opaco e saturo colore rosso.

Presi il suo volto con le mie mani e giuro di poter averlo visto sorridere, sperai che tutto si potesse risolvere tanto che gli continuai a ripetere che sarebbe andato tutto bene... e quando vidi quasi i suoi occhi essere privi della sua anima cercai di rassicurarlo "lo so lo so, ricordo la tua voce quello che mi hai detto" sperando di poter tenerlo con me il tempo necessario per l'intervento di un qualche ente medico che, non arrivó.

«così, va bene così, tu però non farlo mai, tu che sei riuscita ad uscire da quel posto freddo non farlo, non scegliere la strada più semplice, io solo non ce la facevo più, ma tu vivi per me » disse in tono flebile, con il fiato affaticato, e gli occhi fissi sulla mia fronte. Cercó quasi di avvicinare la sua mano alla mia guancia quasi come volesse accarezzarla, ma non aveva le forze era quasi stremato, così presi la sua mano e la posai sulla mia gota, era particolarmente fredda, e non appena la lasciai cadde a peso morto facendo schizzare sulla
mia uniforme parte del liquido rossastro che ormai aveva adornato metà pavimento della camera.

Era anche sulla mia giancia, denso e caldo.

(le persone sensibili da qui in poi sono al sicuro)

«Ragazzi e ragazze mi dispiace dirvi che il vostro compagno, Yuri Trovati si è tolto la vita, suicidato» queste sono le parole che il rettore si sprecó a dire 10 buoni minuti dopo la sua dipartita.

Questo incrementò l'aumento della perdita dei ragazzi dalle tute blu, e così anche di Lorenzo.

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𝕊𝕡𝕒𝕫𝕚𝕠 𝕒𝕦𝕥𝕣𝕚𝕔𝕖

Il secondo capitolo nuovo è qui per voi :)

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 22, 2020 ⏰

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