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Due anni cazzo, due anni in questo schifo di posto.

Di mancano solo 5 mesi e ho finito di scontare quella stupida pena che nemmeno avrei dovuto avere.

Il carcere ti cambia, il manicomio ti cambia, la vita ti cambia.

Quando sono tornata , da quel fatidico giorno , non lo rividi mai più , fino ad adesso. I giorni erano continuati a passare come acqua che scorre in un ruscello, inesorabilmente veloce e tremendamente fredda.

Quelli che erano i miei amici, ad oggi sono solo persone a me sconosciute, perché col tempo si cambia e quindi ciò che fa parte del passato, che molto spesso ci sembra quasi essere di un altra vita, va eliminato.

Ma d'altronde cosa mi sarei mai potuta aspettare da un posto simile? di riuscire a instaurare dei legami con delle persone? Che stupida che ero.

Affezionarsi è uno dei tanti per morire lentamente, dall'interno e sgretolarsi l'anima in tanti piccoli cocci.

Pure se avessi voluto andare avanti senza di lui, che aveva comunque iniziato a rappresentare nella mia vita una quasi piccola incerta costante, sarei rimasta proprio dove sono ora; come se mi avesse appena affondato un pugno alla bocca dello stomaco.

Ma pensare a lui non mi fa male, non più. Una cosa per farti male dovrebbe toccarti il tuo punto più debole, e in caso di sentimenti il cuore e l'anima; ormai assenti da tempo nella mia persona.

Lui faceva sentire la vecchia me vulnerabile, schiacciata. Ma comunque aveva creato una sempre più grande dipendenza.

Una cosa che ad oggi, non mi posso permettere.

Ad interrompere questo mio quasi flusso di coscienza, è una guardia, che apre la mia cella «Oltresonni hai visite.» mi viene il voltastomaco a pensare che possa essere mia "madre" ho rifiutato tutte le sue visite eccetto una, quella per il suo compleanno, dove rimasi muta e con il gelo negli occhi. «Davide, sai benissimo che quella strega non la voglio vedere nemmeno sotto tortura, lasciami in pace e continua il tuo lavoro.» dico con un tono calmo, cheto. Lui storce la bocca «non è lei» bastarono queste parole per smuovere la mia attenzione dal nulla più totale che mi aveva rapita «davide, carissimo, chi mi verrebbe mai a trovare?» uso lo stesso tono di prima, e lui controbatte ormai innervosito da quello che era il mio tono di voce quasi del tutto privo di interesse «c'è un ragazzo, e mi è al quanto familiare » sento come se la mia scatola toracica cadesse in un vuoto e tornasse su all'improvviso, un forte giramento di testa mi porta troppi pensieri alla mente. Cercando di alzarmi senza cadere e mi dirigo alla porta.

Il calvario fatto per arrivare fino alla sala dove una maledettissima teca di vetro mi separerà da questo ragazzo è durato 5 minuti.

Cerco di regolare il mio respiro e il terremoto che aveva colpito il mio petto di botto.

Mi siedo ad occhi chiusi, cercando di scacciare tutti gli indizi che mi portavano a lui.

Basta illudersi Oltresonni

Prendo un respiro portando i miei polmoni a una dilatazione tale da farmi male, molto, ma solo fisicamente.

Apro gli occhi, e quel dolore fisico è solo una piccola goccia dell'oceano di quello emotivo che mi ha appena colpito.

«Francesca» mi sento come cadere da un palazzo di innumerevoli piani e dopo l'impatto avere il petto che sprofonda senza mai fermarsi. «che cazzo vuoi» «mi sei mancata sai?» le sue parole erano dolci, un tono che da tanto tempo non ero più abituata a sentire «Federico ti ho fatto prima io la domanda».

Mi ero illusa.

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꧁𝕊𝕡𝕒𝕫𝕚𝕠 𝕒𝕦𝕥𝕣𝕚𝕔𝕖꧂

non sono più abituata aiuto... è corto lo so ma ci devo riprendere la mano, più tardi forse ne publico un altro, dipende da come va questo. Sono determinata a finire la storia ma ho anche bisogno dei feedback da parte vostra; quindi lasciate un commento per dirmi cosa ne pensate e se avete domande sono qui :)

ℂ𝕠𝕤𝕥𝕒𝕟𝕫𝕒❤︎

Devil //B.MDove le storie prendono vita. Scoprilo ora