04 ⎸Kai

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Ovviamente quando avevo detto quelle parole, avrei dovuto prima pensare a chi avevo davanti

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Ovviamente quando avevo detto quelle parole, avrei dovuto prima pensare a chi avevo davanti. Una Yun già sbronza, una Hea che, disperatamente, cercava di sostenere l'amica mentre beveva come una spugna e una Mina che i miei dieci minuti li fece diventare ore.

«Cosa fai lì impalata? Muoviti, forza!» esclamò entusiasta saltellando di qua e di là a ritmo di musica.

Io, che i piedi non li sentivo già da un pezzo, la guardai malissimo prima di informarla che mi sarei allontanata per prendere una bottiglietta d'acqua.

«Se mi cerchi sono al bancone!» le urlai nell'orecchio, ma a giudicare dal movimento brusco che fece con la testa dedussi che non mi avesse neanche presa in considerazione. «Ci pensi tu qui? Io torno subito» dissi poi a Hea, e lei a fatica alzò il pollice della mano destra rifilandomi un "Fai presto però!" a cui annuì soltanto.

Quando il mio fondoschiena si appoggiò sul morbido sgabello di pelle nera e i miei gomiti sulla durezza del bancone lucido, sussultai. Dio, mi sembrava di essere in paradiso, eppure ero semplicemente seduta su un pezzo di legno foderato.

«Desidera qualcosa?»

«Una bottiglietta d'acqua, per favore» dissi porgendole il mio cartellino e la cameriera fu svelta a farmi avere insieme ad un bicchiere e ad una cannuccia, ciò che avevo da poco ordinato.

«Lei è Jeon Byeol?» mi domandò, ed io annuì riponendo il cartoncino plastificato nella borsa.

Non mi preoccupai tanto della strana occhiata che mi venne rivolta, tantomeno della curiosità della ragazza: al Galaxie, quella era la prassi. Le persone entravano, ordinavano, mostravano il cartellino e i camerieri segnavano l'ordinazione su un conto che, a fine mese, veniva saldato dal clan stesso. Ovviamente questo valeva soltanto per i gradi più alti, mentre per il resto il pagamento avveniva in contanti.

Assetata, svitai il tappo della bottiglia di plastica e ne tracannai più della metà lasciando intatti il bicchiere e la cannuccia che, davanti a me, aspettavano solo di essere usati. Tuttavia avevo fin troppa sete per perdere tempo a versare l'acqua nel bicchiere e a berla con un tubicino di plastica viola.

Quando mi sentii sufficientemente idratata, appoggiai la bottiglietta sul bancone e mi presi la testa tra le mani. Quanto mi aveva detto Mina prima di trascinarmi in pista mi aveva sconvolto così tanto che non ero stata in grado di lasciarmi andare neanche per un secondo.

Cosa potrebbero volere i Min dalla famiglia di Kai? Perché poi proprio adesso?

Nella mia testa, mille domande distrussero il puzzle che, poco prima, avevo ricostruito con tanto impegno. Cosa potrebbe esserci di così importante da costringere un intero clan a farsi schiacciare così?

Di certo, mi sarei data da fare per scoprirlo.

Strinsi con le dita la plastica della bottiglia e presi a giocare col tappo verde in modo distratto e convulsivo. Come se quanto appreso da Mina un momento prima non bastasse, non facevo altro che domandarmi dove diamine fosse finito Kai. Mi aveva promesso che ci sarebbe stato, eppure proprio come quel pomeriggio sembrava essere sparito nel nulla.

Sweet Criminal - [ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora