30 ⎸Il Tassello Mancante

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Dopo averlo seguito nella botola, Yoongi mi aveva tenuta stretta a sé quel che bastava per farmi desistere

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Dopo averlo seguito nella botola, Yoongi mi aveva tenuta stretta a sé quel che bastava per farmi desistere.

Non volevo ucciderlo davvero, ma eravamo entrambi consapevoli del fatto che ne sarei stata capace, cosa che a lungo andare lo convinse che forse sarebbe stato meglio tenermi d'occhio finché non avessimo trovato un altro tassello.

Così, sottordine sia suo che di Lien, io e Jungkook passammo la notte a villa Min. Ovviamente avevamo una stanza nostra e non venimmo disturbati fino al mattino seguente quando, con uno strattone, venni costretta da qualcuno a scendere dal letto.

Quando aprii entrambi gli occhi però, mi stupii di vedere chi avevo di fronte.

«Yun?» domandai sbadigliando, «Che ci fai qui?»

«Non c'è tempo per questo» disse frettolosamente aprendo il mio borsone. Prese un paio di pantaloncini ed una maglia e me la lanciò aspettando che mi vestissi, «Sbrigati, abbiamo delle cose importanti da discutere»

«Yun!» la richiamai, «Puoi dirmi che succede? Mi stai preoccupando!» la ripresi incrociando le braccia al petto, facendole intendere che non mi sarei mossa di lì finchè non mi avesse dato una spiegazione abbastanza convincente.

Al contrario di come mi aspettavo, Yun non ribatté; si avvicinò alla porta, girò la chiave nella serratura e si riavvicinò sedendosi dinanzi a me.

«Vuoi sapere che cazzo succede?» domandò acidamente ficcando una mano nella borsetta, dalla quale tirò fuori un'ultima edizione dell'NSP, «Questo è successo»

Ancora mezza addormentata, presi il trafiletto con le mani e lessi il titolo stampato in prima pagina e per poco la saliva non mi andò di traverso. Se pensavo che quegli stupidi articoli sulla mia famiglia fossero discriminatori, allora non avevo ancora visto ciò che tenevo nelle mie mani.

Perché su quel foglio, c'era scritto il nome dei Lee a caratteri cubitali e accanto ad esso, la parola "segreto".

«"Il segreto dei Lee"...» lessi ad alta voce, «Yun, ma che−»

«Leggilo» mi esortò con occhi spenti, «Leggilo ed oggi il clan dei Min perderà il suo leader»

Mi accigliai, «Parli di Lien?»

Scosse la testa, «Leggilo, Byeol»

Ed io lo feci.

[...]

Quando lessi l'ultima parola, il mondo sembrò crollarmi sotto ai piedi. Il giornale che avevo finora stretto tra le dita cadde sul materasso e i miei occhi si riempirono presto di lacrime amare.

Yoongi mi aveva mentito ancora. I Min in particolare l'avevano fatto, e la cosa più spregevole era che in tutti quei mesi di alleanza nessuno mi avesse mai accennato la verità.

Improvvisamente iniziai a sentirmi davvero male. Un peso mi schiacciava lo stomaco e fui costretta a sedermi sul materasso per non stramazzare al suolo. Yun mi toccò il braccio, pensò di confortarmi, ma in quel momento la sua presenza mi infastidiva. Tutto lo faceva. Quel silenzio assordante, il biondo perla di quella stanza, le finestre fin troppo pulite: d'un tratto smisi di desiderare la pace e pregai il cielo di darci un motivo per combattere. Un motivo per uccidere.

Sweet Criminal - [ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora