Abbassai la nuca ed incassai il colpo respirando a bocca aperta. La mano del ragazzo che mi aveva appena colpito mollò il tirapugni sul tavolino e mi afferrò il mento con le dita.
«Vuoi ancora rimanere in silenzio, Jeon Byeol?»
Mi leccai i denti con la lingua e gli sorrisi sputando sulle sue scarpe il sangue che mi stuzzicava la gola. Sentivo che di lì a poco avrei dato di stomaco, ma la cosa non sembrava disturbare affatto coloro che, da una decina di minuti, stavano cercando di farmi parlare.
Il mio gesto mi costò un ceffone in pieno viso e il colpo fu così brusco che la lingua mi finì tra i denti; mugugnai infastidita e, come avevo fatto poco prima, mi liberai di quella sensazione sputando a terra. Non era affatto elegante, ne ero consapevole; tuttavia, quegli uomini non erano di certo lì per valutare la mia finezza.
«Dovremmo dirlo al capo» propose uno di loro, ma quella proposta non venne nemmeno presa in considerazione da colui che, vedendomi impassibile, optò per provare qualcosa che però compresi ben presto fosse fuori dalla loro portata.
Aghi.
Improvvisamente, iniziai a sudare freddo e, cosa più importante, l'uomo sembrò notarlo.
«A giudicare dalla tua faccia direi che sai benissimo di cosa si tratta» mi derise, «Ma essendo tu un ospite particolarmente speciale, ti daremo l'onore di decidere tra gli aghi e...» esitando, si avvicinò ad una spazzola da scarpe appoggiata in fondo al tavolino, «questo»
A quella malsana proposta, mi si seccò la gola e, di punto in bianco, iniziai ad auto convincermi che quel giorno sarei morta. Anzi, iniziai ad esserne piuttosto convinta.
«Allora?» mi esortò, «Non abbiamo molto tempo»
A denti stretti guardai con finta impassibilità ciò che mi ritrovai di fronte e per la seconda volta repressi un sussulto.
Dove diamine erano tutti? Dove diamine era Jungkook?
«Hai un minuto di tempo per decidere, tesoro. Dopodiché sarò costretto ad usarli tutti e due»
E questo sarebbe stato anche peggio. Si rendeva conto di quello che mi stava chiedendo? Non ero sciocca, sapevo benissimo a cosa servissero quei due oggetti e avevo capito dai suoi occhi e dal suo viso che chiunque si trovasse davanti a me non fosse coreano.
Forse giapponese, avevo pensato; poi, però, con l'introduzione di quei due arnesi, mi ero resa conto che il mio aguzzino era in realtà niente meno che cinese e che ciò che mi stava offrendo erano due tra le peggiori torture cinesi della storia.
Gli aghi e la spazzola da scarpe.
Strinsi forte i pugni dietro alla schiena e usai quel tempo per riflettere. Se non avessi agito subito, mi avrebbero infilato quegli aghi nella pelle mentre uno di loro abusava di me con quella spazzola da scarpe fino a farmi perdere i sensi.
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Sweet Criminal - [ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪ]
Hayran Kurgu«Ricordati quello che ti ho detto, Jeon» sussurrò, e quando alzai gli occhi su di lui mi resi conto di quanto si fosse avvicinato, «Non sei tu ad avere il potere» «E chi ce l'avrebbe?» sputai inacidita ignorando il suo respiro che s'infrangeva contr...