05 ⎸Non è finita

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Kai mi aveva tradita; in quel parcheggio vuoto, addossato a quella lamiera logora, vidi le sue labbra appoggiarsi sulla pelle di una ragazza che non ero io

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Kai mi aveva tradita; in quel parcheggio vuoto, addossato a quella lamiera logora, vidi le sue labbra appoggiarsi sulla pelle di una ragazza che non ero io.

E fu devastante. Così devastante che, improvvisamente, ciò che era successo aldilà della staccionata fu in grado di passare in secondo piano.

Yoongi poteva fare di me ciò che desiderava se mi avesse trovata.
Poteva prendermi, vendicarsi, scatenare una guerra tra clan: poteva persino uccidermi se ce l'avesse fatta.

Perché, in quel momento, non sarei stata in grado di dir lui nulla. Di sottrarmi, di fermarlo, di difendermi. Il mio corpo sembrava non rispondermi più. Volevo scappare, tornare dentro, cercare Jungkook e costringerlo a portarmi via... eppure i miei piedi non volevano saperne di spostarsi da lì.

L'aria fredda della notte mi sfiorò il viso in una dolce carezza mentre dal cielo presero a cadere piccole gocce d'acqua. Destata dai miei pensieri, riuscii finalmente a fare un passo indietro verso la porta. Prima di voltarmi tuttavia, alzai nuovamente il viso e permisi al cielo di piangere con me.

«Voglio solo che tu sappia che ti amo, tutto qui»

Lasciai che un sorriso amaro prendesse vita sul mio volto e, silenziosa, indietreggiai verso la porta d'emergenza. Certo, voleva solo che lo sapessi. Io, invece, pensavo tutt'altro. Pensavo che ogni qualvolta permettesse a quelle due parole di uscire dalla sua bocca, mentisse; pensavo, anzi ne ero convinta, che il suo desiderio era quello di tenermi così, sciocca e ingenua, sul filo del rasoio mentre si infilava tra le gambe di un'altra.

Non saprei quantificare quanto tempo trascorsi nascosta nella penombra, so solo che, poco tempo dopo, mi trovavo su un taxi diretta verso casa.

Ero stanca e delusa e pensai che forse sarei dovuta rimanere a casa quella sera anziché seguire i ragazzi al raduno; d'altro canto però, mi resi conto che, se l'avessi fatto, non avrei mai scoperto il tradimento di Kai e di certo, scoprirlo prima di essere bellamente messa in ridicolo dal NSP, mi avrebbe salvata da un turbine di pettegolezzi.

Avrei messo in chiaro le cose con Kai il lunedì seguente a scuola, sempre se si fosse fatto vedere, mettendo così fine a quella malsana relazione. Dunque era per questo che non aveva mai tempo per me, altro che sua madre: se solo avessi saputo cosa faceva in realtà non l'avrei mai giudicata in tal modo.

«Figlio di puttana» borbottai a denti stretti «Dannato figlio di puttana»

«Come ha detto?»

Alzai gli occhi dall'orlo del mio vestito e dissi al conducente di non aver detto niente. Quest'ultimo mi guardò per qualche istante ancora dallo specchietto e cogliendo la mia occhiata non disse più nulla fino al nostro arrivo. Quando vidi in lontananza casa mia, frugai nella borsa e raccattai il portafogli con poco riguardo. Non feci neanche caso a quanti soldi gli avevo dato, notai solo che, una volta toccato il marciapiedi, il conducente se n'era andato con un bel sorriso stampato in faccia.

Sweet Criminal - [ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora