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Uscii dall'acqua e mi sdraiai sul letto trattenendo le lacrime.
La mia testa doleva e cercava di mostrarmi cose che non volevo vedere.
Fuoco, morte..una donna incinta che perdeva il bambino.
Forse a lei un rimedio c'era. Potevo prepararle un intruglio con radici velenose che le avrebbero fatto avere le contrazioni prima del tempo così che il feto non si girasse il cordone ombelicale intorno al collo.
Forse, mi sarei guadagnata un briciolo di fiducia da parte di Alec.
Lo odiavo. Con tutta me stessa, con tutte le mie forze e in ogni modo.
Lo odiavo quasi quanto odiavo Arus.
Nonostante non mi avesse ancora picchiata, mi aveva umiliata per schiacciarmi e sottomettermi, proprio come tutti gli altri.
"Signora, la cena è quasi pronta. L'alpha vuole che vi partecipi. Può venire così" disse la donna della servitù osservando il mio vestito nero di lana. Non mi preoccupai di acconciarmi i capelli che lasciai sciolti lungo la schiena e mi incamminai verso la sala da pranzo. Le catene mi obbligavano a camminare piano e sentivo il ferro strusciarsi contro la pelle secca per il freddo.
Alec mi attendeva davanti alla porta d'entrata.
"Siederai accanto a me e non dirai alcuna parola se non interpellata. Non osare essere scortese con i miei ospiti."
Entrammo nella ampia sala decorata di vecchi dipinti e con al centro un lungo tavolo di legno dove siedevano i lupi.
Oltre ai 4 che già conoscevo, ve ne erano altri.
Presi posto tra Alec e Alice che subito mi accarezzò una gamba sorridendomi.
"Noi ci conosci già. Io sono la sorella di Alec, Max è nostro cugino mentre Bor è un orfano ormai addottato dalla nostra famiglia. Noi ci preoccupiamo di mantenere integro questo luogo e di proteggere gli abitanti della pianura. Il signore anziano di fronte ad Alec è uno dei lupi più vecchi del territorio ed è quindi interpellato per le decisioni importanti mentre quello con gli occhiali è il bibliotecaio nonché il sapiente. Lui conosce tante lingue e tante leggende e ci e tornato utile in più casi."
Feci segno di si con la testa nonostante le informazioni erano troppe da registrare e la giornata era stata pesante. L'unica cosa che volevo era tornarmene nelle mie camere e dormire.
"Ringrazio i miei ospiti di essere qui presenti questa sera e auguro a tutti un buon appetito" disse Alec facendo segno di iniziare a mangiare non appena i piatti vennero lasciati davanti ai nostri posti.
La carne era quasi cruda e il piatto troppo abbondante. Non mangiavo così tanto da mesi e mesi.
"Finisci. Odio chi spreca il cibo. Fatichiamo a procurarcelo" mi disse il lupo stringendomi forte il ginocchio.
"Ebbene amico mio, presentaci la bella donzella che siede al tuo fianco" suggerì l'anziano indicandomi con una mano e sorridendomi.
"In realtà Miko, ti confiderò che so ben poco di lei. Non so se posso credere alla storia che mi ha raccontato. Fatto sta che era prigioniera dei vampiri ed è fuggita per unirsi a noi."
"Oh bene" proseguì l'uomo non perdendo il buon umore "hai scelto la parte giusta dunque"
Guardai Alec cercando di capire se dovevo rispondere alla domanda.
"Non prima di aver rivelato alcune cose ai nostri nemici, tra cui l'esistenza dell'albero"
Il bibliotecaio fece cadere la forchetta nel piatto e mi guardò con astio.
"Cosa ha fatto? Maledetta puttana! Vuoi condannarci tutti quanti a morte? Alec va punita!"
Dalla foga si alzò in piedi arrossando e facendomi rimpicciolire sulla sedia. Accanto a me Alice iniziò a ringhiare piano e mi afferrò una mano.
"Verrà punita, se dovesse meritarselo Bar. E questo sono io a deciderlo. La veggente ha rivelato l'esistenza dell'albero ma non il modo in cui ucciderlo così come ha indicato che la nostra tana fosse vicina al fiordo ma non svelando quale. Se dice il vero, significa che ha fatto oltre un anno di prigionia e torture senza metterci in pericolo sul serio. Sarebbe ammirrevole."
Osservai il lupo a quelle parole. Non potevo credere mi stesse difendendo. Si giro guardandomi e per un secondo mi sembrò che i suoi lineamenti si facessero meno duri, per poi tornare quelli di sempre.
"Non farti ammorbidire da delle belle forme e degli occhi azzurri. Ricorda che il demonio si presenta sempre sotto sembianza di belle donne." Rincarò la dose Bar sputando dalla rabbia. "Lasciala a noi. Le insegneremo le buone maniere" continuò guardandomi con malizia.

Chiusi gli occhi e lo vidi ridere mentre Alec piangeva stringendo Alice tra le braccia.
"Comanderemo noi ora" disse alzando al cielo un pugno e passando accanto ai corpi esamini dei suoi simili. Un traditore. Ecco cos'era.

"Non mi fido di te" dissi interrompendo la cena. Gli occhi di tutti i lupi si puntarono su di me.
"Sei un traditore. Ci tradirai. Stai solo aspettando il momento propizio per salire in carica"
In un momento si scatenò il caos. Il bibliotecario si trasformò in lupo e si gettò dalla altra parte del tavolo per aggredirmi. Alec si catapultò davanti a me per difendermi e lo mandò a sbattere contro il muro.
"Ali,portala via. Ora!" Urlò alla sorella mentre questa iniziò a trascinarmi verso le mie camere.
L'anziano cominciò a ridere battendo le mano e disse che ero proprio simpatica mentre Max e Bor continuavano a mangiare arrabbiati.
"Oh mio Dio Aria, perche lo hai fatto? Sarà su tutte le furie. Odia che i suoi ospiti non gradiscano la cena e non gli piace dare spettacolo. Ora dovrà punirti per dimostrare a tutti di essere l'alpha e che tu non lo stai rammollendo."
"Sono abituata alle punizioni" dissi massaggiandomo un braccio.
"Io no. Odio la violenza. Noi lupi siamo esseri pacifici e non mi piace vedere le persone soffrire. È un momento difficile. È troppo difficile, abbiamo nemici ovunque."
Si sedette sul mio letto prendendosi la testa tra le mani.
"Non preoccuparti per me. Posso sopportare qualsiasi cosa ormai. Ho sopportato qualsiasi cosa."
"Me lo auguro per te allora" disse una voce glaciale alle mie spalle.

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