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"Spogliati"
Tremai alla sua richiesta e mi strinsi il corpo con le mani.
"Non posso farlo con queste catene."
Si abbassò prontamente per aprirle e le gettò accanto al letto.
"Levati i vestiti"
"Non voglio" iniziai a piagnucolare.
Con Arus ero riuscita a farlo desistere dal farsi avanti sessualmente e non avevo pensato che forse, fuggendo di casa, avrei incontrato qualcuno più interessato al mio corpo di quanto non lo fosse il vampiro.
"Smettila di fare la bambina. Io sono l'alpha e se chiedo una cosa questa deve essere eseguita. Che c'è, ti vergogni perché non sono un vampiro?" Chiese ridendo e mettendosi a sedere sulla sedia.
"Togliti i vestiti ed entra nella vasca da bagno. Per noi lupi la nudità non sortisce alcun effetto. Ogni volta che ci trasformiamo ci ritroviamo nudi. È un altra mentalità. Avanti.."
Iniziai a sfilarmi piano i pantaloni e le calze e alzai lo sguardo su di lui. Sembrava divertito dalla mia vergogna.
"Prima di domani. Avanti"
Afferrai il maglione e lo sfilai. Non avevo alcun reggiseno e quindi mi coprii con le braccia il mio seno prosperoso. Lo sentii trattenere il respiro e mi asciugai una lacrima dal viso.
"Non piangere. Non ho intenzione di farti nulla. Non andrei mai a letto con qualcuno che è stato con un vampiro. Svestiti ed entra nella vasca"
Mi sfilai anche le mutande e poi entrai nella vasca calda abbracciandomi le ginocchia. Ero spaventata e la vergogna mi impediva di alzare gli occhi.

                              ****
Avevo mentito. O almeno, non del tutto.
Solitamente vedere un corpo nudo non mi faceva alcun effetto, ma quando si era sfilata i pantaloni,avevo sentito il mio membro farsi duro ed iniziare a tirare come quando stavo per accoppiarmi con una delle mie svariate donne. Era bella. Molto più che bella. Fragile e dalla pelle così candida.
Avrei voluto lanciarla sul letto e possederla, ma l'idea che fosse stata prigioniera degli uomini della morte mi faceva passare la voglia.
"Quanti erano." Chiesi osservandola.
"Due" rispose in un sussurro.
"Non mentirmi" le dissi scaldandomi. Non erano mai solo due. Erano sempre in tanti. Sapevano che eravamo difficili da uccidere.
"Due" rispose di nuovo giocando con l'acqua.
Mi avvicinai a lei e l'afferrai per i capelli. Guardai il suo volto dolorante e mi sentii uno schifo. Non ero solito maltrattare le donne. Le mie amanti lodavano la mia generosità e non avevo mai alzato la voce con loro. Ma lei era diversa, mi preoccupava, mi destabilizzava.
"Non mentirmi. Non a me!"
"Erano due. Non sto mentendo. Arus mi comprò a mia insaputa l'anno scorso. Venni rapita un pomeriggio di sole mentre passeggiavo tra il grano turco. Disse di avermi pagata cara ma non ho idea di chi lo avesse contattato. Con lui c'era Mich, quello stupido ubriacone. Ci trasferimmo subito alla villa ed è da un anno che non vedevo altro che loro. Parlavano di un esercito alle volte, ma io non l'ho mai visto."
"Sei una veggente. Come puoi non averlo visto" chiese prendendo la sedua e avvicinandola a me.
"Vedo delle cose, ma non posso porre domande. Ho visto spesso i vampiri scagliarsi sulla popolazione, portare morte e distruzione, ma non so con esattezza quanti fossero. 10, 20 forse? Non lo so"
"E sono esatte le tue profezie"
"Si, nel momento in cui le vedo. Ma possono cambiare. Il futuro non è altro che la conseguenza delle nostre azioni. Riuscendo a vederlo,posso cambiare il corso della storia."
"Hai aiutato i vampiri? In che modo?"
"Si. Ho raccontato loro ciò che vedevo. Ho visto i sotteranei dove avete ideato la via di fuga. Dovete rifarli, ormai ne sono a conoscienza. Ho detto loro che accanto alla vostra tana giace un fiordo.. e sanno dell'albero."
"Cosa sai tu dell'albero?" Chiesi agitandomi.
"So che egli genera vita eterna in questo luogo. So che lo proteggete e so come distruggerlo. So che non bisogna tagliarlo,nè bruciarlo ma basta solo bagnarlo con il sangue di un innocente. Non ho detto questo ad Arus"
Strinsi forte i pugni per calmarmi. Guardai la sua pelle scossa dai brividi e mi venne voglia di ucciderla. Aveva rivelato cose troppo preziose, aveva aiutato le creature della notte. Non potevo perdonarle questo. Se avessero ucciso l'albero, noi saremmo morti con lui e il mondo sarebbe stato governato dalle creature della notte.
"Perché li hai aiutati? Eri la sua amante?" Le chiesi timoroso della risposta. L'idea che il vampiro l'avesse posseduta mi dava il volta stomaco.
"No. Non ero la loro amante" mi rispose indignata.
"Mi faceva del male. Non mi faceva mangiare, mi picchiava e poi mi guariva. Cercavo di non rivelare nulla ma quando non ne potevo più delle sue barbarie dovevo inventarmi qualcosa per forza! Alle volte gli raccontavo bugie, altre invece necessitava di cose più concrete. Io non volevo aiutarlo"
La fissai per alcuni secondi.
"Vuoi dirmi che il vampiro ti ha tenuta con sè per un anno senza mai avere rapporti con te? Bugiarda!" Urlai alzandomi in piedi inferocito ed uscendo dalla stanza.
"Donna, aiutala a sistemarsi e rimettile le catene. Con lei ho finito per oggi!"

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