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Carlos era morto. Lo vedevo stramazzato al suolo con gli occhi spalancati e ormai senza vita.
'Hanno lottato come dei guerrieri" disse un vampiro.
"È grazie a te se abbiamo vinto" continuò parlando con un uomo incappucciato.

Ero seduta su una panchina da quasi un ora ad aspettare che finissero la riunione. Ci avevano assegnato una camera ma non sapevo quale, quindi ero costretta a rimanere in quel luogo e a pazientare. Ash fortunatamente non mi aveva seguita.
Ero ancora scombussolata dalla nostra conversazione. Alec non ne sarebbe stato per nulla felice, lo sapevo.
"Ehi, che succede?" Alec uscì in quel momento e mi venne incontro con aria interrogativa.
Balzai in piedi in un istante e rimasi zitta a fissarlo senza sapere cosa dire. Forse era meglio non accennare alla discussione avuta.
"Aria, è successo qualcosa? Alice mi ha detto che eri in spiaggia"
"Chi c'è a proteggere Porta d'Inverno?"
Alec rimase sorpreso dalla mia domanda.
"Ho lasciato il mio secondo. Mi fido ciecamente di lui, è un amico e un uomo fedele. Ho una connessione mentale più forte che mi lega ad egli. Quando sono un lupo, se mi concentro possiamo comunicare anche a distanza. Va tutto bene. Perché lo chiedi?"
"Continuo a vedere un uomo incappucciato. Non so chi sia, ma lui ci ha traditi. Ho paura possa succedere qualcosa mentre siamo via"
"Bene, dopo tutto questo parlare è venuta fame. Preparatevi per la cena e Alec, ho fatto portare alla tua amica un vestito favoloso."
Il givernatore ci fece l'occhiolino passandoci accanto e interrompendo il nostro discordo.
L'alpha mi guardò imitandolo.
"Favoloso" disse alzando la mano al cielo. Scoppiai a ridere seguendolo verso le camere. Mi condusse nella sua, come se dormire insieme fosse diventato un gesto normale.
"Fatti un bagno. Ci vediamo più tardi e stai tranquilla, se succedesse qualcosa a casa lo verrei a sapere subito."

Mi sentii insicura mentre camminavo verso il ristorante. Il vestito rosso del givernatore era davvero una favola. Stretto nei punti giusti, lungo fino ai piedi, con uno spacco vertiginoso che mi lasciava scoperta una gamba e dei decori argento nelle spalle lunghe.
Mi ero raccolta i capelli come meglio potevo e avevo passato giusto un po'di matita per gli occhi, quel tanto da darmi un aria più da donna.
Alice aveva urlato tutto il tempo della mia preparazione saltellando di qua e di là.
Aprii la porta e sentii diversi occhi girarsi verso di me. Odiavo essere guardata.
Alice mi spinse all'interno e subito il governatore venne a salutarmi.
"Sei un incanto tesoro. Mai pensato che potesse donare tanto a qualcuno"
"Grazie signor Phil, è stato gentile a farmi questo dono"
"L'ho disegnato io tesoro."
"È davvero abile"
"È facile. Con una donna come te qualsiasi cosa sarebbe fantastica"
Mi voltai infastidita guardando storto Ash. Non capivo cosa gli passasse per la testa per sfidare fino a tal punto il suo alpha.
"Grazie" risposi soltando voltandomi e andando a cercare gli altri.
"Aria. Sei incantevole oggi" Max e Bor smisero di bere per guardarmi.
Voltai la faccia cercando Alec e lo vidi fissarmi sbalordito. Non riusciva a distogliere gli occhi. Sorrisi timidamente ma non si smosse di un millimetro.
"Aria" disse dopo un tempo interminabile.
"Hai lasciato il nostro alpha senza parole" scherzò Alice picchiando sulla sedia libera accanto a sè per farmi accomodare.
Alec si allontanò continuando a lanciarmi delle occhiate e uscì all'esterno.
Ero un po'delusa dal suo comportamento, speravo di attirare maggiormente la sua attenzione, non di farlo scappare.
Tornò poco dopo sedendosi accanto a me e riempiendomi il bicchiere di vino.
"Prova questa. È grappa" suggerì Alice passandomi un calice.
"Vedi di non esagerare. Non voglio vederti vomitare" puntualizzò Alec.
"Prova anche questo. È fatto con i limoni" Max mi passò un altro bicchiere che Alec intercettò trangugiandone il contenuto.
"Mangia." Ringhiò al mio orecchio mettendomi una mano sul ginocchio.
"Sei troppo magra"
Lo guardai ritrovandomi a pochi centimetri dalla sua faccia.
Prese il pasticcio di patate mettendone altro nel mio piatto e mi accarezzò di nuovo il ginocchio.
"Alec, mio signore. Dopo cena dovremmo mostrarle qualcosa"
"Posso venire subito" rispose quest'ultimo alzandosi in piedi.
Il maggiordomo alzò le mani in un gesto di negazione.
"Il signor Phil si è raccomandato di lasciarla finire di mangiare. Porti con sè la veggente. Potrebbe vedere qualcosa"
"Hai finito?" Chiese poco dopo Alec impaziente di raggiungere gli altri.
Feci segno di si con la testa e lo seguii all'esterno agitata non sapendo cosa ci avrebbero fatto vedere.
"È su uno dei ponti. Seguitemi"
Disse il governatore accendendo una pila e facendoci strada.
Superammo Kiri e salimmo su uno dei ponti principali.
"È proprio qui"
Cominciai a sentirmi strana. La testa mi girava e mi sudavano le mani.
Un attimo dopo mi ritrovai sdraiata per terra, le mani davanti al volto per non colpire il suo e una delle visioni più forti che avessi mai avuto mi investì in pieno.

Un bambino era stato ferito. Sanguinava copiosamente dal braccio mentre un vampiro gli urlava di smetterla di piangere.
"Morirà prima del tempo. Non ci tornerà utile!"
"Dovremmo tornare ad Acqua e rapirne un altro. Per forza! Devono essere 12, due per ogni regno. Non possiamo fare altrimenti"
"E di questo che ne facciamo?"

"Aria!"
Mi sentii stringere contro un petto muscoloso e aprii gli occhi accorgendomi di quanto stavo piangendo. Non potevo placare i singhiozzi che mi laceravano il petto.
Mi alzai in piedi tremante e percorsi alcuni passi fino a trovare le tracce di sangue che cercavo.
"Lo hanno ucciso. È morto" tirai su col naso e mi asciugai una lacrima sconvolta.
"Torneranno qui per prenderne un altro. Lo hanno bisogno per il loro sacrificio?"
"Quando?" Urlò Phil.
"Domani"
Li avevo visti vittoriosi dare fuoco ad alcune case e fuggire con una bambina dai capelli color grano.
"A che ora? Da dove arriveranno? Dimmelo"
Phil mi strattonò per un braccio facendomi male.
"Ti ammazzo se la tocchi ancora. Non sa altro, le visioni non le dicono tutto. Preparatevi a combattere, domani notte aspetteremo l'arrivo dei vampiri"
"Alec" sussurrai appoggiandomi a lui e cercando conforto.
"Lo so Nashi, va tutto bene ok? Risolveremo anche questa."
"Sanno che siamo qui. Aspetteranno che partiamo."
"E noi faremo finta di andarcene."

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