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"Sono amanti?" Chiesi ad Alice appena entrate nella camera.
"Shttt, non farti sentire. Mio fratello si arrabbierebbe. Riposati, forza. Sarà una lunga serata, fra un ora dovremo scendere per la cena."
"Io non vengo" dissi lasciandomi cadere sul letto che mi era stato preparato.
Solo io ne avrei usufruito mentre gli altri lupi avrebbero dormito sotto la loro forma animale, quindi all'aria aperta. Alice si era offerta di rimanere con me per proteggermi e Alec si era mostrato entusiasta, probabilmente preoccupato che potessi tentare la fuga mentre lui si deliziava con Mariabel.
"Non dire sciocchezze. Sei obbligata a venire. Ti prego, non farlo arrabbiare. La situazione è tesa, il popolo ha bisogno di vederlo. Di vedere che il loro alpha è presente e vuole risolvere le cose. Non mettere a dura prova la sua pazienza" mi scongiurò Alice preoccupata.
Chiusi gli occhi e vidi Arus ridere.
Mi agitai a quel suono. Odiavo la sua risata cattiva. Odiavo quando mi derideva. Odiavo quel vampiro.
Si guardava intorno da una terrazza e c'era tanta acqua davanti a lui.
Ero certa non fosse più alla villa. Ovviamente non sarebbe rimasto in luogo che io potevo indicare con facilità. Probabilmente si era ricongiunto agli altri.
Provai a dormire ma le immagini che non volevo vedere continuavano a sconvolgere il mio cervello.
Un bambino pugnalato e il suo sangue raccolto in una baccinella mentre gli altri 11 piangevano terrorizzati.
Erano legati da qualche parte ma non riuscivo a vedere dove.
Tenebre e oscurità mi seguivano ovunque.
Aprii gli occhi cercando di cancellare quelle immagini e mi ritrovai a pensare al corpo nudo di Alec mentre dava piacere a quella donna.
Richiusi gli occhi preferendo le mie visioni a quel pensiero.

A cena Mariabel sfoggiò un abito rosso che si intonava ai suoi capelli e la faceva sembrare più bella che mai.
Era tardi ma come Alice mi aveva spiegato, il sole continuava ad illuminarci.
"Umani, popolo del Sole!" Urlò Alec alzandosi in piedi e attirando l'attenzione. Notai due donne vestite di nero sedute in un angolo. Un velo copriva la testa di entrambe impedendomi di guardarle ma capii subito che dovevano essere le madri dei bambini rapiti.
"Il vostro alpha è corso da voi appena ha sentito. Il mio cuore da oggi ha un pietra in più, un fardello in più da portare. Abbiamo combattuto fianco a fianco per molto tempo e prima di me lo avete fatto con mio padre. Credetemi quando dico che non avrò pace finchè non riporterò quelle anime innocenti nella loro terra!"
Gli umani intorno a noi alzarono i calici di vino verso il cielo brindando al loro leader e urlando frasi di incoraggiamento.
Alec si avvicinò a me e mi fece alzare.
"Questa donna è speciale per tutti noi" continuò mostrandomi al pubblico mentre imbarazzata non facevo altro che osservarmi la punta delle scarpe. Non potei non paragonarmi a Mariabel che era fantastica quella sera mentre io restavo un insulsa e insignificante veggente.
"Ci salverà dalle creature della notte. È la nostra arma. Il vostro alpha non vi abbandonerà! Il vostro alpha salverà i sei villaggi di Grande Inverno!"
Urlò facendo scatenare uno scroscio di applausi.
Alice ci guardò arrabbiata e scosse la testa.
"Vai ora. Torna al tavolo e mangia"
"Non avrebbe dovuto!" Sussurrò Alice appena presi posto accanto a lei. "Ha attirato l'attenzione su di te."
Le sorrisi cominciando a mangiare.
Di tanto in tanto i miei occhi si posavano su Alec che imboccava Mariabella con dei bocconi di carne.
"È solo una delle svariate donne che ha. Se ti attira sessualmente, sono sicura che potresti entrare velocemente nelle sue grazie".disse la lupa notando dove posavo lo sguardo. La guardai scandalizzata.
"Non sono il tipo Ali!"
Lei scoppiò in una fragorosa risata.
"Non essere antica. Noi lupi siamo istintivi e passionali. Facciamo l'amore con chi ci piace senza badare a troppe regole."
"Quindi non siete monogami?" Chiesi incuriosita da quel mondo così diverso dal mio.
"Certo che lo siamo, e prendiamo sul serio i doveri coniugali. Ci divertiamo finchè non incontriamo la persona giusta. Sai quella che ti fa venire il mal di pancia alla sola idea di non poterla vedere. Quando ci innamoriamo diventiamo estremamente fedeli e devoti. Anche piuttosto gelosi in realtà" sorrise applaudendo a qualcosa che aveva detto un signore alzandosi in piedi ma che non avevo sentito.
"Nel tuo mondo come funziona?"
Ci pensai un attimo.
"Non so con precisione. Io sono sempre stata una progioniera. Sai, sono stata venduta, quindi non ho mai potuto decidere su nulla. Ma ricordo che alcune ragazze della mia età parlavano di alcuni uomini e dicevano che serviva il consenso dei genitori per potersi sposare."
Alice mi guardò tristemente.
"Mi dispiace che qualcuno ti abbia venduta. Sei nata in un mondo cattivo e senza protezione. Il vampiro pagherà per il male che ti ha fatto."
Sorrisi a quelle parole e sentii le lacrime che stavano per giungermi agli occhi.
"Devo andare al bagno" dissi prima di scoppiare a piangere.
"Certo. In fondo alla sala. L'unica porta che vedi. Vai pure da sola. So che non fuggirai"
Le sorrisi e mi alzai in piedi passando accanto ad Alec.
Entrai nella camera spaziosa dove due porte separavano il bagno degli uomini da quello delle donne. In fondo alla camera c'era un grande lavandino al quale mi avvicinai per darmi una rinfrescata.
Quando alzai gli occhi vidi riflessa nello specchio l'immagine di un uomo che mi fissava con le lacrime agli occhi.
"Mi dispiace" disse lanciandosi su di me e tappandomi la bocca con le mani.
Provai ad urlare ma strinse la presa piu forte facendomi mancare il respiro.
"Mi dispiace" disse di nuovo trascinandomi verso la finestra. Scalciai come una forsennata e poi la visione prese il sopravvento sulla mia mente.
Vidi un corvo spiccare il volo dalla cima di un albero. Era buio e il silenzio era quasi surreale.
"Hai fatto come ti ho chiesto?" Chiese Arus ad un uomo incappucciato.
Non potevo vederlo in volto.
"Si, non sospettano di me. Non lo hanno mai fatto."
All'improvviso venni a contatto col suolo freddo.

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