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Partimmo presto come promesso la mattina successiva.
Mi svegliai piena di dubbi e incertezze per il futuro e corsi fino al pozzo per salutare Kiri.
Quell'animale ci aveva salvato la vita facendomi capire ancora una volta quanto fossero inportanti nel nostro mondo.
Ero triste per la partenza. Acqua per me rappresentava tante cose. Una vittoria, un avvicinamento e anche una grande delusione.
Dovetti trattenere le lacrime quando una bambina dai capelli color grano mi fece ciao con la sua piccola manina al momento dei saluti.
Deserto era esattamente come me lo aspettavo, ma anche totalmente diverso.
Grandi distese di sabbia ci apparivano all'orizzonte senza permetterci ad occhio nudo di vederne la fine. Il sole baciava la terra donandole sfumature che andavano dal bronzo al rosso.
"Come faremo a non perderci?" Sussurrai contro il pelo di Alice.
"Guarda in cielo" mi ordinò.
Uno stormo di uccelli volava verso est.
"Seguiremo loro. Cercano l'acqua. È l'unico modo per non perdersi"
Il freddo era quasi insopportabile. Anche se il sole era alto nel cielo, sembrava pallido e spento e i suoi raggi pur raggiungendoci non erano in grado di scaldarci.
"Ci saranno almeno 15 gradi sotto zero" disse Max affiancandosi a noi.
"Odio il freddo" risposi battendo i denti. Fortunatamente, sotto suggerimento degli altri lupi, avevo lasciato i vestiti leggeri nell'altro villaggio e mi ero premunita di abiti pesanti.
"Guardate un oasi!" Sussurrò un lupo iniziando a correre.
"Fantastico. È raro riuscire a trovarne una" concluse Alice aumentando il passo.
In mezzo al nulla, nel pieno deserto, un immensa pozza di acqua creava contrasto in mezzo a tanta sabbia. La natura intorno ad essa era rigogliosa.
Alberi, fiori, frutti, mille colori e all'interno un piccolo lago. Lo spettacolo era suggestivo.
"Non avvicinatevi troppo" tuonò severo Alec.
Un attimo dopo le sue parole, il buco eruttò come un vulcano sparando in aria un turbinio di acqua che ricadde tutt'intorno. Da essa ne uscì uno sciame di farfalle che spinte da quella potenza volarono verso il cielo perdendosi poi ai nostri occhi.
"Che cosa sono?" Chiesi strabiliata.
"Farfalle acquatiche. L'uovo viene depositato dalla madre all'interno del gayser. Esso li tiene al caldo e fa in modo che dei piccoli bruchi dotati di pinne possano nascere e crescere senza morire congelati. Nel momento in cui sono pronte, il pozzo le espelle eruttando e mandandole verso il cielo. Vivranno solo poche ore, poi moriranno di freddo"
"Oh" risposi tristemente. Così poche ore per vivere.
"Si, ma questo non è triste. Una volta morte diventano cibo per gli uccelli così da garantirne la vita. Senza di loro, non riusciremmo mai a raggiungere il villaggio quindi puoi capire quanto sia importante la loro breve esustenza. Le altre invece, diventano sabbia alimentando il deserto. È il ciclo della vita"
Rimasi in silenzio fino al nostro arrivo pensando a quanto fosse straordinaria la natura e chiedendomi quale fosse il mio ruolo in quel mondo.
Fummo accolti in maniera impeccabile da una giovane donna dai capelli neri corvino. La sua pelle pallida spiccava in contrasto allo scuro dei suoi occhi e dei suoi capelli e le sue forme sinuose la facevano apparire ai miei occhi una delle donne più belle che avessi mai visto.
Ci attese al centro del villaggio dove era stato allestito un tavolo ricco di vino e cibo.
"Arrivano i vincitori" esultò applaudendo.
Alcuni uomini distribuirono delle vesti ai lupi così che potessero trasformarsi in forma umana.
"Abbiamo sentito Alec caro e siamo orgogliosi di voi tutti" si avvicinò dando una poderosa stretta di mano al nostro alpha e avvicinandosi poi a me.
"La veggente" continuò sorridendo. "Bisognerà farla incontrare con il nostro oracolo"
Guardai Alec con aria interrogativa ma egli mi ignorò come si era ormai abituato a fare.
"Abelus non ha mai visto nulla Nora, chiamarlo oracolo mi sembra troppo"
Le sorrise ed avanzò prendendo un bicchiere di vino.
"Vede ciò che vuole vedere. Ofelia, Alexa! Portate il lupo ferito in una stanza. Preoccupatevi che si possa riposare al caldo" ordinò la donna.
Due umane corsero verso Ash e lo aiutarono ad avanzare posizionandosi ai suoi lati.
Mi guardai intorno e notai che non vi era alcuna casa, ma solo delle tende quadrate di modeste dimensioni e un grande capannone più in là.
"Sono ad effetto serra. Trattengono il calore del sole in modo da essere sempre calde. Di notte la temperatura è insopportabile ed è impossibile sostare all'esterno" mi spiegò prontamente Alice notando il mio sconcerto. "Ci sono due infermierie, un negozio alimentare, una stalla con delle mucche e il capannone grande è dove ci si raccoglie per mangiare o festeggiare"
"Cosa coltivano qui?" Chiesi strabiliata da quella terra tanto ardua.
"Cacao. Cresce sotto terra e ne fabbricano cioccolato. Inoltre a pochi minuti a piedi vi è un immensa distesa di acqua potabile. Dentro di essa crescon diversi tipi di verdure."
Sgranai gli occhi quando vidi Alec scoppiare a ridere. Nora gli mise una mano sul braccio e lo accompagnò nella risata osservandolo poi maliziosa.
Una morsa di gelosia mi bloccò lo stomaco facendomi storcere la bocca.
Lui si girò in quel momento e mi guardò per un lungo istante scuotendo poi le spalle e tornando a parlare con la donna.
Li sorpassai arrabbiata come mai nella vita e seguii gli altri lupi desiderosa di entrare in una tenda dato che il freddo era invivibile.
"Vieni. Ci ha sistemati in quelle serre laggiù!" Max mi indico tre tende situate più lontane dalle altre. Probabilmente era dove mettevano gli ospiti e chiaramente ad Alec ne avevano assegnata una tutta per sè.
Mi chiesi se fosse fatto solo perché era l'alpha o se Nora avesse speranza di poter dormire con lui.
Non mi accorsi di stringere i pugni finché il calore all'interno non mi fece recuperare sensibilità alle mani. Mi sedetti sopra ad una piccola branda e mi misi addosso una coperta chiudendo gli occhi.
La gelosia mi stava uccidendo.
Sapevo che sarei stata l'unica a soffrire fra i due, ma inevitabilmente i sentimenti che nutrivo per lui erano diventati più grandi ed impossibili da nascondere.

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