69- Morale a pezzi per lei

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Quella mattina Shawn si svegliò abbastanza presto, ormai la sua caviglia era guarita e per lui era arrivato il momento di rientrare in squadra, proprio come gli aveva detto il mister, uscì dalla sua stanza e poi dai dormitori, diretto  alla spiaggia, dove fu sorpreso di trovare Cancer, indossava una leggerissima maglia che le arrivava, però, al ginocchio, era seduta sulla sabbia intenta a guardare l'alba, era completamente immersa nei suoi pensieri cupi che l'accompagnavano da quando il torneo era cominciato, si rendeva conto che presto avrebbe dovuto affrontare di petto la situazione ed esporla ai compagni ma... come diceva sempre, era troppo vigliacca, sempre con un piano di fuga che alla fine la riportava al punto di partenza con ancora più responsabilità a gravarle sulle spalle, e l'unico con cui poteva parlare era suo fratello; i suoi pensieri erano così profondi che non si accorse di piangere, si era alzata alle 4, erano quasi 2 o 3 ore che era là, la leggera brezza a farle venire la pelle d'oca e a scompigliarle i capelli e il mare che con qualche onda le raggiungeva i piedi, piangeva senza accorgersene da quando si era svegliata, le lacrime le correvano lente lungo le guance e ormai gli occhi erano rossi e gonfi. Si rese conto della presenza di Shawn solo quando il ragazzo si sedette vicino a lei a fissarla preoccupato, sempre con quei occhi dolci che l'avevano fatta sciogliere, lei si strofinò via le lacrime dando la colpa alla sabbia alzata dal vento, anche se sapeva che il ragazzo non le avrebbe creduto
C: Shawn... cosa penseresti se... se tutto quello per cui hai lottato, nonostante i tuoi sforzi, è destino che ti venga portato via?
Shawn:cercherei conforto nel fatto di non essermi dato per vinto fino alla fine ma...alla fine sarei distrutto lo stesso
C:lo immaginavo...noi due siamo simili, è per questo che ti ho amato- lo guardò e premette le sue labbra su quelle fresche e leggere del ragazzo- sanno ancora di menta e di neve- pensò, fu un tocco rapido che lasciò sbigottito il ragazzo - ti vorrò per sempre bene, qualsiasi cosa accadrà
Shawn:cosa? Cosa deve accadere?
C: non lo so, è solo che ultimamente mi viene da vivere il giorno come se fossi l'ultimo, non so perché ma è così, scusami- le lacrime ricominciarono a scendere silenziose mentre lei si alzava, poi cominciò a correre lungo la riva verso il dormitorio, entrò in camera sua sbattendo la porta, infischiandosene se qualcuno si svegliava, si cambiò mettendosi la tuta della rappresentativa, si mise un cappello, le cuffiette e uscì di nuovo, non sentendo che Mark e Axel erano usciti a vedere cos'era tutto quel rumore che lei aveva fatto e avevano cercato di fermarla mentre scendeva le scale, mentre dalla sua camera Caleb fece di tutto per non correrle dietro, morse un angolo del cuscino dalla frustrazione che provava, si alzò di scatto, quando era così solo una persona poteva calmarlo, prese il telefono e trovò l'icona della chiamata rapida, infischiandosene del fuso orario, premette e si sentì sollevato quando sentì la sua voce dopo un solo squillo
Loana:C-Caleb?
Caleb:he-hey piccola principessa...

Quando tutti si svegliarono e sceasero per l'allenamento si sorpresero che Cancer non c'era
M:sta mattina io e Axel l'abbiamo vista correre via ma a essere onesti sono un po preoccupato, è da un po che è strana
J:l'hai notato anche tu allora
A:ho provato a parlarci ma non mi ha detto nulla, forse è come all'inizio, forse ha un...
Caleb:hey heuy hey,fermi, calmate la corsa dei vostri cervelli che non sono abituati, mia sorella non ha nulla, sta bene, è solo in ansia per il torneo e dopo aver fallito nel ruolo di capitano si è demoralizzata, tutti erano convinti che lei fosse una buona sostituta e invece avete perso, una cosa che butterebbe giù chiunque, non statele addosso, è la cosa migliore che potreste fare.
In seguito la squadra fu turbata dall'entrata di Shawn in squadra perché questo comportò la squalifica di Tod, anche a causa dell'infortunio nell'ultima partita; erano tutti presenti alla sua presenza e, anche se non lo sapevano, anche Cancer c'era, nascosta dietro a una pianta.
Dopo di che ai ragazzi fu concesso di farsi i giri che volevano, Shawn, era ancora pensieroso da quello accaduto la mattina, a quel bacio che era sicuro non volesse dire nulla ma in quella frazione di secondo aveva pensato non alla ragazza che aveva di fronte ma a un'altra, dai lunghi capelli color biondo platino e occhi profondi, si diresse involontariamente alla zona italiana dove si scontrò con una ragazza
Sofia:ma che diamine?! ah, Shawn sei tu!- disse alzandosi e porgendo la mano al ragazzo
Shawn:Sofia!- accettò l'aiuto e si alzò- scusami se ti sono venuto addosso ma sai ero completamente perso nei miei pensieri
Sofia:c'ero anch'io tra quei pensieri?
Shawn:eeh?! Co-cosa?!- balbettò tutte le vocali facendo  sorridere la ragazza 
Sofia: su su non essere nervoso anche tu mi piaci, comunque che ne dici di andare a mangiare un bel gelato? C'è una gelateria con un gelato straordinario!- e senza aspettare una risposta, intrecciò la propria mano a quella del ragazzo, per poi trascinarlo verso il luogo da lei indicato; quando si sedettero a un tavolo con due enormi coppe piene di gelato davanti cominciarono a parlare
Shawn: posso chiederti se oggi hai mai visto Cancer?
la ragazza si irrigidì e sospirò
Sofia: si... mi è venuta a cercare sta mattina presto, aveva bisogno di parlare con un'amica e di distrarsi un po, tutti hanno visto la partita con l'argentina e il suo fallimento come capitano, certo ritrovarsi in quella situazione davanti all'Impero è stata una sfortuna ma a farla soffrire di più è il fatto che tutti contavano su di lei per rimpiazzare Evans e lei ha condotto la squadra alla sconfitta. Queste sono parole sue, non fraintendermi. Domani verrà a vedere la partita allo stadio, è stata una richiesta di tutta la squadra e lei ha acconsentito, dopo aver chiesto il permesso al vostro mister, ovviamente. Oggi si è allenata con noi, da quanto non veniva a giocare con noi è stato come tornare a questa estate. A volte penso che lei avrebbe fatto meglio a unirsi all'Italia, l'ho detto tante volte, e sai lei cosa mi ha risposto? "non posso affrontare ancora da nemica la mia squadra, i miei amici, la mia famiglia, troppo ingiusto, li ho già fatti soffrire parecchio, non voglio farlo ancora, sarebbe l'ennesima delusione che darei"capisci? Lei su di sè porta tanto di quel peso che...quando si spezzerà sarà atroce stare a guardare.

Casini e sentimenti nell'InazumaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora