10.

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Passarono parecchi giorni da quella sera. Io e Gonzalo ci siamo cercati poco, cercavamo di non guardarci. Perlomeno, io. Lui lo vedevo attaccato. Ma mi rendevo conto che più stavo con gli altri, specialmente con Inler, più il n.9 si stizziva. A dire la verità non lo facevo a posta, io ero fatta così. Parliamoci chiaro. Lui non era più il mio fidanzato, mi aveva anche tradito. Che voleva, già era tanto che gli parlavo. Vado a lavoro, oggi verso le 09.30. Mentre stavo entrando, vedo tutti gli altri che venivano verso di me, per andare in campo. Göckan mi ferma, e mi saluta.

:- Buongiorno, come stai?

:- Bene, tu?

:- Bene, stai andando in ufficio?

:- Si, ho del lavoro da fare.

:- Ma dai, vieni fuori . E' una bellissima giornata!

:- Più tardi sicuramente. 

:- Ti aspetto, eh. A dopo. 

Mi da un bacio sulla guancia e se ne va sorridente. Cristo, di fronte c'era Gonzalo. Per un attimo ho temuto che gli rincorresse dietro e gli tirasse un pugno. Lo saluto prima io.

:- Ei, ciao.

:- Ciao Sere.

:- Vai ad allenarti?

:-Si, non vedi?

Annuisco, e riprendo.

:- Sarà meglio che vada a lavorare ora, ci vediamo più tardi.

:- Aspetta - Mi prende la mano- Stasera vieni allo stadio?

:- Certo, perchè?

:- Nah, così. Ora vado, altrimenti il mister mi rompe.

Mi da un bacio sulla guancia, anche lui. Cos'era diventata, una sfida tra lui e lo svizzero? Decisi di non dargli troppa importanza. Proseguo per la mia strada, e inizio a lavorare. Sarà meglio non pensarci. Decido di prendermi una pausa, avevo fatto gran parte del lavoro. Vado a prendermi un caffè, fatto da Tommaso, il magazziniere più divertente che possa esistere. Lo accompagno a portare il caffè al mister, approfitto per stare un pò all'aria aperta. Guardo gli altri allenarsi, fare esercizi di slalom e scatti. Più tardi torno dentro.

Pov Gonzalo.

:- Oh, ma ti muovi? Fece Josè con aria ironica.

:- Non mi stressare. Risposi.

:- Ma che stai guardando, gli asini che volano?

:- Coglione, stavo guardando Serena, e stavo pensando a prima. Lo sai cos'è successo?

:- Spara.

:- Göckan le ha dato un bacio sulla guancia. Ti sembra normale? L'avrei ucciso di botte.

:- SERENA NON E' LA TUA RAGAZZA.

:- Non c'entra niente, questo arriva e la bacia.

:- Gonzalo, ragiona. Non state insieme, lei deve rifarsi una vita.

:- No, non può finire così.

:- CI pensavi prima.

:- Grazie comunque eh.

:- Un piacere.

Io non potevo permettermi di perderla, avrei mosso mari e monti. Io l'amavo, e non potevo stare senza di lei. Più la guardavo, mentre rideva, mentre beveva il caffè, mentre giocava con la palla, mentre camminava. La voce, gli occhi che ha, lo sguardo. Mi innamoravo sempre di più. Io non potevo perderla. E non avrei permesso di certo a Göckan di conquistarla così! Sto letteralmente impazzendo, per lei e di lei. Vorrei che stesse solo con me, vorrei tornare a quando stavamo insieme a Madrid, quando la baciavo, quando mi baciava. Io di lei sono innamorato, e avrei fatto l'impossibile.

Stringiti forte su di me,così non ho paura mai. ||Gonzalo Higuain||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora