C.10

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"Stefano basta, ti prego... Se continui con questo passo, non so cosa potrei fare" potrei baciarlo, e baciarlo, e baciarlo... ok ora bsta!

"Scusa cucciola"

Cucciola... Cucciola... Cucciola... Potrei abituarmici... No! Cosa? Ma che? Va beh... Fa strano sentirsi chiamare cucciola... Questa cosa non mi dovrebbe fare né caldo né freddo, invece mi fa l'effetto contrario. Perché è così... Così... Indescrivibile?

"Cucciola! Vuoi farmi morire di fame?"

Ancora cucciola... Però è carino... No! Ancora? Ma a che cazzo sto pensando?

"Eih... Terra chiama Lisa!"

"Eh? Cosa?"

"Dobbiamo scendere per la cena"

"Ah, si, giusto" dico ancora scombussolata e con gli occhi un po' a cuoricino.

Cucciola... Ancora mi rimbomba nella testa mentre scendo le scale, seguita dal  ragazzo affamato. Cucciola... Lo ripeto all'infinito... Ma perché? Perché rimbalza nella mia mente?

Ci sediamo a tavola, e poi ritorna quella vocina che mi ripete sempre la stessa parola... Cucciola... Ma perché ha iniziato a tormentarmi? Sta diventando un'ossezione?

"Lisa non hai fame?" I miei pensieri si fermano con la voce di mia madre.

"No. Non credo di averne" dico posando una mano sullo stomaco. "Sto un po' male, ma niente di preoccupante"

"Va bene... Stefano tu hai il pigiama?" Cambia subito argomento, non fregandosene di me che sto facendo finta di essere malata. Ma che razza di madre ho?

"Si. Il mio amico me ne ha portato uno" dice lanciandomi uno strano sguardo.

"Bene... Vuoi aiutarmi a spostare il letto? Visto che Lisa non sta tanto bene!" dice con voce da rimprovero.

"Certamente" dice

"Quando avrò finito di sistemare la cucina, ci metteremo a spostare tutto"

"Se vuole posso aiutarla anche qui in cucina"

"No, tranquillo. Andate in camera se volete" dice mamma prima di mettersi una mano affianco alla bocca per non farsi vedere da me. "Stai con lei" sussurra talmente piano che nemmeno un cane sarebbe riuscito a percepire quello che ha detto. Ma subito dopo fa un occhiolino al ragazzo... Ma che? Va beh!

"Andiamo Lisa" dice mentre si alza e mi prende per un polso.

Io mi alzo, mentre il ragazzo mi trascina per tutta casa per poi arrivare in camera, e chiudere la porta a chiave. E mentre lui la chiude io mi butto sul letto, come se volessi fare un angelo nelle coperte rosso fuoco, e il mio materasso pian, piano inizia a prendere la forma del mio corpo.

"Stai male davvero?" Mi chiede sedendosi accanto a me.

"Si... Più o meno... No... Credo"

"Signori e signore... Dopo tanti anni di ricerca, abbiano trovato un esemplare unico della persona più insicura al mondo" dice con un leggero sorriso, che faccio anche io dopo la sua sotto specie di battuta-freddura?

"Cosa ti ha detto mia madre, prima?" Gli chiedo per essere sicura di aver sentito bene.

"Mi ha detto che devo stare con te"

"Non ci credo" dico percependo della verità nelle sue parole, ma io sono troppo AKAB.

"Ma è vero!"

"Ok ti credo" dalla sua affermazione credo che stia dicendo la verità, e quindi gli credo.

"Stefano, vieni ad aiutarmi?" Bussa mia madre, dopo aver provato ad aprire la porta, che per sua sfortuna era chiusa a chiave.

L' Angelo e il Cacciatore ||Stefano Lepri||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora