C.21

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"Fai piano idiota!" Sento bisbigliare.

Non avevo chiuso occhio da quando quei due sono usciti e quandofinalmente mi stavo addormentando, ho sentito la porta di casa chiudersi.

"Io faccio piano, ma se sono un elefante non posso farci niente" dice uno dei due con lo stesso tono di prima.

Un piccolo sorriso si disegna sulle mie labbra.

La porta della mia stanza si apre scricchiolando un po'. Io non mi muovo di un millimetro, ma sento che i due si cambiano e si infilano sotto le coperte.

"Sascha tu non vieni?" Chiede Stefano al ragazzo che vedo avvicinarsi alla finestra.

"Non ora"

"Va bene"

Si mette spalle alla finestra e non riesco a riconoscere appena i tratti del suo viso, grazie alla luce dei lampioni che illuminano la strada.

Sta lì fermo da un po'. A fissare chi sa cosa nella stanza.

Mi alzo dal letto, provocando un leggero rumore che lo fa girare a guardarmi. Metto i piedi a terra e lui si avvicina a me. Mi alzo in piedi e provo a distinguere i suoi occhi tra il buio parziale della stanza. Vedo il suo viso avvicinarsi al mio; pochi secondi dopo le sue labbra sono premute sulle mie. Poche volte si sentono le nostre labbra schioccare, e quel suono si sente echeggiare nella stanza.

Presi dalla foga e dalla passione, ci mettiamo sul letto senza staccare le labbra. Passa pochissimo tempo e la foga e la passione diventano: desiderio ed eccitazione.

Il ragazzo mi sfila la maglietta, e di conseguenza la tolgo anche a lui, rivelandomi qualche accenno a dei muscoli. Sascha mi sfila i pantaloni e finalmente il mio cervello inizia a ragionare e a riprendere il possesso delle azioni.

"Sascha... Sascha... No... Sascha!" sussurro fra le sue labbra.

"Mmh" dice spostando i suoi baci sul mio collo.

"Sascha!" sussurro più forte, e allontanandolo da me, spingendolo in alto con tutta la forza che ho nelle braccia.

"Qual'è il problema?" mi chiede indifferente.

"Non siamo soli" bisbiglio.

"Vuoi sapere una cosa?" Dice aspettandosi una risposta da me, ma io non dico niente. "Me ne ero totalmente dimenticato" dice provocando un leggero sorriso sul mio volto.

"Vai a dormire" gli dico senza togliere il sorriso.

"Va bene. Notte amore" mi dice, e mi bacia. E nel mio cuoricino accade qualcosa; come se un grosso macigno si fosse appena distrutto, liberando il posto a qualcosa di più leggero.

"Sogni d'oro" gli dico dandogli il bacio della buona notte.

Mentre io mi vesto, lui si mette sotto le coperte affianco all'amico, che sta sicuramente dormendo. E finalmente anche io mi addormento felice, al caldo sotto le coperte, e un sorriso stampato sul viso.

*Il giorno seguente*

"Buongiorno!" Urlo non appena apro gli occhi.

"Ma che mi urli? Dormi che è presto" dice uno Stefano irritato.

"Sono le dieci. Non credo che sia molto presto" dico dopo aver guardato l'ora dal telefono.

"Sascha... Almeno tu sei sveglio?"

"Mmmmm"

"E dopo questa risposta, io scendo. Chi vuole venire è libero di farlo perché tanto io sono da sola" dico sottolineando la parola.

L' Angelo e il Cacciatore ||Stefano Lepri||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora