C.28

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Teresa ancora non torna in camera e io sono stesa sul letto, e in questo momento vorrei che ci fosse qualcuno che mi abbracciasse.

<Stefano aveva ragione. Perchè non gli ho creduto? Perchè non mi sono fidate di lui?>

"Lisa scusami ma mi ha chiamata mia madre" sento dire a Teresa prima di addormentarmi.

***

Apro gli occhi e vedo il buoi più totale. Come se fossi diventata ceca in un momento. Allungo la mano alla ricerca del telefono, che dopo vari tentativi andati completamente a vuoto, riesco a poggiare la mano sul comodino. Prendo il telefono e lo accendo... la luce invade la stanza buia.

<Ma che cazzo è? La luce di Dio?> penso socchiudendo gli occhi. Come prima cosa abbasso la luminosità ignorando le mille chiamate e messaggi di Sascha, e come seconda cosa guardo l'ora... le dieci di mattina. Mi alzo dal letto e con la torcia del telefono mi faccia strada nella stanza, cercando di non farmi male prima di arrivare all'interrutore.

<Lumos, e Nox. Non sapevo che fossi una potterhead Teresa> Penso guardando l'interruttore. Accendo la luce e solo in quel momento mi rendo conto che la mia amica non c'è.

<Dov'è andata? A scuola? Forse... Lei deve andarci io no... che benessere... che... TOP!

Si ma... io che faccio?>

Mi dirigo verso la cucina, uscendo dalla stanza, e sul tavolo trovo la pizza di ieri sera. Accendo il forno e la metto dentro. Prendo il telefono che avevo poggiato sul tavolo e inizio a leggere tutti i messaggi che il mio ex mi ha lasciato.

<Ma perchè li sto leggendo tutti?

Forse c'è un messaggio di Stefano... sai... dopo quello che é successo ieri...

No, lui non si é fatto sentire... forse é morto perchè é stato ucciso da Sascha... chi può saperlo?>

Il timer del forno scatta e tiro fuori la pizza bollente. Prendo una fetta e quando sto per tirarle un morso per gustarmela a pieno, il mio telefono squilla interrompendo quel momento, sacro, delizioso e tanto atteso.

<Ti magerò tra poco... é una promessa> penso indicando la fetta di pizza con tristezza.

"Ciao Ste" dico rispondendo al telefono.

"Dove sei? Dobbiamo parlare"

"Ste no. Non voglio parlare di quello che é successo ieri. Non posso e non voglio"

"Quando vuoi fammi uno squillo. Ma volevo farti vedere una cosa riguardo a quello che sei"

"Se la metti così va bene. Vieni a...(Numero civico e strada che non so. Immaginatevela)"

"Arrivo"

"Va bene" dico attaccando il telefono a Stefano con un piccolo sorriso, che non mi rendo conto di avere stampato in faccia.

<Forse dovrei mettermi a dieta... la pizza di mattina, per colazione, non fa molto bene... Vuol dire che inizierò a fare un po' più di sport... ma credo che inizierò domani. Forse.>

Come ingrassare in pochi secondi... Mangiare qualsiasi cosa, che non siano cose che fanno bene tipo verdure e frutta, e dopo bisogna arenarsie e affondare nel proprio divano di casa, ma va bene anche un letto.

<Ma perché la gente arriva proprio mentre sto ingrassando?>

Apro la porta e vedo Stefano, con una pila di libri in mano.

"E con questi cosa vorresti fare? Studiare? Scusami ma sono allergica allo studio e a qualsiasi cosa di educativo" gli chiedo.

"Se mi fai entrare ti spiego... sai, non sono molto leggeri"

L' Angelo e il Cacciatore ||Stefano Lepri||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora