C.19

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Mi sveglio di soprassalto sedendomi sul letto. Metto i gomiti sulle gambe e incastro la testa fra le mani, cercando di distingue il sogno, dalla realtà.

Perché sognare tutto quel caos? Forse è un brutto presagio. Oppure sono diventata pazza?

Mi alzo dal letto e vado alla finestra. La apro e faccio entrare i raggi del sole, bloccati dalle tende scure e molto doppie. Incrocio le braccia sul davanzale. Il leggero vento freddo mi accarezza il viso, facendomi tremare ad ogni singolo soffio.

"Ma chi ha aperto la finestra?" chiede qualcuno alle mie spalle.

"Io. C'è qualche problema?" dico voltandomi, e uno Stefano zombie che è già in piedi, prova a mettere insieme una frase che abbia un filo logico.

"Direi di si. Fa un freddo cane e io sto congelando" replica il ragazzo dagli occhi verdi, tutto tremante.

Chiudo la finestra e mi ci appoggio con la schiena, incrociando le braccia al petto. "Come mai già sveglio?" Gli domando.

"Sai come si dice... Chi dorme non piglia pesci"

"Oggi devo andare ad un appuntamento. Tu cosa vuoi fare, tranne che venire con me o seguirmi?" Dico sedendomi sul letto.

Mi segue anche lui, che fa il mio stesso gesto. "Con... Con chi esci?" Dice quasi timido.

"Con uno... Non è che sei geloso?" Dico maliziosa.

"Cosa? No! Era solo per sapere" nega scuotendo la testa.

"Va bene! Ti credo!" dico rassegnata.

"La finite di urlare" dice un Sascha, che ha la voce rauca e impasta dal sonno, mentre si gira tra le coperte sul materasso dandoci le spalle e tirandosi le coperte fino al naso, lasciando solo il ciuffo spettinato da super Saiyan. (Best descrizione ever nel mondo. Datemi un premio solo per averlo descritto così bene!)

"Colazione?" chiedo con il sorriso, a Stefano.

"Certo!"conferma.

Scendiamo in cucina e mangiamo dei cornetti alla nutella, offerti gentilmente da Antonietta.

"A che ora hai questo appuntamento?"

"Alle dieci e mezza" dico.

"Dove?"

"Non sono cazzi tuoi!" dico sorridendo.

"Scusa. Volevo solo sapere" dice mezzo triste.

"Stefano tutto bene?" gli chiedo.

"Si. Non posso dire che va tutto rose e fiori, ma posso dire che sto bene"

"Come fai ad essere così forte. Dopo tutto quello che ti è successo?" Gli chiedo curiosa.

Si blocca per un momento. Come se tutti i suoi peggiori ricordi raffiorassero alla mente. E il suo leggero sorriso, si trasforma in una linea piatta. "Basta non pensarci troppo" dice.

"Scusa" mi fermo per qualche secondo, alla ricerca delle parole giuste. "Ti ho fatto tornare alla mente troppe cose che non dovevano tornare a galla"

"Non scusarti. Quello che è passato, è passato. Ora viviamo il presente" dice sorridendo.

"Saggio" affermo. Guardo l'ora sul telefono.

"Io mi devo preparare. Quindi se devi andare in bagno è meglio che ci vai ora" gli suggerisco.

"Ok" dice un po' triste.

Ma che ha?

Mando una messaggio a Roberta nel tragitto cucina-camera.

L' Angelo e il Cacciatore ||Stefano Lepri||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora