C.36

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"Sveglia!"

Ecco Giuseppe che entra nella mia testa senza bussare, ed ecco il giorno più bello del mondo. Svegliarsi con Stefano che ti accarezza i capelli fa un certo effetto.

"Ti ho svegliata?" chiede con la voce di chi si è appena svegliato.

"No. È stato Giuseppe. E tu da quando sei sveglio?"

"Da qualche ora"

"Lo sai che non mi arrabbio se mi svegli?" Chiedo ironicamente, mentre mi siedo mettendo il cuscino sotto la schiena.

"E perché dovrei svegliarti? Sei così carina quando dormi"

"Lisa! Se sei sveglia e sei ferma nel letto, ti consiglio di alzarti, oppure ti piombo in camera" dice quel pazzo e telepatico di Giuseppe.

"Giuseppe si diverte troppo con i suoi poteri" mi lamento alzandomi controvoglia.

"Dici? A me non sembra" dice sorridendo.

"Tu non ti svegli con la sua voce nella testa. È inquietante" dico mentre mi vengono i brividi al sol pensiero che Giuseppe può parlare quanto vuole nella mia testa senza che io possa fermarlo.

Dopo essere andata in bagno a fare tutto lo stretto necessario, ed essermi vestita, esco dalla stanza di fretta perché Giuseppe inizia a stancarsi di aspettare.

"Il telefono lo lasci a me?" Dice Stefano prendendo il mio cellulare.

Ritorno sui miei passi, prendo il telefono dalle mani di Stefano, che ha un ghigno sul volto.

"Grazie, come farei senza un bravo elfo domestico come te" lo prendo in giro scompigliandogli i capelli, più di quanto lo sono già.

Faccio un passo per andare via, ma lui mi prende il braccio e poi tira a se. Ricado a sedere sul letto, e lui mi guarda negli occhi e dice: "dove credi di andare?"

"Lontana da te" gli rispondo sorridendo.

"Prima devo controllare se hai il biglietto"

"Va bene. Sono sicura di averlo proprio qui"

Chiudo gli occhi, lui si avvicina e mi bacia. Picchietta con la lingua sui miei denti. Dopo pochi istanti le nostre lingue si muovono sfiorandosi l'una con l'altra.

"Lisa. Vuoi scendere?"

"Uhmm" mugulo prima di allontanarmi dalle labbra di Stefano provocando un ultimo schicco delle labbra. "Devo andare" gli dico lasciandogli un ultimo bacio a stampo, per poi incamminarmi verso la porta.

***

"Quando mi insegnerai a decollare, se si può dire così, da terra?" Mi lamento sbuffando, mentre mi rialzo per l'ennesima volta da quel dannato materasso.

"Te lo insegnerò solo quando avrai imparato a restare sospesa in aria"

"Ma è difficile risuscirci se parto buttandomi dall'alto. È più facile partire dai piedi ben saldi al terreno" continuo a lagnarmi mente risalgo ancora quelle dannato scale per il tetto.

"Non è più semplice. Fidati di me, che ho più esperienza"

"Ciao ragazzi! Come va?"

"Buongiorno. Come mai abbiamo il piacere di averla qui, signor Lepri" lo prende in giro Giuseppe, mentre ossevo la scena dall'alto.

"Non avevo nulla da fare"

"Puoi anche buttarti giù, Lisa" mi urla Giuseppe.

Senza pensarci due volte, salto nel vuoto, e inizio a battere le ali. Ma non riesco a sabilizarmi a mezz'aria e quindi inizio a planare fino a quando non atterro di faccia sul materasso. Stefano mi viene incontro e mi aiuta ad alzarmi.

L' Angelo e il Cacciatore ||Stefano Lepri||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora