Capitolo 4

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-Io credo che sia meglio andare- disse Lali, mettendo le mani sul petto di Peter, per creare un po' di distanza. Peter fece cenno di si con la testa, mentre lei continuava -Entrare qui è troppo doloroso, credo che dovrai cercare da solo- disse. -Andiamo a mangiare?- le propose lui, per alleggerire un po' il clima, lei acconsentì di buon grado. Nessuno dei due aveva intenzione di parlare del quasi bacio. Quando uscirono dalla stanza, si trovarono di fronte un ammasso di capelli biondi, che appartenevano ad una ragazza alta. Lali si portò una mano al cuore per lo spavento, sapeva bene che non era Euge, ma per un attimo le era sembrato come se fosse lei. La ragazza aveva la sua tinta di capelli e per fino era alta uguale. Fu solo quando la ragazza si girò, che si accorse che non era lei. Il viso di Euge era molto più spigoloso, la carnagione era più chiara e gli occhi erano verdi, invece la ragazza dai capelli biondi che si trovava ora di fronte aveva un viso molto più circolare, la carnagione era di un rosa scuro e gli occhi erano color miele, erano entrambe molto belle, ma di una bellezza molto diversa. -Salve- disse la ragazza sorridendogli. -Io sono Rocio Igarzabal, voi dovete essere i nuovi propietari, il signor Lanzani, il fratello della signora Eugenia, e la signora Esposito, migliore amica e compagna di vita della signora Eugenia. Mi dispiace molto per la vostra perdita- si presentò e gli tese la mano. Peter gliela prese e ricambiò il sorriso. -Hai un volto conosciuto, ci siamo già visti da qualche parte?- le domandò. Lali lo guardò male -Peter, che frasi da manuale che usi per rimorchiare. Funzionano realmente?- gli domandò. -Non ci stavo provando, ha realmente un volto conosciuto- le rispose lui secco. -Si, ci conosciamo, mio padre lavorava qui come giardiniere ed io venivo qui a giocare, abbiamo passato diverse estati insieme- rispose lei, sempre col sorriso sulle labbra. Ora che la guardava meglio, Lali riusciva a vedere qualcosa di familiare nel suo viso, nella sua voce, nei suoi occhi. -Ora ricordo- disse Lali sovrapensiero. -Sono la cameriera- disse -dopo che mio padre si è ammalato, la signora Eugenia mi ha offerto un lavoro ed io ho accettato- spiegò. -Volete cenare?- gli domandò in seguito. Loro fecero entrambi cenno di si con la testa, lei sorrise e si diresse in cucina. Lali e Peter, lasciati da soli, si guardarono negli occhi con le braccia conserte, erano uno di fronte l'altra eppure era come fossero a milioni di anni luce di distanza. -Io non ho mai detto ad una ragazza "Hey, ti ho già vista da qualche parte" per attaccare bottone- disse tutto ad un tratto Peter, per toglierli da quel silenzio imbarazzante. Lali lo guardò e gli chiese -E che frase utilizzi solitamente? Se me lo dici ti dico se hai o meno possibilità di fare colpo- lui sorrise, un sorriso compiaciuto. -Io non ho bisogno dei tuoi consigli, già riesco abbastanza da solo- disse lui. -Ma se sei più solo di un salmone nel mare- disse lei. -Quello non è essere soli, è essere unici, come me. Ma comunque, per tua informazione sono da solo perché non si può essere un ruba cuori e studiare e prendere 100 all'esame per diventare avvocati- ribatte lui. -Sai, secondo me, potresti essere bravo al tennis, hai sempre una frase pronta per ribattermi- disse lei, lui ampliò il sorriso -ma io sono l'unica campionessa di questo scontro- continuò. -Comunque, tralasciando l'ultima frase, come fai a conquistare una ragazza in un bar?- gli domandò. Lui ci pensò un po', poi si avvicinò a Lali, le mise una mano sulla guancia e le disse -Hey, bella, sai che hai degli occhi stupendi, color cioccolata, io amo la cioccolata. Poi anche il resto del corpo non è male- lei lo guardò un attimo impassibile poi scoppiò a ridere di gusto. -Realmente questa roba funziona? Mi vergogno per il mio sesso, per ogni donna che sei riuscito a rimorchiare con questa frase- disse lei. Lui sospirò. -Se no?- gli domandò. Lui sorrise e le si avvicinò ancora di più, fece toccare i loro nasi, le loro labbra erano così vicine che Lali sentì quasi sfiorarle. -Be, la maggior parte delle volte non servono le parole, le faccio cadere ai miei piedi con un solo bacio- disse lui. -Immagino, per il sapore orrendo, devi aver mangiato aglio- disse lei. Lui sorrise divertito. -Vogliamo provare?- la provocò. -è pronta la cena- disse Rochi uscendo dalla cucina. Loro si affrettarono ad allontanarsi. -Ho interrotto qualcosa? Mi dispiace- disse lei. Loro scossero la testa e all'unisono dissero -Niente- 

365 giorni di LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora