Capitolo 25

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Peter si chinò su Lali e le baciò le labbra. Lei spalancò gli occhi e si sedette sul letto, si guardò in torno e disse -Che succede?- lui si guardò in torno, poi riportò lo sguardo su di lei e le disse -Nulla, perché?- lei lo guardò perplessa e gli chiese -Perché mi hai svegliata?- lui le sorrise e le passò il mazzo di fiori. -Volevo fare una sorpresa alla mia ragazza- le spiegò. Lei gli sorrise, prese il mazzo di fiori e lo annusò. Lali gli fece spazio nel letto e lui le si stese accanto, prese il vassoio con la colazione e lo posò sulle sue gambe. Per Lali era strano ricevere tutte quelle attenzioni. Le piacevano, ma per lei era una cosa nuova e lei non era preparata per quello. Qualche giorno prima, Peter aveva trovato una specie di lettera di Euge, dove gli diceva che lei era innamorata di lui (nulla di nuovo), ma gli faceva capire, che anche lui provava gli stessi sentimenti verso di lei, e qualcosa in lui si era acceso. Lali non sapeva se lo facesse per non farla soffrire o perché fosse uno degli ultimi desideri della sorella quello di saperli insieme e felici, o se c'era veramente la remota possibilità che lui provasse qualcosa per lei, ma da quel momento, Peter era cambiato. Le faceva regali, le scriveva biglietti d'amore, le faceva sorprese (come in quel momento, che le aveva portata la colazione a letto), le diceva cose dolci, la portava fuori a cena e si assicurava che lei stesse bene e che fosse felice. E Lali era felice. Tutto quello, era ciò che aveva sempre sognato e mai rivelato a nessuno. Peter le spalmò un po' di Nutella su una fetta biscottata e gliela passò, mentre ne preparava un altra per se. Lali lo guardò. -Ho qualcosa sul viso?- le chiese, girandosi verso di lei, i loro nasi si sfiorarono, quel contatto le mandò in tilt il cervello. Lali si disse di calmarsi, ricordandosi che aveva già avuto contatti con Peter ed anche molto più intimi di quello, ma per qualche arcano motivo, ora se solo lo sfiorava una scossa elettrica le percorreva tutto il corpo, ma non le faceva male, era una sensazione strana, quanto piacevole. -No, è solo che sei così bello che non posso smettere di guardarti- gli disse lei. Lui arrossì leggermente, sembrava come se non si aspettasse quel complimento, come se nessuno nella vita gli avesse mai detto che fosse bello, eppure a Lali sembrava così strano, per lei Peter era la bellezza fatta persona, e lui non soffriva certo di poca autostima, era sempre stato molto pieno di se, e cosciente della sua bellezza, eppure ora sembrava quasi che Lali gli avesse rivelato un segreto inaspettato. Peter le baciò le labbra con dolcezza e quando si staccò le disse -Tu sei bella, Là- lei lo guardò sorpresa. Lei a differenza di Peter non era mai stata sicura della sua bellezza, nessuno le aveva mai detto che era bella, ed ora Peter le diceva che la trovava bella e per lei quello era un sogno. Si pizzicò il braccio e gradì il bruciore. -Ti farai male ogni volta che ti faccio un complimento?- volle sapere lui. -è che tutto questo sembra un sogno- gli spiegò lei. Lui rise. -Ti sembra un sogno che io ti trovi bella?- le domandò. Lei fece cenno di si con la testa. -Non sono abituata che me lo dicano, solitamente la gente non mi nota, nota Euge e notano che io sono al suo fianco, ma non mi guardano veramente. Nessuno mi ha mai trovata bella- gli rivelò e lui rimase in silenzio per qualche istante. -Allora sono tutti degli stupidi- disse lui. Lei lo guardò senza capire. -E sono stato stupido anche io a non vedere quanto sei bella, sono stato cieco, e per questo ti chiedo scusa. Tu sei molto bella Lali- gli disse. Lei rimase a bocca aperta. -Peter, se stai facendo tutto questo perché Euge ti ha scritto quella lettera, io...- iniziò lei, ma Peter la bloccò baciandola. -Odio che mi zittiscano con un bacio- gli disse lei furiosa. -Secondo me ti piace- le assicurò lui. -E secondo me tu ti stai imbrogliando con una delle tue gattine ammaestrate- brontolò lei con le braccia conserte guardandola male. Lui scosse la testa -Loro sono il passato, Là, tu sei il mio presente- le assicurò lui. Lei si morse il labbro per non sorridere. -e comunque per la lettera di Euge, non lo faccio per quello, o meglio, si, ma non perché lei mi ha chiesto di stare con te, bensì perché mi ha fatto aprire gli occhi- le spiegò e le baciò con dolcezza le labbra. -Ti dirò ogni giorno, che sei bella, ogni momento di ogni singolo giorno, per non rimanere un singolo istante senza di te. Ti dirò ogni giorno che ti amo, per rammentarmelo, perché sciocco come sono potrei dimenticarmelo- le disse. Lei strabuzzò gli occhi. -Peter, hai mangiato un libro di poesie?- gli domandò leggermente alterata. Lui rise di gusto, scuotendo la testa, così che una ciocca di capelli gli cadde sugli occhi. Lali gliela scostò, ora poteva farlo liberamente, gli sembrava così strano e così bello. Lui le sorrise. -No, ma sono un tipo romantico, te ne accorgerai- le assicurò lui facendole l'occhiolino. -E le tue gattine ammaestrate lo sanno questo?- le domandò lei nervosa. -Puoi non pensare più a loro?- gli chiese lui, attirandola verso di se per abbracciarla, lei gli appoggiò la testa alla spalla sinistra, da quella posizione riusciva a sentire anche il suo cuore. Peter a baciò con dolcezza e lei non si ritrasse. -Come faccio a non pensarci più? Peter, come faccio a non sapere che tu non ci pensi? Solo pochi giorni fa stavi per portarti a letto quella gatta morta di Mary- gli ricordò lei, allontanandosi. Lui sospirò e scosse la testa. -A me non importa nulla di quelle ragazze, Là, tu sei la persona più importante per me- le assicurò lui. -Non hai negato che volevi portarti quella gatta morta a letto- gli fece notare lei. Lui si grattò la testa e fece un respiro profondo, prima di dire -Perché avevo intenzione di farlo. Ma quello è il passato- le assicurò lui. -Io non penso più alle mie ex, io penso solo a te, ogni giorno, ogni singolo secondo- le disse, e fece il suo solito sorriso, quello a cui era impossibile dire di no. -Non fare quel sorriso, con me non funziona, è smettila di fare il romantico. Peter, io ho avuto una sola relazione prima di te, tu hai avuto centinaia di donne nel tuo letto e non riesco a smettere di pensarci, non riesco a smettere di chiedermi se mi porti negli stessi luoghi dove portavi loro, non posso non chiedermi se mi dici le stesse frasi che dicevi a loro, non ci riesco- gli spiegò. Peter le accarezzò una guancia, lei gli scostò la mano. -Là, tu non sei come loro, tu non sei solo una ragazza da una botta e via, tu sei la mia ragazza, una relazione seria, la mia vera prima relazione. Io ti amo, e questo, ti assicuro, non lo ho mai detto a nessuna, certo, se non contiamo mia sorella, è lei l'unica donna con cui devi spartire il mio cuore. Accetti di spartire il mio cuore con lei?- le chiese. Lei rimase a bocca aperta per alcuni istanti, senza sapere bene cosa dire. Poi, fece cenno di si con la testa, con le lacrime agli occhi. -Certo, certo che accetto di condividere il tuo cuore con lei, dopo tutto, tu dovrai condividere il mio con lei- gli disse lei, sorridendogli con dolcezza. Lui ricambiò il suo sorriso, e si chinò su di lei e le baciò con dolcezza le labbra, era un bacio leggero, ma per Lali fu molto intenso, ed il suo cuore accelerò. -Anche io ti amo- gli sussurrò, quando si staccò dal bacio. Lui ampliò il sorriso. -Be, questo lo so, se no che ci facciamo qui?- le disse. Lei lo guardò male e gli diede uno schiaffo sul braccio. -Certo, ora fai il saputello, ma fino a poco tempo fa non ne avevi la minima idea- gli fece notare lei. -Be, se nessuno me lo diceva, come potevo saperlo?- le domandò. -Dato che fai tanto il saputello, forse avresti dovuto capirlo da solo- gli disse lei innervosita. -Ma per favore, sai che io faccio pena in queste cose, non mi accorgo mai di nulla. Non ho capito che tu provavi qualcosa per me, come non sapevo che io anche provavo cose per te, e nemmeno tu sei una cima, non te ne sei accorta mai neppure tu- lei scosse la testa -Io lo ho sempre saputo di amarti, ma non volevo accettarlo, perché sapevo che non sarei mai stata ricambiata- gli rivelò lei. Lui la guardò per un attimo, poi le baciò un punto molto vicino alle labbra, si allontanò un po', ma non troppo, erano così vicini che quando lui espirò, i capelli di lei si spostarono leggermente, i loro nasi si toccavano, e lei poteva vedere riflesso il suo viso nel suo sguardo. -Be, come potrai vedere, hai sempre sbagliato, perché ora i tuoi sentimenti sono ricambiati. Io ti amo Lali, veramente, e nessuna gatta morta e nessun barista super dotato ci separerà. Perché io ti amo e tu ami me e questo è l'importante. Non importa per quanti anni io sono stato cieco rispetto ai miei sentimenti, io non farò mai più l'errore di metterti da parte- le assicurò lui, questa volta per un bacio che di casto non aveva nulla, era pieno d'amore, era passionale, era necessità che l'uno aveva dell'altra, era il fatto che entrambi credevano nelle parole dette da Peter, era un bacio, normale quanto fenomenale e magico.    

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