Lali entrò in camera sua e si sedette alla scrivania, aprì il computer e lo accese. Strano: era quasi sicura di averlo lasciato acceso il giorno prima. Decise di non farci caso. Notò una conversazione aperta, con Benjamin.
-Allora?
-Cosa dici?
-Sono stato troppo veloce?
-Sono uno stupido se spero che tu mi abbia perdonato?- erano i messaggi. Lali salì su e notò che c'era un messaggio di lui risalente alla notte prima, più o meno verso le 23 era stato mandato. Un "mi manchi". Lali strabuzzò gli occhi. Non poteva crederci. Sentì una rabbia salirle in corpo. Benjamin l'aveva tradita e presa in giro, non poteva credere che ora le stesse scrivendo quelle cose. Certo, il giorno prima gli aveva risposto, ma solo per non essere scortese, non perché lui le mancasse o cose così. Lei ora aveva Peter, e non ci pensava più a lui. Pensò a cosa scrivere, voleva essere distaccata, fredda, ma non voleva essere maleducata, non era nella sua natura.
-Benjamin, io sono andata avanti. Ho trovato un ragazzo di cui mi fido, che mi ama, e non voglio tornare in dietro. Ho una filosofia che mi dice di andare sempre avanti e di non tornare in dietro, di guardare il passato come una cosa lontana, non ho intenzione di rivivere nulla. Ciò che c'è stato fra noi è stato stupendo, ma non tornerò in dietro, perché mi hai fatta soffrire troppo e perché amo il ragazzo con cui sto, e dato che lo rispetto, penso che smetterò di scriverti. Addio- Inviò il messaggio, e spense il computer. Si stese sul letto e chiuse gli occhi, immaginò il viso di Peter e sorrise.Peter tornò la sera tardi. Lali ne fu sorpresa. Era seduta sul divano quando lui rientrò. Non aveva ancora cenato per aspettarlo, nonostante fossero le 21 e 35. Era vestito da lavoro, in modo serio. Una camicia blu, una giacca grigia, un pantalone grigio e le scarpe lucide. Appena entrò la fissò e respirò profondamente, come per calmarsi. Lali che stava guardando la TV, la spense e si alzò. I vestiti di Peter erano fradici perché fuori pioveva. Un temporale estivo. Lei gli si avvicinò e si alzò sulle punte per dargli un bacio, lui non si abbassò per facilitarle il gesto. Lali avrebbe voluto baciargli le labbra, ma all'ultimo lui si era girato e lei gli aveva baciato una guancia. Lali lo guardò sbalordita. Non era da lui. Notò che aveva lo sguardo nervoso, ed aveva le labbra strette e non sorrideva. Sembrava arrabbiato, e da come si comportava, Lali sospettava che c'è l'avesse con lei, anche se non ne sapeva il motivo. -Che hai?- gli domandò preoccupata. -Niente- rispose lui, la voce roca e stranamente più profonda del solito. Si tolse la giacca e si diresse verso le scale. Lali lo seguì. -A me non sembra niente- gli disse, rincorrendolo. Peter aprì la porta della sua camera da letto, e la richiuse con un calcio. Lali entrò. Peter si stava svestendo. Buttò la camicia, la giacca, il pantalone e la cintura a terra e si stese sul letto. -Cosa vuoi?- le chiese lui. -Parlare- disse lei. -non so perché c'è l'hai con me. Ho fatto qualcosa di male?- gli chiese. Peter la guardò, respirò profondamente. -Spegni la luce ed esci- disse, girandosi su un fianco per non guardarla. -Peter, che ti è preso?- gli domandò lei. Lui girò il viso verso di lei. -Spegni la luce ed esci- disse, dal tono di voce sembrava un ordine. Lei disobbedì. -Che hai?- provò di nuovo. -Oggi è stato una giornata dura- le spiegò, sempre col tono di voce arrabbiato. -E te la devi prendere con me?- gli domandò, anche lei iniziava ad alterarsi, ma tentò di mantenere la calma. -e non ho voglia di litigare- continuò, ignorando ciò che lei gli aveva detto -quindi per favore spegni la luce ed esci- disse di nuovo. Lali strinse forte i pugni, ferendosi la mano, con le unghie che le si conficcarono nel palmo della mano e sbiancandosi le nocche. -Peter, potresti per piacere smettere di fare il bambino e spiegarmi cosa è successo- disse, con un tono di voce incredibilmente pacato e freddo, ma che faceva ugualmente intendere che era nervosa e che non avrebbe apprezzato un no come risposta, o un altro "spegni la luce ed esci". Però il suo tono e ciò che gli aveva detto sembrò far innervosire ancora di più Peter, che si alzò dal letto, e la spinse contro la parete. -Io non sono un bambino- le disse. I loro visi erano vicini e lei sentiva l'alito caldo di lui sul viso. Ma quella posizione e quella vicinanza per una volta non le piacquero. Gli occhi di Peter erano oscurati per la rabbia, il viso era rosso, e le stava stringendo il polso molto forte, così tanto che la stava ferendo con le unghie, però pareva non accorgersene o se se ne era accorto, sembrava che non gliene importasse molto. Lali sentì le lacrime pungergli gli occhi, ma le trattenne, non era il momento di piangere quello, era il momento di mantenere la calma, capire perché Peter si stesse comportando a quel modo e farlo ragionare. Ciò significava che lei doveva essere calma. -Io non ho detto questo- gli fece presente -ho detto che ti stai comportando come tale- Peter indurì lo sguardo, gli occhi gli scintillavano di una rabbia accecante. Per la prima volta nella sua vita, Lali ebbe paura che Peter le potesse fare del male. Lui parve accorgersene, parve leggere sul viso di lei la paura. Le lasciò andare il braccio, si allontanò di un passo ed abbasso lo sguardo, facendo respiri profondo per calmarsi. -Scusa- riuscì a dire. -ora non ne voglio parlare, vai, ne parliamo domandi- la voce non era più furente come prima, era fredda e distaccata, ma sembrava realmente dispiaciuto per la sua reazione. Lali si girò, aprì la porta e spense la luce. Chiuse la porta alle sue spalle e scappò in camera sua, dove si buttò sul letto ed affondò la testa nel cuscino e scoppiò in un pianto disperato.
Spazio me:
Scusate se c'ho messo così tanto, ma ho avuto problemi gravi in famiglia e questo ha fatto in modo che io perdessi l'ispirazione, o meglio, ero pure ispirata, ma tutto ciò che scrivevo non mi sembrava all'altezza. Spero mi possiate perdonare e che il capitolo sia di vostro gradimento, anche se è un po' diverso dal solito, dato che non c'è tanta dolcezza o amore, ma più rabbia e dolore. Spero ugualmente che vi piaccia e vi giuro che mi impegnerò per scrivere presto il continuo per non lasciarvi in sospeso e che continuerò presto pure con le altre storie, anche quelle che sembrano abbandonate a se stesse. A presto (spero), <3
(Spero realmente che voi mi possiate capire)
STAI LEGGENDO
365 giorni di Laliter
Fanfic(Questa storia è mia, ma ho preso ispirazione da altre parti) Lali ha 26 anni, ed è sicura di avere tutta la vita d'avanti e molto tempo per realizzare tutti i suoi sogni, ma quando una sua amica della sua stessa età muore improvvisamente, Lali non...