Capitolo 11

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Il sole ormai era alto nel cielo, il giorno era veramente cominciato. Lali si guardò allo specchio del suo armadio. Non le piaceva mostrare molto del suo corpo, Euge le aveva sempre detto che fare la misteriosa era una bella mossa per conquistare i ragazzi, ma Lali non lo faceva per quella ragione, si vergognava molto del suo corpo, nonostante Eugenia le continuasse a dire che fosse molto bella, Lali continuava ad essere molto timida ed insicura, pure per questo odiava andare al mare o in piscina, odiava i costumi da bagno, quel poco che potevano nascondere. Ma il fatto che la casa dove abitava in quel momento possedesse una piscina le piaceva, amava stendersi al sole, e dato che era impossibile che qualcuno la vedesse dalla strada le dava un po' più di coraggio. Prese un'asciugamano, anche se l'idea di farsi un bagno non la sfiorava nemmeno. Scese le scale cercando di fare il massimo silenzio, come se fosse un ladro che era entrato in una casa e non si doveva far scoprire. Il fatto che lei però fosse scoordinata nei movimenti non aiutava,  per poco non fece cadere una lampada. Riuscì a salvarla, nemmeno lei sapeva bene come. -Tutto ok?- le chiese Rochi, era spuntata all'improvviso dalla sala da pranzo, come se avesse sentito la sua presenza. Lali fece cenno di si con la testa, cercando di nascondere il suo corpo dietro all'asciugamano. -Sta andando in piscina?- le chiese, Lali rispose nuovamente senza parlare facendo cenno di si con la testa. -Il verde le dona in modo particolare- le disse e poi si girò e ritornò in sala da pranzo, Lali sussurrò un "grazie" così debole che quasi si chiese se lo avesse realmente pronunciato. Il calore del sole che toccava la sua pelle nuda la fece rabbrividire. La piscina era molto grande, a forma di rettangolo. Lali stese l'asciugamano sulla sdraio e si sedette, si mise gli occhiali da sole e finalmente si stese, sguardo rivolto al cielo. Poi qualcosa nell'acqua attirò la sua attenzione, degli schizzi, qualcuno che nuotava. La ragazza si tolse gli occhiali da sole per guardare meglio ed in quel momento uscì dalla piscina Peter. I capelli lisciati all'indietro, gocciolante, il corpo ricoperto di goccioline d'acqua che scendevano sulla pelle liscia, più scura della sua. Gli occhi puntati su di lei, ed un sorriso sghembo dipinto in volto. La luce del sole che arrivava dalle sue spalle gli regalava un aspetto angelico, Lali non si sarebbe meravigliata di vedergli spuntare due ali bianche dal nulla. Peter facete schioccare le spalle, lui sapeva di essere bello, e Lali sapeva che si stava pavoneggiando. -Ti va di fare una gara di nuoto?- le chiese e si mise una mano fra i capelli per portarsi all'indietro quei ciuffi che gli ricadevano sugli occhi. -No- rispose Lali e si alzò dalla sdraio. -Sai, penso che torno dentro, non ho nemmeno preso la crema solare- balbettò lei, cercando di non guardarlo. -Lali, avevamo detto che ci saremmo comportati come amici e non ci saremmo più evitati- gli fece presente lui, ora non sorrideva più, forse lo aveva deluso. Lali sospirò e si risedette sulla sdraio. Peter di sedette su quella accanto a lei, la schiena incurvata, le braccia sulle gambe, lo sguardo diretto alla piscina, stava pensando. -A Eugenia piaceva molto l'Estate, era la sua stagione preferita per tre motivi: Non c'era la scuola; si stava tutti insieme; ed amava nuotare- disse, tutto d'un tratto. Lali fece cenno di si con la testa, seguendo il suo sguardo. Vedeva due ragazzine di 15 anni che si aggrappavano al bordo della piscina, la bionda cercava di insegnare alla mora a nuotare. Poi arrivava un ragazzino e faceva un tuffo a bomba, la ragazzina bruna lo guardò male perché gli aveva appena bagnato i capelli, lui scoppio a ridere divertito, mentre lei indignata saliva le scale di ferro della piscina. -Non guardare il culo alla mia amica!- intimò la ragazza bionda al fratello. L'altra ragazza si girò. Il ragazzo continuava a sorridere e si immerse, ma lei era sicura di averlo visto arrossire, sorrise, nemmeno lei sapeva bene il perché. Lali sorrise a quel ricordo simpatico e così lontano. -Hai proprio ragione, ma c'è una quarto motivo per cui amava l'estate- disse. Peter si girò verso di lei aspettando che continuasse. -I bei ragazzi in costume da bagno- disse lei ridendo alla smorfia che stava facendo Peter. Si alzò dalla sdraio con l'intenzione di rientrare, si era dimenticata la crema solare, e per una pelle bianca come la sua il rischio di scottature era elevato. Però scivolò su una piccola pozzanghera che non aveva notato. Lali si preparò al contatto con marmo mettendo le mani sopra la testa per proteggerla, ma finì in acqua, e per lei, che non sapeva nuotare, era peggio. Si ritrovò a scendere sempre più giù, poi in superficie con la bocca piena d'acqua e di cloro, iniziò a sbracciarsi per trovare un appiglio, ma per sua sfortuna, così facendo si allontanò di più dal bordo della piscina. Arrivata al centro continuò a scendere giù, le braccia e le gambe stanche e la gola e gli occhi che le bruciavano. Chiuse gli occhi e si immerse nel buio profondo, smettendo di provare a "nuotare" per salvarsi. Poi sentì qualcosa che le abbracciava la vita, ma credette semplicemente di star sognando, nonostante non sentiva più l'acqua in torno a lei, ma il marmo contro la schiena, tiepido per la luce del sole. Sentì un corpo muscoloso premuto contro di lei, la pelle liscia e calda. 

Peter guardò la ragazza dalla pelle color latte ed i capelli scuri che si agitava mentre colpiva lo specchio d'acqua. Per un secondo non la vide, poi lei si rialzò, le sorrise. Quando si era alzata aveva temuto se ne stesse andando, poi si era buttata in acqua. Ma il suo sorriso scomparve quando vide la ragazza sbracciarsi per arrivare a riva, ma non ci riusciva, quello non era nuoto. Peter si buttò in acqua, lei non se ne accorse, era al centro della grande piscina. Peter nuotò veloce per raggiungerla, mentre il suo corpo cadeva in acqua. Lei non si era accorta di lui. Avvolse le braccia in torno al corpicino di lei, e la trascinò a riva, la posò con delicatezza sul marmo ed aspetto un paio di secondi, poi gridò di chiamare un ambulanza ed iniziò a farle sputare l'acqua, quando l'acqua era finita, lei ancora non si svegliava. Peter avvicinò le labbra a quelle di lei e le fece la respirazione bocca a bocca, il colorito era tornato normale, le guance rosa color pesca e le labbra rosse e carnose. Continuò a farle la respirazione bocca a bocca finché non arrivò l'ambulanza, Lali ancora non si era svegliata, ma sembrava in buone condizioni, stava sorridendo, Peter si chiese se stesse sognando e cosa, se lui centrasse col sogno...  

365 giorni di LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora