Capitolo 3

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Lali si alzò dal letto e decise di iniziare a disfare le valige. Appena aprì l'armadio, si accorse che c'era un vestito rosa di tulle, un vestito che Lali aveva desiderato con tutto il suo cuore ed aveva invidiato ad Euge. Un vestito che aveva sempre sognato di possedere e non sapeva cosa ci facesse lì. Lali prese il vestito ed un foglio di carta cadde da esso, la ragazza si abbassò per prenderlo e lesse il biglietto "Per la miglior persona che conosco, il regalo che ha più desiderato. Ricorda, è per un momento speciale" quel biglietto aveva la calligrafia di Euge. Lali strinse il vestito ed il biglietto e si sedette per terra, rilesse il biglietto varie volte nella sua testa, mentre le lacrime le bagnavano il viso. -Mariana, ho pensato che potremmo guardare un po' ora nella camera di Euge, così fra un ora ceniamo- disse Peter, entrando nella stanza senza bussare. Guardò la ragazza seduta per terra, che abbracciava un vestito che riconobbe subito, il vestito che Euge amava più di tutti. -Che succede?- le domandò lui preoccupato. Lei non disse nulla e gli passò il biglietto, lui lo lesse in mente e sorrise. -Vuoi vedere la camera di Euge?- gli domandò lui. Lei fece cenno di si con la testa, si alzò, posò il vestito e si asciugò le lacrime. La camera di Euge era molto bella, grande, con le finestre che davano sul mare, il letto col copriletto bianco e nero era gigante, le pareti erano color rosa, tiffany e viola, l'armadio a muro era pieno di vestiti estivi, il bagno era immenso, molto luminoso e pieno di trucchi, il pavimento aveva il parquet color mogano e al centro della stanza c'era un tappeto viola, il tetto era pieno di luci a forma di stelle ed era di colore blu, di notte sembrava realmente un cielo notturno. Lali ricordò quante volte entrambe avevano dormito in quel libro, quante volte aveva visto quel falso cielo stellato, quante volte aveva indossato vestiti dell'amica, quante volte quest'ultima l'avesse truccata. Lali passò la mano sul letto e vi ci si sedette, era comodo. -è strano tornare qui senza di lei- disse, più a se stessa che a Peter. Il ragazzo guardava fuori dalla finestra e fece cenno di si con la testa. -Euge era giovanile ed instancabile, non sembrava per nulla malata e non mi sono mai preoccupato veramente per lei. Lei era quella con la vita perfetta, con gli amici migliori, col lavoro più fruttuoso, lei era la mia roccia e non mi sono mai accorto che aveva bisogno di me, che stava per cedere- disse lui. Lali lo guardò, ricordava che nell'ultimo anno aveva visto un piccolo cambio in Euge, andava più dal medico, passava meno tempo al lavoro e più con le persone che amava, aveva fatto una lista mensile con le cose che avrebbe voluto fare e le aveva compiute tutte, ma mai era sembrata debole o necessitante d'aiuto, odiava quando gli uomini che cercavano di fare i galanti ti aprivano la porta, lei era autonoma ed amava fare le cose da sola, perciò nemmeno lei aveva mai pensato che Euge stesse male, sembrava sana come sempre, soltanto un po' diversa. -Nemmeno io. Ricordo che nell'ultima settimana mi aveva chiesto se mi ero mai accorta che era malata o in fin di vita, ed io le avevo risposto di no, e lei aveva sorriso orgogliosa. Peter, lo so che ciò che ha fatto Euge è stato un po' egoista, ma non l'ha fatto con cattive intenzioni- disse alzandosi dal letto ed avvicinandosi a lui. Quando gli fu accanto, Peter girò il viso verso di lei, e Lali notò che stava piangendo. -Mariana, non hai capito che io non c'è l'ho con Euge per avermi mentito, ma con me stesso per essere stato io l'egoista e non pensare alla famiglia- le domandò con la voce rotta ed acuta. Detto questo Peter l'abbraccio, come se Lali fosse la sua ancora di salvezza, e lui un naufrago disperato. Lali non reagii subito, inizialmente rimase di stucco, sorpresa, però poi ricambiò l'abbraccio e gli disse -Peter conosco abbastanza Euge per sapere che non te ne ha fatto una colpa- disse lei, cercando di tirarlo su di morale. -Questa è la parte peggiore, che lei non me ne abbia fatto una colpa, avrebbe dovuto, lei ha dato tutto per me, ed io nulla per lei- disse lui disperato. -Peter, Euge ti amava, e ti ama, e ti posso giurare che non ho mai visto un amore fraterno come il vostro. Euge mi ha sempre detto che tu sei sempre stato molto importante per lei, che sei stato tu la sua roccia nel periodo in cui è morto vostro padre e vostra madre si è risposato. Peter, per Euge eri tutto il suo mondo, e so per certo che voi vi siate amati reprocicamente con la stessa forza, la stessa intenzione e la stessa intenzita. Peter, Euge non vuole che tu sia arabbiato con te stesso per lei, lei vuole che tu sia felice e quando ripensi a lei ti venga un sorriso che non puoi trattenere, non un mare di lacrime- le disse lei, scostandosi un po' per guardarlo negli occhi. Erano così vicini, sia fisicamente, sia mentalmente, sia spiritualmente. I loro respiri ed i loro battiti erano in comune, e si guardavano l'uno negli occhi dell'altra, erano riusciti a perdersi e a ritrovarsi negli occhi dell'altro.    

365 giorni di LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora