Capitolo 17

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Peter entrò in cucina, Lali era già lì, intenta ad inzuppare i biscotti al cioccolato nel latte e caffè, non lo guardò quando entrò. Peter si sedette di fronte a lei e le sorrise, un sorriso tirato, lei ricambiò il sorriso, il suo sembrava così vero. -Tutto ok?- gli chiese lei, mordendo un biscotto. -Dormito bene?- quando Lali gli fece quella domanda Peter stava bevendo un sorso di aranciata e rischiò di strozzarsi, tossì un paio di volte. Guardò Lali sorpreso. -Come? Che domanda è?- le chiese. Lei alzò le spalle -Una normale domanda, se non vuoi rispondere, non te la devi prendere così- gli disse lei, prendendo una fetta biscottata e riempendola di marmellata. Peter si chiese se fosse stato tutto un sogno, si toccò il collo, e ricordando i segni, si scostò il colletto e guardò, non era stato un sogno, il suo collo era pieno di segni. Guardò Lali, quando si era svegliato per la seconda volta erano già le 9 e 30 del mattino, si era guardato in torno, Lali era sparita, ed anche gli indumenti che indossava la sera prima. -Perché te ne sei andata?- le chiese. Lei alzò un sopracciglio, sembrava veramente sorpresa di quella domanda. -Quando? Ed andata da dove?- gli chiese. -Dalla mia camera, questa mattina eri sparita, ed anche ogni traccia di te- le disse. Lei indurì lo sguardo e disse -Shh, non deve sentirti nessuno- dalla porta entrò Rochi, li guardò, ma senza dire una parola tornò in cucina. -Avevamo detto che sarebbe stato un segreto- gli ricordò bisbigliando, cercando di fare il minimo rumore possibile. Lui fece cenno di si con la testa. -Ok, ma non spiega perché te ne sei andata- continuò lui. Lei sospirò scuotendo la testa, le sembrava ovvio, ma a lui era chiaro che non fosse ovvio -Quando il sole sorge, quella Lali scompare- gli spiegò. -Allora sta mattina alle 5 con chi ero?- indagò lui. Lei lo fulminò con lo sguardo. -Non era ancora sorto il sole- gli fece notare lei. -Allora mi dovrò abituare a che tu scappi quando sorga il sole. Sei un vampiro?- le domandò lui, e guardandola bene, pensò che poteva essere, le labbra rosse, la pelle bianca come il latte e gli occhi grandi. -Molto simpatico. No, non sono un vampiro, rispetto il patto, la notte sesso, il resto del giorno amici- gli disse lei, e detto questo si alzò. Peter solo in quel momento notò che lei indossava la sua camicia blu ed un paio dei suoi pantaloncini del pigiama, le piaceva così, la sentiva più sua. Eliminò quel pensiero dalla mente appena gli si formo, ripetendosi che Lali non era sua, era libera, era una forza della natura, apparteneva solo a se stessa. 

Lali si mise una maglietta bianca ed un paio di pantaloncini di jeans. Guardò la camicia blu di Peter, accanto i suoi boxer ed il suo paio di pantaloncini beige, se fosse stato per lei avrebbe indossato quelle cose per il resto della vita e non le avrebbe nemmeno lavate, profumavano di Peter: acqua di colonia costosa e buona, cloro e sapone. Lali odorò di nuovo la camicia, e decisa che non gliela avrebbe restituita, l'avrebbe indossata come pigiama. Sentì che bussavano alla porta e si affrettò a mettere gli indumenti sotto il cuscino, poi disse -Avanti- Rochi entrò nella stanza, sorrideva, ma sta volta era un sorriso forzato. -Sono venuta a fare il letto, ma vedo che non avete dormito qui- disse, era tornata al "lei" invece che al "tu" ed aveva un tono di voce più serio. -Non pensi che l'abbia già rifatto io?- la mise alla prova Lali. Rochi la guardò incrociando le braccia al petto, aveva accettato la sfida -è stato così?- Lali sapeva che avrebbe potuto benissimo mentirle, ma non ci riusciva guardandola in faccia, quindi senza dire una parola scosse la testa, Rochi aveva vinto. -Vi siete divertita?- le chiese, iniziando a spazzare. -Si- disse. Rochi la guardò per un lungo istante, poi disse -Allora cambiate l'espressione, non sembra molto- le consigliò, ed uscì dalla camera, lasciando Lali con il viso in fiamme per la rabbia. -Invece è stata una notte stupenda- gli urlò, e poi si sedette sul letto, col viso fra le mani. 

Lali guardò Peter. -Non lo sai fare?- gli chiese. Lui si girò verso di lui e fece cenno di si con la testa. Lei scoppio a ridere. Lui indurì lo sguardo. -Non è divertente- le disse lui. -Invece si- disse lei, asciugandosi delle lacrime di divertimento. -e non sai quanto- respirò profondamente e gli chiese -Com'è possibile che tu non sappia fare la spesa?- gli chiese. -Mio padre diceva che era cose da donne, e mia madre lo faceva fare ad una domestica, nessuno in famiglia ha mai fatto la spesa- le spiegò lui. Il sorriso di Lali si spense. -Un altra perla di saggezza di tuo padre- brontolò. Lui fece cenno di si con la testa e sospirò -Non sa quanto è stato stupido ad odiarti, tu sei molto meglio da amare- gli disse sorridendo. Lali lo guardò speranzosa -Peter, hai detto amare?- gli chiese, lui rimase a bocca aperta senza sapere bene cosa dire.   

365 giorni di LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora