Capitolo 9

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Come si fa a guardare qualcuno dopo che ci hai passato la notte insieme, mentre eri ubriaco, e ti sei divertito, ma non potrai mai ripetere quell'esperienza, e la persona con cui sei stato quella notte è una persona importante nella tua vita, che vedi tutti i giorni? Guardandola in volto, come potrai far finta di niente? Dimenticare ciò che è successo ed andare avanti? Queste erano le domande che si erano posti Lali e Peter quel giorno appena svegli, anzi, non avevano dormito cercando una risposta a quelle domande, ma le risposte non erano arrivate. Il giorno seguente all'avvenimento avevano litigato e poi avevano fatto pace, avevano chiarito tutto, cose del passato e cose del presente, si erano fatti più amici, si erano capiti e consolati, ma ora, al risveglio del giorno dopo ancora, si accorgevano che sarebbe stato complicato guardarsi e fare finta di nulla. Lali scese le scale di corsa, facendo rumore, e quando entrò in sala da pranzo, si trovò Peter seduto al tavolo. Quando lei entrò, lui alzò lo sguardo, le sorrise, uno dei suoi soliti sorrisi, stupendo. Lali inghiottì un po' di saliva ed un po' di timore e gli si avvicinò, gli si sedette accanto, un gioco strategico per non guardarlo in volto. Dopo cinque minuti di puro silenzio, Rochi entrò nella stanza, portando con se il cibo, ed interruppe quel silenzio imbarazzante. -Tutto bene?- gli domandò col suo solito sorriso amichevole che le illuminava il volto, Lali si accorse che da quando erano arrivati non c'era mai stato un giorno in cui non l'avesse vista sorridere. Rochi gli servì dell'uovo all'occhio di bue e della pancetta fritta tagliata a strisce. I due iniziarono a mangiare in silenzio. -Voi siete uno di quei tipi che mangia senza dire una parola?- gli chiese Rochi incuriosita. I due fecero cenno di si con la testa continuando a mangiare veloci, così avrebbero messo fine velocemente a quella strana, ma sopratutto imbarazzante situazione. Peter fu il primo a finire, si alzò dal tavolo ed arrivato sulla porta disse. -Ora devo andare, a dopo- Lali non disse nulla che lui se ne fosse andato così, anzi, ne era felice. Rochi guardò stranita la porta, poi guardò la ragazza mora che continuava a mangiare, ora con più calma. -è successo qualcosa fra voi?- indagò la ragazza bionda. Lali alzò solo un secondo gli occhi dal suo piatto, ma constatando di non poterle mentire guardandola negli occhi, riabbassò lo sguardo e disse -No, perché?- Rochi fece un alzata di spalle, stava iniziando a togliere il piatto ed il bicchiere di Peter dal tavolo. -Vi comportate in modo così strano. Ieri vi abbiamo sentito urlare, ci siamo preoccupati, il signor Lanzani bussava alla vostra porta con insistenza, ma voi non lo lasciavate entrare, poi all'improvviso è calato il silenzio. Non siamo intervenuti per paura, e poi perché non è cosa nostra- le spiegò. Lali le lanciò uno sguardo, senza farsi notare. Non aveva pensato agli altri abitanti della casa ieri, mentre si comportava, in un modo che per loro che non conoscevano i fatti, la faceva apparire come una pazza isterica. -Si, non è cosa vostra, per favore Rocio, resta fiori dalla mia vita- le disse Lali, solo dopo si accorse che aveva utilizzato un tono molto duro, Rochi l'aveva guardata stupita, ma aveva annuito, si stava per dirigere in cucina, quando Lali la fermò. -Rochi, scusa per come ti ho trattato- le disse. La ragazza si girò verso di lei, continuava a sorridere, scosse la testa e disse -No, ha ragione, non è la mia vita, io non c'è l'ho una vita- Lali la guardò preoccupata, anche se Rochi diceva che andava tutto bene, aveva paura di aver ferito i suoi sentimenti. -Non è colpa tua, è mia. Io non sono abituata ad avere una vita, Euge mi risolveva i problemi, Euge mi parava il culo, Euge viveva al posto mio- le spiegò. -Siediti, così ti spiego- Rochi fece come aveva detto, si notava la curiosità nel suo sguardo, ma anche qualcos'altro, non voleva ascoltarla perché era una che amava i pettegolezzi, voleva farlo perché sapeva che Lali ne aveva bisogno. -Mi racconti tutto- le disse, allargando il sorriso. Lali respirò profondamente ed iniziò il racconto. -Sin da quando ero piccola Euge è stata la mia migliore amica, ma non solo, anche se non abbiamo anni di differenza, ma pochi mesi, lei si è sempre comportata in modo più adulto e responsabile, così è come se mi abbia fatto da "madre", dato che la mia l'avevo persa. Euge mi svegliava la mattina, mi dava la forza per sorridere, per continuare nonostante la mia vita facesse schifo, Euge mi consigliava su come vestirmi e come comportarmi, Euge programmava i miei appuntamenti amorosi ed era sempre lei quella che mi consolava quando mi rompevano il cuore. Praticamente, sto cercando di dirti che senza Euge sono una fallita che non sa cosa fare, come comportarsi, sopratutto nella situazione in cui mi trovo ora- le confessò. Rochi le prese la mano, che Lali aveva posato sul tavolo. -Ed in che situazione vi trovate ora? Non sono la miglior consigliera del mondo, ma forse posso esservi utile- le disse, e Lali trovò la forza di sorridere grazie a quelle parole, nonostante il tema di cui stavano parlando era un tema forte e molto difficile per lei: Peter. -Io e Peter l'altro ieri ci siamo ubriacati e siamo finiti a letto insieme- disse. Rochi aprì la bocca sorpresa. -Ed avete usato protezioni?- le chiese. -Non lo so, ma non è questo il problema. Io e Peter ci odiavamo, o meglio, siamo molto diversi, così diversi da essere sempre in confronto, ma ora stiamo cercando di aiutarci a vicenda dopo la morte di Euge, che era molto importante per entrambi. Ed adesso, dopo quello che è successo, c'è veramente molto imbarazzo fra di noi e non so cosa fare- le spiegò. Rochi ci pensò su prima di dirle, con un sorriso per addolcirle la pillola -Secondo me, non c'è nessun rimedio se non parlarne, se no, la vostra amicizia già difficile ne risentirà e non deve dimenticarsi che lei deve convivere con lui per tutto l'anno, se non ne parlate potreste riscontrare molti problemi- le disse. Lali sospirò ed ammise -Ci avevo pensato, ma speravo che non fosse quella la soluzione, avrei preferito una formula magica- Rochi sorrise alle sue parole e le disse -Andrà tutto bene, un amicizia come la vostra non può finire per una notte- Lali fece cenno di si con la testa, Rochi gli andava ogni giorno più a genio.  

365 giorni di LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora