Capitolo 3.

52 5 1
                                    

Mi tolgo la matita dalla bocca e la poso sul banco con una smorfia mentre la mia compagna è intenta a svolgere il suo tema. Il tema dovrebbe essere sul carattere, dovrei riempire quattro colonne di foglio protocollo sul mio carattere quando non so descrivermi neanche con un aggettivo, haha che cosa ridicola. Come se il carattere fosse qualcosa semplice da spiegare, come se ogni persona sapesse il proprio carattere, magari credi di saperlo, ma è un illusine, la vita non smette mai di sorprenderci, non puoi mai sapere cosa sta pe accadere, magari credi di avere un carattere e gli altri ne vedono un altro o viceversa, e allora entri nel pallone, sono come penso io, o come pensano gli altri? La verità è che nessuno è in grado di conoscersi davvero. Mi guardo attorno, tutti i miei compagni sono con la testa china sul loro foglio, che scrivono e scrivono, poi ci sono io, spaesata che non ho scritto ancora nulla, accarezzo con l'indice quei righi bianchi, sembrano aspettar di esser tinti d'inchiostro, sembrano esser affamati di parole, ma io non scrivo, guardo e basta. Tutto si concentra nella mia testa come un vortice di idee che un momento ci sono e poi spariscono. Sento la campanella della seconda ora suonare, guardo il foglio, nulla, ancora nulla, non ho scritto niente, mi sento quasi inutile, come un barlume di luce che illumina solo una parte di una parete ed il restante è buio, buio nella mia testa. Decido di mettermi a pensare, frugando nella mia mente troverò qualcosa, qualche informazione, comincio a farmi domande.

Io mi conosco? Come sono? E gli altri mi conoscono?

Iniziamo con il dire che ho tanti pregiudizi, questo potrebbe farmi sembrare infantile, cioè non sto dicendo di essere matura, però una via di mezzo, non sono cattiva ma nemmeno adorabile, però a volte l'apparenza inganna. So di non essere simpaticissima, a volte forse sono abbastanza scontrosa però è una cosa che mi viene spontaneamente, cio'è appena una persona mi incontra potrebbe farsi un'idea errata su di me, solo chi mi conosce da un po' sa che sono molto bipolare.

Quando magari sono arrabbiata cerco di essere neutrale, ma mi si legge praticamente in volto. Devo ammettere che sono abbastanza testarda, voglio sempre aver ragione io, mi sono sempre confusa con la gestione del tempo, ho sempre detestato le novità, non mi sono mai piaciute, perché devono succedere cose nuove e scombinare tutto, perché non si può avere una vita con la stessa routine per sempre. Ho molta paura del buio, può sembrare una cosa banale, ma invece no, è una cosa insopportabile, oppure il disagio nel sentire il rumore dello scarico del wc, mentre stai a casa solo e stai scaricando, fa così rumore che qualcuno potrebbe benissimo entrare nella tua casa senza che tu te ne possa accorgere, questa cosa è davvero inquietante, ognuno ha le sue paure e deve imparare a conoscerle, perché non si possono superare, fanno parte di noi e lo faranno sempre. Nonostante ciò mi piacciono tantissimo i film horror, leggere le creepy-pasta quando non riesco a dormire , i misteri irrisolti e le cosi a cui non si può dare una spiegazione logico-scientifica, ora penserete, ma la coerenza in tutto ciò? Ed è qui che vi sbagliate, ognuno ha i suoi pro ed i suoi contro , ma messi assieme formano la persona giusta, bilanciata.

Mi strofino gli occhi, prendo la penna in mano ed inizio a scrivere sul foglio del tema, "non mi conosco." Dopodichè lo consegno alla prof, in quel preciso istante suona la campanella della ricreazione.

"Asylum"  [ #Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora