Sono in una stanza buia, quando riesco ad aprire gli occhi, cerco di guardarmi attorno ma non ci riesco, è come se fossi stesa su una piattaforma, mi giro e noto delle cinghie che stringono i miei polsi, sono legata, guardo i piedi ed anch'essi son legati, la stanza è ancora buia, arriva una flebile luce dalla finestra, posta in alto sulla parete a destra, mi guardo attorno tutto buio, ho paura , ho sempre avuto paura del buio, delle cose che non puoi vedere, è sempre stato così, io che guardo nel buio e non vedo nulla, ma questa volta è diverso, vedo il dorso di una mano che mi mette un elmetto in rame sulla nuca...
NOOOOOO!!! Grido svegliandomi di botto, era un altro incubo, uno dei soliti, sempre così , la maggior parte delle notti, non capisco a cosa sia dovuto ma è orribile. Poi ci si incimenta anche la mia paura del buio, e, credetemi può sembrar una banalità, ma non lo è. Guardo l'orologio, sarà meglio prepararmi per scuola sono già le 7:40.
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"Praticamente, questo sabato è il grande giorno, dobbiamo essere molto veloci, cioè facciamo il tour all'ospedale e poi via che se ci sgamano so cavoli, in più dobbiamo fare qualche foto, io mi occuperò di proteggervi le palle e di preparare qualche spuntino" dice Ariana sicura di se.
Continuo a fissarla negli occhi, a dir la verità mi è sempre piaciuto fissare negli occhi la gente, dagli occhi si possono capire un botto di cose, tipo se una persona ha paura, se sta mentendo, se è felice, se sta passando un brutto periodo, gli occhi sono lo specchio dell'anima, loro non sanno mentire, rispecchiano lo stato d'animo di ciascuno di noi senza apportare modifiche, non sono come le parole ti dicono molto di più, sono come dire "la bocca della verità". Inoltre trovo molto interessante guardare le persone negli occhi, mentre parlano, essere attenti a come reagiscono le pupille, come si allargano e come si restringono, quando sono lucidi o cupi, vedere l'iride di un qualsiasi occhio ed analizzarne la composizione, le sfumature, guardare l'espressione che gli occhi possono trasmettere, osservare l'inarcamento delle sopracciglia mentre una persona parla, capire cosa intende dire senza sentire la sua voce, è una cosa interessantissima.
"Melanie! Ci sei..?" sento la voce di Ariana richiamarmi, non mi ero accorta mi stesse parlando, sicuramente ero mentalmente assente. "Uh si eccomi" rispondo, "Ma hai ascoltato il discorso?" mi chiede, "L'ho sentito" rispondo, sono sincera, ho solamente sentito non ho ascoltato, tra ascoltare e sentire c'è una grande differenza.
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"Asylum" [ #Wattys2017]
Mystery / Thrillermelanie è una tredicenne come tutte...o forse no, cosa ne è del suo passato? Perchè non ricorda nulla?