Capitolo 17.

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Forse non è stata una delle migliori idee penso tra me e me, mi giro per guardare indietro, ora nella mia mente sta succedendo un caos indescrivibile, una parte del mio cervello mi dice "continua a camminare" mentre l'altra " torna a casa", faccio un respiro profondo e continuo a camminare, è tutto buio e la luna risplende appena, riflettendosi sugli steli d'erba bagnata dalla rugiada di marzo, quando difronte a me vedo l'enorme edificio quasi cerco di tirarmi indietro, ma in me c'è una forza più grande che mi attira, è la curiosità, la curiosità di sapere cose sul mio passato e non so perché sento che questo posto possa farmele sapere. Prima di avvicinarmi al portone perlustro attentamente il territorio, la scritta "Asylum" lampeggia e noto che nell'ultima stanza al 3° piano la luce è accesa, mi viene la pelle d'oca, strizzo gli occhi, magari è la stanchezza, ed invece no, lì c'è qualcuno... e forse so anche chi.

L'ultima volta che ho messo piede in questo posto è stato all'incirca tre mesi fa, ero con Ariana, ora sono sola, spero non mi succeda nulla. Salgo gli scalini due a due anche se sono fin troppo alti, arrivo al 1° piano e guardo il lungo corridoio sulla sinistra, ci sono moltissime stanze, alcune aperte altre no, mi torna in mente cosa c'è nella stanza giù infondo al corridoio, comincio a sudare freddo così proseguo e vado direttamente al 3° piano, imbocco il corridoio di destra, sembra non avere una fine , la 4a stanza sulla destra ha la luce accesa, ho tantissima paura ma continuo a camminare , arrivata quasi vicino la porta leggo sulla tavoletta la scritta "Melanie Martinez" in gesso bianco, oh... questa era la stanza di Melanie, la figlioletta di Annah... la porta è socchiusa e per la seconda volta in una settimana sento dei singhiozzi, questa volta sembrerebbe una voce maschile, cerco di vedere il poco che riesco dalla porta...rimango allibita nel vedere il dott.Albert, chino a terra, che piange, cerca di asciugarsi le lacrime ma sono troppe, tra un singhiozzo e l'altro dice "Deve capire che non l'ho uccisa io, l'ha portata lui via, io non ho fatto nulla, io non facevo nulla, era lui... ha dato tutta la colpa a me", sta piangendo in continuazione come un bimbo piccolo, mi fa quasi pena, dunque non è stato lui ad uccidere Melanie, però in che senso gliel'ha portata via...non capisco, sarà meglio che torni a casa prima di farmi vedere da questo psicopatico.

"E tu che ci fai qua?" è più che altro un sussurro, presa dal panico urlo, mi tappa la bocca, io lo mordo e mi dimeno, mi prende per i piedi e comincia trascinarmi in una stanza dopodichè mi mette le manette...

"Fammi uscire!!" grido a più non posso, "Tanto nessuno può sentirti, sono finestre isolanti, e tranquilla che non faccio del male a nessuno, sono solo un povero padre che vive nascondendosi" accende la luce ed estrae una fotografia dalla tasca, poi si gira verso di me e guarda la foto, poi me e poi la foto, sottovoce borbotta cose che non riesco a capire, sono impegnata a liberarmi da queste manette fin troppo piccole per i miei polsi ed arrugginite.

"Vuoi liberarmi di qui?!" grido, mi guarda di nuovo e poi riguarda la fotografia, ma è scemo? Ad un tratto grida "Si figliolaaaaa siiiii sei tu!!!" deve essere completamente matto, a chi si riferisce, in stanza ci sono solamente io, lo vedo avvicinarsi verso di me non un sorriso a trentadue denti, sto morendo di paura ma che diamine vuole?!

"Melanie quanto tempo, vieni da papino" e cerca di abbracciarmi, io con una mossa veloce lo schivo e dico incredula "Come papino, ma chi te conosce , me vuoi liberà de qui ?!" dico tutto d'un fiato, dove ho preso il coraggio non ne ho idea.

"Oh piccola, sono anni che ti cerco mi ricordo quando ti portò via di qui, eri così piccola, ti ho cercato per così tanto ed eccoti qua, come sei diventata grande!"

"Tu sei matto! Completamente pazzo, io non sono tua figlia! Ti stai confondendo, è un errore, mi chiamo Melanie Lawrence"

Si avvicina sempre di più, indietreggio ma vado a sbattere con il piede in qualcosa che mi fa perdere l'equilibrio, cado a terra e sbatto la testa, poi tutto buio...

"W6^V

"Asylum"  [ #Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora