Skin and Bones [HunHan.]

↬50.

"Luhan?" gli si avvicinò cautamente.

Appena il ragazzo notò che li c'era qualcuno, alzò lo sguardo, calmando le lacrime. Riconobbe subito Sehun, e si alzò di scatto, allontanandosi. Il panico si impossessò immediatamente di lui. Cosa voleva ancora? Perché si immischiava? Non poteva farsi vedere mentre piangeva, lo avrebbe preso per un debole, o per una persona problematica. I ragazzi non piangono, soprattutto quelli che puntano ad essere perfetti. Luhan non avrebbe dovuto piangere.

"A-aspetta!" urlò l'altro seguendolo.

"Ancora tu?! Vuoi lasciarmi in pace?" urlò di rimando l'altro.

"Fermati Luhan!" lo inseguì,correndo quasi, fin quando riuscì ad afferrargli la mano.

"Cosa diamine vuoi?!" si girò di scatto l'altro, cercando di rendersi quanto più minaccioso possibile. La cosa fallì miseramente, date le lacrime che colavano sul suo volto prepotentemente.

Sehun non parlò, lo guardò e basta. Vedeva le sue lacrime, il volto stanco, gli occhi gonfi e spenti e l'unica cosa che pensava di fare era quella di cercare di aiutarlo. Avvicinò lentamente una mano sul volto del ragazzo, asciugandogli una lacrima. Luhan restò stranito dal gesto, e avvertì una sensazione di calore stranamente piacevole. Non si mosse, per qualche strano motivo non si allontanò, ne si spostò bruscamente. Quella mano calda sul suo volto era una cosa nuova per lui. Nessuno l'aveva mai toccato, soprattutto non con così tanta delicatezza.

"Perché piangi?" Gli chiese, dopo un po'.

"Non sono affari tuoi" rispose lui, bruscamente.

"Perché sei così scontroso?"

"Smettila di farmi tutte queste domande, tu non-"

"So che non ti conosco" lo interruppe "ma mi piacerebbe farlo..." calò il capo "vorrei essere tuo amico, ecco" aggiunse, con tanto imbarazzo.

"Non ho tempo per gli amici" si liberò dalla presa del ragazzo e si allontanò di fretta.

Sehun era rimasto ferito, non tanto dalle parole del ragazzo, ma dal modo aspro in cui le aveva dette.  Ma lui non si sarebbe arreso. Avrebbe provato a parlargli nuovamente. Non poteva lasciar perdere. Sentiva che aiutare quel ragazzo era l'unico modo che aveva per aiutare anche se stesso.