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"Come faccio a scendere?" chiese flebilmente per non svegliare i suoi genitori.

Sehun allargò le braccia "ti prendo io"

"Cosa?! Tu sei pazzo" scosse il capo. Quel ragazzo era davvero fuori di testa. E questa cosa a Luhan piaceva, tanto anche.

"Non ti farai male, te lo giuro" gli disse, sorridendogli e portando una mano sul cuore.

"Se cado da qui mi ammazzo, e la colpa sarà tua, lo sai vero?"

"Ho detto che ti prendo, andiamo" gli fece cenno di lanciarsi.

Luhan, restio all'idea, scavalcò la finestra,tenendosi al cornicione. Prese un lungo respiro, ripetendosi di non urlare per non svegliare nessuno, e poi si lanciò, sperando che lo prendesse. Avvertì dapprima un vuoto, poi sentì una presa, e si rese conto di non essere caduto. Riaprì gli occhi lentamente, ritrovandosi avanti un Sehun sorridente.

"Ti avevo detto che ti avrei preso"

"Non... Farlo mai più..." sospirò lui scendendo.

"Puoi fidarti di me, Luhan. Adesso seguimi, ti porto a vedere l'alba più bella che tu abbia mai visto" rispose entusiasta.

Il ragazzo lo seguì in silenzio, sentendo il senso di colpa farsi spazio in lui: non aveva mai fatto una cosa simile, non era certamente ciò che avrebbe fatto una persona perfetta, ma forse per una volta, avrebbe potuto concedersi un'emozione che non fosse negativa. Si era accorto che quando stava con Sehun per quel po' di tempo dimenticava tutte le cose orribili che gli accadevano ogni giorno. I due arrivarono avanti ad un palazzo enorme, e, dopo aver preso l'ascensore, si ritrovarono sul tetto. Luhan non sapeva esattamente in che zona si trovasse, aveva seguito il ragazzo senza porgere alcuna domanda. Sehun l'aveva fatto sedere a terra, sedendosi accanto a lui, poggiando la schiena contro il muretto. Il cielo non era più molto scuro, da lì a poco sarebbe stato giorno.

"Vieni qui spesso?" chiese Luhan.

"Più o meno... Solo quando non riesco a dormire, ecco"

"Ed accade spesso?"

"Più o meno" scrollò le spalle.

"Parlami di te Sehun" disse, improvvisamente, per non sapeva quale motivo.

"Cosa vuoi sapere?" Domandò lui, incuriosito.

"Non credo al fatto che tu non abbia alcun amico solo perché non sei molto estroverso"

"Ma è così" annuì invece.

"Non può essere. Tutti hanno qualcuno, anche se non si è dei migliori"

"Una volta diedi un pugno ad uno e da allora non ho una buona reputazione a scuola, ecco. Hanno messo in giro voci sul mio conto e nessuno vuole più rivolgermi parola" spiegò velocemente.

Luhan non poté fare a meno che scoppiare a ridere.

"Perché ridi adesso?!" il moro si imbronciò, visibilmente infastidito. Però auella risata era proprio bella. E quanto era bello lui quando sembrava felice, era inspiegabile.

"Non sembri uno che prende a pugni la gente tu" continuò ridendo sommessamente.

"È così" sbuffò lui offeso.

"Beh, adesso hai qualcuno con cui parlare no?"

"Ah Sì? E chi sarebbe?"

"Non saprei, direi me"

"Pensavo non avessi tempo per queste cose" sembrava parecchio serio.

"Forse potrei trovarne. Sai, Sehun, non pensavo che l'avrei mai detto, ma parlare con te mi fa stare bene... Ecco, penso che in fondo non sia negativa questa cosa... Intendo il fatto che parliamo, io e te, ecco" si stava quasi pentendo di quelle parole, ma in fondo non era del tutto falso. Luhan si trovava bene quando parlava con Sehun, si dimenticava dei suoi problemi, del suo dolore, si sentiva quasi diverso, quasi... Bene.

"Mi fa piacere sentirtelo dire, Luhan. È dal primo momento in cui ti ho visto che ho sperato nel diventare tuo amico" sorrise, soddisfatto dell'amicizia di Luhan. Finalmente. Era così felice, ce l'aveva fatta. Erano amici.

"Hey, guarda, è quasi giorno" gli indicò il cielo, che stava schiarendo man mano. I primi raggi di sole illuminavano la città, la brezza si faceva sempre meno fredda, i primi cinguettii si udivano nei dintorni.

"È bellissimo" Luhan si alzò e si avvicinò alla ringhiera, poggiandosi contro essa. Sehun gli si avvicinò lentamente. Non poteva mentire a se stesso: Luhan era bellissimo, anche se pallido e evidentemente stanco. Avrebbe voluto baciarlo, eccome se avrebbe voluto, non avrebbe voluto altro in quel momento. E data la sua impulsività, non perse tempo a farlo.

Skin and Bones [HunHan.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora