Capitolo 27

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Vado ad aprire la porta e la persona misteriosa celata dietro la porta è mio fratello, appena lo vedo sorrido e con un urletto gli butto le braccia al collo, sento stringermi e senza essere invitato entra in casa e chiude la porta. Mi lascia e arraffa un mazzo di chiave su un tavolino vicino la porta e la chiude.

<ma che stai facendo?!> dice sbigottito Louis.

<Lui sta arrivando per prenderla> risponde Dylan diventando bianco come un lenzuolo.

<Lui chi?! Fratello rispondimi!> gli urlo andando verso di lui e prendendolo per le spalle.

<Auberon, cazzo! Lui ti ha sempre voluta, è deviato!> urla anche lui.

<nessuno prenderà nessuno qui, chiaro!> ci sovrasta la voce del ragazzo con cui ho fatto sesso da poco. Lo guardiamo.

<Dylan, sputa il rospo, per che vuole Madison? Quanto tempo abbiamo prima che sia qui? E sopratutto, dovremmo chiamare la polizia> dice lui in tono pacato. Rivolgo l'attenzione al mio gemello che sospira e si siede sul divano e prende una boccata d'aria come se gli mancasse.

<L'ho già detto che è deviato? Lui ha sempre avuto questa... attrazione per le bambine... ne ha avute tante, Auberon era un caro amico di famiglia, ci veniva a trovare spesso, questo me lo ha detto lui e lo posso confermare, lui c'era nei miei ricordi e ricordo anche che una volta era solo in camera con te Maddy...- si blocca per guardarmi con il terrore negli occhi- ti stava toccando, se ci penso mi vengono i conati di vomito sorellina> gli stava venendo da piangere, lo abbraccio sperando di poterle fermare con un gesto così insignificante.

Lui mi stringe nuovamente a se mentre Louis si sentiva un pesce fuor d'acqua, ci guardava e si torturava le dita delle mani.
Asciugo a Dylan quelle due lacrime che gli sono sfuggite e mi alzo.
<non mi avrà, non vi preoccupate> dico sicura di me stessa.

Louis sparisce e dopo due minuti torna con una maglietta e in mano una mazza da baseball. Mi viene quasi da ridere, lui se ne accorge e mi tira uno schiaffetto dietro la testa.
<idiota, non ridere, qui le cose sono serie, come hai detto lui non ti avrà e ci penso io a proteggerti> dice serio.

<ehm... amico, sono suo fratello, è mio dovere proteggerla, non ne hai un'altra?> chiede e come risposta riceve solo un cenno di dissenso con il capo.
<lui sarà qui tra venti minuti, se la polizia verrà lui no, dobbiamo chiamarla quando lui sarà qui e tenerlo occupato fino al loro arrivo> sbotta Dylan.

Annuiamo. <io faccio da esca, Louis, questa è casa tua quindi dovrai tenerlo occupato e Dylan te chiamerai la polizia> parlo velocemente e con tono serio, ricordo ancora quando mi ha rapita e portata in quel posto, sapere che una persona del genere, così dannatamente psicotica è in libertà mi fa ribrezzo.
I due mi guardano come se fossi un marziano e li fulmino. Già sono agitata di mio per essermi proposta come esca, questi due non aiutano.

Dieci minuti dopo sono seduta sul divano con le gambe incrociate, Louis è di sopra con là mazza stretta in mano e mio fratello nel bagno pronto con il telefono; sembra un piano semplice ma efficace, spero vada tutto per il meglio.
Quando sento bussare alla porta metto il cellulare -anch'esso pronto per chiamare la polizia- nella tasca e vado ad aprire urlando a Louis "è arrivata la pizza, pago io!" E apro la porta facendo finta di essere felice, ma il sorriso mi muore quando vedo la figura del pazzo sul liscio della porta.
"Spero che ti vada bene questa pizza" commenta lui spingendomi in avanti ed entrando in casa.
"Che ci fai qui? Come mi hai trovato!?" Dico serrando i pugni lungo i fianchi.

"Perché ti voglio, Madison, non ti ho avuta da bambina ma ti avrò adesso, la tua tenera carne fanciullesca è mutata in quella di una donna meravigliosa" dice lui con convinzione e con gli occhi iniettati di sangue e leccandosi le labbra con fare languido.

Sex Lessons  ~Louis Tomlinson~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora