capitolo 28

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Mi stanno per salire i conati di vomito, come può essere così deviato?

"Vattene per favore!" Urlo è quello è il segnale per far scendere il moro.
"Sei proprio una puttanella, prima ti fai sverginare dal belloccio della scuola e ora hai allargato le gambe per quest altro, perché non darla anche a me che c'ero prima di loro, no?"
Spalanco la bocca e strabuzzo gli occhi, come ha osato definirmi in quel modo?!
Non ci vedo più dalla rabbia e mi scaglio contro tentando di dargli uno schiaffo e in quel momento lui addossa le sue mani viscide su di me e nello stesso istante si presenta il mio salvatore con la sua mazza da baseball.

"Mollala, testa di cazzo" dice Louis mentre sento la lingua dell'uomo sul mio collo, sto per vomitare.
"Ti servirà ben altro per tenermi testa che una semplice mazza in ferro, ragazzino" osserva lui indicando con la mano sinistra l'oggetto e tenendo l'altra sul mio seno e stringendolo così forte da farmi male.

In un gesto disperato cerco di tirargli una gomitata allo stomaco, cosa che riesce e scappo verso le braccia di Louis che mi fa stare dietro di lui.
"Mocciosa, ti farò così male che quello che ho fatto ai tuoi fratelli lo considereresti una passeggiata!" Dice tra vari colpi di tosse.
I miei fratelli?! Niall e Liam!
Mi sporgo in avanti urlando "cosa hai fatto a loro" e sul volto di quest'essere si forma un ghigno mostruoso; dalla tasca prende e butta a terra delle foto, velocemente mi precipito a prendere le due che sono più vicine e torno indietro.
Non posso crederci!
Le lacrime gridano di uscire, non è vero, non può essere. Nelle foto sono ritratti i miei fratelli adottivi legati a delle sedie e con lividi e sangue su tutto il corpo, Niall sembra aver perso un dente e a Liam sanguina in modo anomalo la bocca.

"È colpa tua, Madison se questi due sono ridotti in fin di vita, sei tu la causa della morte dei tuoi genitori, se tu non avessi detto nulla e ti fossi lasciata andare con me, oggi i coniugi Rivers sarebbero vivi e il loro impero prospererebbe ancora. Ma no! -continua urlando e allargando le braccia con fare teatrale- te hai voluto non darmi retta, hai scelto di percorrere la vita in un orfanotrofio, poi in un'altra famiglia ricca ed essere una sgualdrina. Tu sei mia, mia, mia!"
Non sento più nulla... è colpa mia, solo colpa mia, ho rovinato la vita a tutti...

"Stai vaneggiando, pazzo squilibrato!" Tuona Louis avventandosi contro l'uomo e colpendolo alla spalla. Cado a terra.

Pov Dylan
Sono chiuso in bagno e sento poco di quello che sta accadendo, ho solo udito delle urla e questo mi è bastato per premere il tasto verde e chiamare il 999.
"Salve, come possiamo aiutarla?" Trilla la donna dall'altro capo del telefono.

"Salve, dovete venire subito a questa via che sto per dirvi, un uomo è entrato in casa del ragazzo di mia sorella cercando di stuprare lei e picchiare lui, io sono in bagno, per favore aiutateci!" Dico immaginando la scena e per la prima volta dopo tanto iniziando a piangere.
La donna mi rassicura che sarebbero accorsi presto, dopo averle dato la via ha continuato a dire, prima di riattaccare, che una squadra era lì vicino. Ringrazio e chiudo la chiamata, lascio il telefono li e staccando con forza dalla doccia il pezzo di metallo che tiene la tendina scendo giù le scale a quattro.

La scena che mi si presenta è spettrale:
Louis a terra con il sangue che gli esce dalla bocca e quell'uomo che consideravo mio padre su mia sorella, la sta toccando.
Mi avvento su di lui e lo colpisco con tutta la forza che ho, riesco a farlo cadere di lato e gli assesto un altro colpo. Lui grida entrambe le volte che lo colpisco. Poso lo sguardo sulla mia gemella:
Gambe allargate e senza pantaloni, capelli arruffati e lacrime agli occhi, la pelle è bianca come un lenzuolo e io mi sento morire.
Mollo l'oggetto e mi abbasso per stringerla a me e cercare di rassicurarla.
"Shhh, è tutto finito" le dico accarezzandole i capelli.
"È colpa mia... colpa mia..." ripete con voce piatta e con gli occhi sbarrati, non mi ha nemmeno stretto a se, sembra essere in trans. Ad un tratto il flusso dei miei pensieri viene interrotto e vedo tutto nero.

Pov Madison
Mio fratello colpisce due volte Auberon che cade a terra, vengo subito avvolta dall'abbraccio rassicurante del mio gemello che mi accarezza e cerca di tranquillizzarmi, ma il momento viene interrotto e la mazza usata sul mio aggressore viene riutilizzata su Dylan che cade a terra con gli occhi sbarrati.

"Vedi,Madison?" Se fossi venuta subito con me all'ospedale ci sarebbero stati solo due ragazzi, ma per colpa tua anche questi altri ci andranno, magari li avrò anche ammazzati" ghigna soddisfatto.
"Fatti curare!"Urlo piangendo e andando a carponi prima da Dylan e poi da Louis, entrambi sono vivi, almeno questo...
Mi alzo e tirando su con il naso parlo "verrò con te, ma almeno chiama l'ambulanza, starò zitta, te lo giuro, ma aiutali, sono importanti con me..." il ghigno si allarga nuovamente nel sorriso da pazzo e prende il cellulare dalla tasca dei pantaloni e chiama i soccorsi, dice che due ragazzi si sono picchiati nella casa accanto la sua e poi attacca.
Dopo tira fuori una sola fascetta ferma cavo da un'altra tasca.
"Dammi i polsi" ordina.
"Prima posso mettere i pantaloncini?" Dico supplicante. Annuisce "anche se non ti serviranno a molto"
Mi avvicino lentamente a dove sono stati lanciati i pantaloncini e vicino ad essi trovo un coltellino nascosto sotto il divano, lo prendo in modo furtivo e lo inserisco in tasca, indosso l'indumento e mi faccio ammanettare.

Ci avviamo alla porta quando i sibili di Louis si fanno sentire.
"M-Madison..." invoca più volte il mio nome mentre mi vede andare via.

Sex Lessons  ~Louis Tomlinson~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora