40. she's a backhand stap on my heartbreak

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"eri gelosa?" Michele mi coglie di sorpresa, è una tattica, sono sicura. non mi ha parlato per tutto il tempo, da quando siamo entrati nella pizzeria per la cena, a questo momento, quando stanno per arrivare le pizze. Lorenzo seduto davanti a me, con Sofia accanto, sorride e fa alzare la bionda, portandola lontano con una scusa.
"io? di chi? tua cugina?" fingo uno sguardo incredulo, ma riesco davvero male.
"non fare la finta tonta, lo sai anche tu" la sua mano si appoggia sulla mia, che giaceva sul tovagliolo, accanto alle posate.

"va bene, all'inizio non pensavo fosse tua parente, quindi forse un pochino" sospiro"ora possiamo smettere di parlare di noi e richiamare Lorenzo e Sofi?" sono davvero imbarazzata. mi ero messa in mostra davanti a lui confessandogli i miei sentimenti, mi ero spogliata di tutte le barriere, ora mi sentivo 'a svantaggio' rispetto a lui, ero vulnerabile e troppo fragile.
"dai, ammettilo che ti rodeva" mi allontano con un'espressione infastidita in volto. anche se in modo bonario, non sopporto che lui utilizzasse i miei sentimenti per scherzare.

"Michele piantala grazie, non è colpa mia se..." mi fermo prima di ripetergli ancora che lo amo. è la verità, ma non voglio pensi che lo ripeto di continuo per un qualche secondo fine.
"ti sei pentita di avermi confessato i tuoi sentimenti?" lo guardo a lungo negli occhi e ci penso. dirgli la verità o no?
"si, io sono stata sincera per sbaglio, in un momento in cui non avrei dovuto essere con te...e tu non hai neanche considerato quello che ti ho detto, mi hai solo lanciato occhiate e fatto battute stupide. non abbiamo sedici anni Michele"

in pochi secondi ritrovo le sue labbra sulle mie, che mi baciavano con dolcezza. mi era mancato così tanto, che non ho neanche fatto caso al discorso interrotto, alle sue parole non dette, a quello che ha fatto o alle persone che ci guardano male. riesco a pensare solo alle sue labbra sulle mie, al suo profumo che mi inebria e a quella mano che si era posa sul mio fianco. mi perdo per qualche istante, mandando a quel paese la mia mente per la durata del bacio.

"ti amo anche io. così va meglio?" sorride, mi accarezza la guancia, ma prima di continuare, tornano al nostro tavolo i nostri amici, così ci scambiamo uno sguardo complice: ne avremmo parlato dopo la cena, per non annoiarli o creare imbarazzi. il pasto continua senza intoppi e quando arrivammo al caffè, sono felice di salutare Lorenzo e Sofia. per quanto siano miei amici e io li ami come nessun altro al mondo, ho bisogno si stare sola con Michele e parlare con lui. sono così confusa nell'ultimo periodo che non so cosa potrebbe succedere, ma fare chiarezza sui fatti è sempre la cosa migliore.

abbraccio la bionda e le accarezzo i lunghi capelli morbidi e profumati.
"grazie, ci sentiamo eh!" sorrido e lei anche.
"certo, ci sarà una seconda festa, sia che tu venga presa o no, la festa si terrà!" rido e passo a salutare Lorenzo. alla luce flebile del lampione riesco a vedere solo parzialmente il suo sorriso malizioso, ma so quello che sta pensando.
"mi raccomando voi due" è l'ultima frase che mi sussurra all'orecchio, prima di lasciarmi e allontanarsi con Sofia. aspettiamo che spariscano dalla nostra vista, poi ci muoviamo.

ci voltiamo per poterci guardare negli occhi e io ho un momento di ammirazione. era da tanto che non ammiravo i suoi splendidi pozzi verdi con un po' di attenzione. gli percorro ogni centimetro del viso con lo sguardo e realizzo che è davvero bello. da quando aveva diciotto anni non ha fatto che migliorare ed è davvero stupendo!
"dove andiamo?" chiede sorridendo appena, ha un'aria sicura che non mi dispiace.
"per me va bene un piccolo posto, che sia un locale o una panchina" sorrido a mia volta, un po' per cortesia ed educazione, un po' perchè è così bello averlo con me, che non posso non farlo.

"conosco un piccolo locale vicino al Duomo se ti va" propone e io accetto.
il tragitto passa in silenzio, rotto solo dai rumori della città che ci circonda. no. diciamo nulla, ma l'atmosfera tra di noi non è affatto tesa o imbarazzata. ci sono silenzi diversi, alcuni sono pesanti e si sento o sulle spalle, pesano. quando sei imbarazzato il tempo non passa più e no. trovi nulla a cui pensare. quando sei triste o arrabbiato invece preferiresti urlare, ma quasi sempre non puoi. il nostro silenzio non era niente di tutto ciò, era maturo e dolce, non pesava sulla coscienza di nessuno, semplicemente c'era e quel silenzio valeva più di mille parole.

per me è difficile sentirmi a mio agio con qualcuno anche se non dico nulla, ma con Michele ci riesco. potrei passare ore ed ore con lui, senza dire una parola, solo per stargli accanto e sentirlo vicino.
quando arriviamo nel piccolo bar, troviamo solo un tavolo occupato. capisco subito che mi conosce davvero e ha trovato il posto che cercavo.
gli unici clienti sono una coppia di quarantenni che lavorano al computer uno accanto all'altro con due tazze di caffe davanti e una piccola brioche a testa.

non pensavo che alle undici di sera quasi ci fossero bar aperti che avevano ancora delle brioche da servire ai clienti.
ci sediamo in un angolo dell'ampio e luminoso locale. le pareti color crema gli attribuiscono un'aria elegante. le piccole poltrone su cui dovrebbero sedere i clienti sono di velluto nero e sono davvero comode. i tavoli sono bassi e di legno scuro, in tinta col parquet antico. alle pareti ci sono svariati quadri e disegni, lettere e bacheche per tenere i quotidiani. osservo fuori dalla vetrata il Duomo e le persone che ci passano davanti. non amo essere 'in vetrina', ma nell'angolo pi nascosto della sala non mi si nota troppo.

una giovane ragazza si avvicina a noi con blocco e penna e prende le ordinazioni. entrambi chiediamo un macchiato. io perchè non amo il caffè, quindi lo preferisco con del latte e Michele perchè ha paura di non dormire.
"ora possiamo dirci tutto" la sua voce è pacata e dolce, eppure scatena in me un'ansia incredibile.

nota autrice:
a San Remo ha da poco cantato Michele e io non so cosa dire, un'emozione unica, indescrivibile, ovviamente ho pianto come una fontana. la canzone è pazzesca e lui si è dimostrato sempre il migliore💙
voi cosa ne pensate?

Show me love || Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora