45. it's a night long love affair

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"dobbiamo parlare dei tuoi, perchè non mi hai detto che sarebbero venuti a Milano?"
"cazzo Ari mi hai fatto prendere uno spavento!" ride Michele "pensavo fossi offesa o avessi fatto qualcosa di sbagliato, ero terrorizzato!" si passa una mano nei lunghi capelli che ormai vivono  di vita propria, s' impossesseranno di lui in poco tempo.
"ma quando mai" l'espressione che si dipinge sul suo volto mi fa subito ridere "okay ogni tanto me la sono presa con te, comunque ora sono serena, bene o male"
"perchè ti preoccupano tanto i miei?" mi mette davvero ansia pensare che arriveranno tra pochi giorni. l'ultima volta che avevo incontrato i suoi genitori era stato a Roma, quando avevamo litigato brutalmente, volevo fare bella impressione e l'università certo mi avrebbe aiutata.

"tanto non li vedrai nemmeno" si lamenta lasciandosi cadere con un tonfo sul morbido materasso. "devono solo andare ad una cena e poi dormire a casa mia per una notte, tutto qua. dai Ari pensiamo ad altro" ormai mi sono fissata e qualche lamentela non mi avrebbe certo fatto cambiare idea.
"non se ne parla, dobbiamo organizzare una cena con i miei e i tuoi! ormai stiamo insieme da una vita, senza considerare le rotture, quindi è il caso di farli stare insieme. come a Roma, ricordi?"
"va bene, tutto quello che vuoi" si alza con un piccolo balzo dal letto e fa pochi passi per raggiungermi "ma ora" si avvicina pericolosamente "non-ne-voglio-parlare" scandisce tutte la parole appoggiando la fronte sulla mia.
"va bene va bene" gli stampo un leggero bacio sulle labbra "sei pesante"
"anche tu, è per questo che siamo perfetti insieme" ride, poi si allontana e si allaccia le scarpe. "allora andiamo?"

"vengo, ma non ti prometto niente...ho paura di non piacere, lo sai"
"ma smettila" scherza mentre scrive qualcosa su Twitter.
con la metro raggiungiamo casa sua in mezz'ora scarsa e quando entriamo nell'appartamento, notiamo subito che c'è già una persona. appena entrati notiamo dei vestiti sparsi ovunque e una valigia sul divano, aperta quasi completamente, con tanto di cartellino della compagnia aerea ancora attaccato.
"aspettavi qualcuno?" chiedo incuriosita, osservando il disastro che questa persona ha combinato e annusando come un came l'aria. c'è un profumo familiare in questa casa e non è quello di Michele.
"so chi è, ma non capisco perchè è qui" il viso del moro è tirato e il sorriso che tanto amo vedere sul suo volto, è scomparso.
cammina lungo lo stretto e corto corridoio e raggiunge la porta della sua stanza: la spalanca. anche da pochi metri sento la voce di qualcuno che si lamenta. mi avvicino per provare a capire cosa sta succedendo, ma Michele mi sbatte la porta in faccia, chiudendosi nella camera con lo sconosciuto.

vagabondando per casa sua arrivo alla cucina e trovo un cellulare sul tavolo. decido, mandando a quel paese tutto quello che i miei mi hanno insegnato, di prenderlo in mano e controllare il blocco schermo. la foto che trovo mi lascia perplessa: è Parigi. una foto in bianco e nero della Tour Eiffel con davanti un ragazzo a braccia aperte.
purtroppo è troppo scura, quindi non capisco di chi si tratti.
appena appoggio il telefono sul piano di legno, sento dei passi pesanti avvicinarsi, così mi allontano dall'oggetto e aspetto che il mio ragazzo ritorni.
mentre controllo l'ora sull'orologio che tengo al polso, gioco con l'anello di fidanzamento che mi è stato donato appena poche ore prima.

"Giulio fermo!" nella cucina irrompono Michele e il suo coinquilino, che sembrano tutto, ma non amici d'infanzia in questo momento. quando mi notano, fermano la litigata e si limitano a lanciarsi sguardi di fuoco.
"Michele che succede?" ignoro completamente l'altro ragazzo, preoccupandomi solo per il moro. mi avvicino, ma lui mi ferma.
"lascia stare Ari, meglio se vai via, non voglio prendermela con te e litigare per colpa sua. possiamo sentirci più tardi?"
avrei voluto controbattere e avere l'ultima parola come facevo sempre, ma evito di peggiorare la situazione.
"va bene, come vuoi. chiamami però stasera! non farai nulla di sbagliato vero?" guardo sia lui che Giulio, che alzano le mani sopra la testa entrambi, nello stesso momento. possibile che due amici così possano ritrovarsi a litigare come matti in una cucina?

"ciao Michele" gli accarezzo il braccio e lui mi regala un piccolo sorriso "ciao Giulio" sorrido anche a lui, che ricambia con un gesto della mano. cammino lentamente verso la porta dell'appartamento, pregando tutti i santi che non succeda nulla a quei due.
decido di non tornare a casa subito, ma opto per un giro più lungo a piedi, per schiarirmi le idee. quando arrivo a destinazione, decido di chiamare Sofia e organizzare un'uscita con lei e Alice nei prossimi giorni. mi sfogo con la mia migliore amica e le racconto di quello che è successo, senza scendere troppo nei dettagli, per non invadere la privacy di Michele e Giulio. lei come al solito riesce a calmarmi con poche parole preziose e mi rassicura.

la sera, aspetto fino a tardi la chiamata di Michele, ma non arriva.

n/a:
ciao a tutti! per la prima volta sono in orario yuppie!

stavo pensando due cose e vorrei la vostra opinione a riguardo.

1) correggere da capo entrambe le mie storie (prima o poi lo farò, è d'obbligo, ma vorrei capire se vi sembra una bella idea)

2) scrivere una nuova storia su Michele, stavolta tra lui e una fan. ovviamente non smetterò di scrivere sweet suicide!
(come il primo punto, anche questo prima o poi si realizzerà, ma vorrei capire quale v'interessa di più)

spero che il capitolo vi sia piaciuto e se è così, lasciate una stellina e un commento con quello che ne pensate! secondi voi cos'è successo tra Michele e Giulio?
Cate xx

Show me love || Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora