Tentativo di fuga!

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Passarono due giorni da quando i tre furono imprigionati.
 
Loki quella mattina era già sveglio da un po' di tempo, comodamente sdraiato a pancia in su. Quando non resistette più in quella posizione, decise di alzarsi; improvvisamente si sentì afferrare per la vita.
 
-Ma cosa...?- Imprecò, per poi voltarsi e notare che la  giovane mortale era completamente abbracciata a lui, ma naturalmente addormentata.
 
Tentò di scostarla ma questa gli si strinse maggiormente. Poi un pensiero gli attraversò la mente: poteva approfittare di quella situazione per divertirsi un pochino, in fondo era abituato ad essere al centro dell'attenzione. Così rimase allungato sul letto.
 
Lanciò una breve occhiata al midgardiano che dormiva beatamente sulla sedia; fortuna che non russava.
 
Qualche ora più tardi Fanny cominciò a svegliarsi. Quasi non si rese conto subito di dove si trovasse; aprì lievemente gli occhi e scorse una sagoma accanto a lei, ma non gli diede troppo peso.
 
Quel qualcosa su cui era accoccolata era talmente morbido ed emanava un odore estremamente gradevole, come di menta fresca.
Solo non aveva capito che il suo oggetto profumato e morbido e quella sagoma vicino a lei erano la stessa cosa.
 
Improvvisamente una voce parlò - Ben svegliata! Sono abbastanza soddisfacente per lei come materasso?- Una nota maliziosa nella voce.
 
A quella frase la ragazza spalancò di colpo gli occhi.
 
Solo dopo essersi resa conto della realtà dei fatti si allontanò immediatamente dal dio. -Cosa... come ha potuto...- farfugliò allibita.
 
-Io non ho fatto niente.- Si giustificò Loki, alzando appena le mani.
 
 -Ah certo, sempre innocente!- Ribatté lei, aggrottando le sopracciglia. -Prima approfitta di me fingendo di illustrarmi un perfetto piano di fuga poi, dopo che sono caduta nella sua trappola, mi colpisce alle spalle!- Urlò infine, fuori di sé.
 
Il dio non sembrava affatto turbato da quella reazione -Se non ricordo male, non sono stato io a crollare addormentato sull'altro durante la chiacchieratina. Ma...credo che con lei sia inutile discutere.- Fu la sua semplice risposta.
 
Fanny si mise le mani nei capelli per evitare anche solo il rischio di commettere il suo primo e ultimo omicidio.
 
-E poi piccola...- Continuò Loki, alzando un sopracciglio e accennando un sorrisino beffardo, mentre lei gli lanciò un'occhiata di fuoco.
-Io sono il dio degli inganni e come tale posso approfittare come più voglio di qualunque situazione mi aggrada. Ma se è vero ciò che ha raccontato qualche giorno fa, dovreste conoscermi bene.-
 
La giovane non gli rispose neanche, l'aveva messa con le spalle al muro e in quelle situazioni, con un soggeto del genere, difficilmente riesci ad uscirne vincitrice. Tuttavia rossissima in viso per l'imbarazzo e perciò voltata nella direzione opposta.
 
A volte si chiedeva come aveva fatto a scegliere lui come personaggio preferito. Tipo completamente arrogante e troppo sicuro di sé.
 
"Antipatico imbroglione! E io che vado pure a cercare il suo bel sorrisino sexy, accidenti a me!" Gli disse mentalmente.
 
Intanto il professore, senza che loro se ne accorgessero, aveva osservato tutta la scena in silenzio. Uno strano sorrisino appena pronunciato sulla bocca.
 
"Quei due... cane e gatto. Ma come dice un famoso proverbio: gli opposti si attraggono! E chissà, magari un giorno..." Pensò ridacchiando silenziosamente.
 
Si fece notare con un colpo di tosse.
 
-Professore.- Disse Fanny, mentre lui si avvicinò come se nulla fosse, -beh, cos'era tutto quel baccano di poco fa?- Domandò fingendo di sgridarli, in tono scherzoso.
 
-Lo dica alla signorina qui presente.- Rispose il moro, con un'espressione da "io non c'entro niente" sul viso.
 
La sottoscritta roteò gli occhi, evitandogli una rispostaccia a tono.
 
-Lasciamo perdere- mormorò, tentando in tutti i modi di sigillare quella maledetta conversazione. -Piuttosto cerchiamo un modo per uscire di qui, perché non ho la minima intenzione di passarci un minuto di più!-
 
-Concordo con lei signorina, ma come?- Rispose il professor Buck.
 
-Sono proprio curioso di vedere cosa escogiterai midgardiana.- Mormorò Loki divertito, mettendosi seduto per terra in un angolo e con le mani dietro a nuca.
 
Lei gli si avvicinò furtivamente -Ha un libro?- chiese. Il dio sembrò stranito e incuriosito da quella richiesta, ma annuì e le indicò una catasta di libri in un angolo della cella.
 
"Chissà cosa vuole combinare." Quella mortale era estremamente troppo intrigante. Non finiva mai di stupirlo e la cosa gli piaceva molto, anche solo starla a guardare.
 
La ragazza prese qualche volume e si posizionò di fronte alla barriera protettiva della prigione.
 
-Si può sapere che vuole combinare?- Le chiese ad un certo punto Loki.
 
-Infatti signorina, cosa vuole fare?- Le domandò anche il professore. -Lo vedrete...- Rispose lei.
 
Un ennesimo libro sbatté contro la protezione dorata della cella, facendola vibrare. Emettevano uno strano suono ogni volta che rimbalzavano.
 
Sia il dio che il professore la osservavano, ormai erano ore che
andava avanti quel "bombardamento": il primo con aria quasi, dico quasi indifferente, ma che in realtà era tutt'altro; mentre il secondo con aria rassegnata e speranzosa.
 
-Hai intenzione di continuare a lanciare, o meglio, distruggere libri per ancora quanto tempo?- Chiese il dio degli inganni.
 
-signorina si fermi, la prego.- La esortò benignamente il professore.
 
-Non ci penso neanche!- Ribatté Fanny, a corto di fiato per gli sforzi. -Nel secondo film di Thor...Kurse... con un solo pugno è riuscito a rompere la barriera. Se riesco a riprodurre quella botta...-
 
Loki trovò logico il ragionamento della mortale, ma tuttavia la ritenne un'impresa impossibile per un semplice umano, specialmente donna. Anche se questa midgardiana era un vero osso duro.
 
Persino lui aveva pensato ad una cosa del genere, visto le doti che possedeva pur non essendo un armadio, ma non lo aveva fatto per ovvi motivi.
Ma per un terrestre era molto più complicato.
 
-Io lascerei stare.- Disse, raccogliendo un libro da terra e sfogliandolo. Sarebbe potuto intervenire, ma non lo fece per vedere fino a che punto si sarebbe spinta.
 
-Finiresti per crollare sfinita...-E cosa le importa?- Rispose lei, irritata.
 
-Non dico che mi importi, solo non ho voglia di raccoglierla da per terra, di nuovo.-
 
-Signorina, il dio ha ragione. Se non si riposa finirà per perdere del tutto le forze.- Disse il professore Buck.
 
-Io non mi arrendo!- Ripeté testarda lei.
 
Quello strazio andò avanti ancora per molto tempo, con qualche pausa qua e la.
 
Verso sera, ormai allo stremo... Fanny raccolse tutte le sue energie e quando lanciò un libro più grosso contro la barriera, questa produsse un rumore ancora più strano, come quello di una crepa. Che ci fosse riuscita davvero?
 
Comparvero dei graffi sulla superficie.
 
I tre rimasero interdetti; persino Loki assunse un'espressione stupita, infatti divenne serio in volto.
 
Fanny si allontanò e si sedette sul bordo del letto, mentre riprendeva fiato. -Questa notte andremo via...- Disse trionfante.
 
Loki si girò verso di lei -I miei complimenti!- Commentò, compiaciuto.
 
Quella notte stessa...
 
Il dio degli inganni si mise di fronte alla barriere protettiva, ormai prossima a cedere. -Ora lasciate fare a me.- Esortò. Chiuse gli occhi e si concentrò, mentre nelle sue mani si formarono delle piccole scintille verdi che poi divennero come lame affilate.
 
Con decisione le scaglio contro le crepe e la protezione si ruppe in mille pezzi, per poi dissolversi.
 
Rise sotto i baffi. Erano liberi finalmente.
 
Uno ad uno uscirono dalla cella in completo silenzio; era tutto buio. Il corridoio appena illuminato.
 
C'era qualcosa che non tornava... Loki rimase abbastanza perplesso. Nessuna guardia, nulla, nessuno. C'era troppo tranquillità e non era una cosa positiva, non era suonato neanche l'allarme. Strano!
 
Risalirono le scale dei sotterranei e si ritrovarono non si sa dove, sempre al buio.
 
-La situazione non mi piace...- Sussurrò il dio, guardandosi intorno con aria sospetta. Al contrario dei due midgardiani che invece sembravano totalmente spensierati ed euforici per essere finalmente usciti dalla prigionia ingiusta.

Loki era molto turbato ma a nulla valsero i suoi tentativi di dissuaderli. 

Fanny sembrò non riconoscerlo: Loki preoccupato? Non era proprio da lui... "Bella questa!" Pensò stupita.

Improvvisamente, in tutto quel silenzio... uno scricchiolio sospetto e tutti sobbalzarono. -C-chi è stato?- Domandò il professore tremando dalla fifa. 

Di nuovo un completo silenzio. -Non c'è nessuno... a quanto pare...- Mormorò Fanny guardandosi intorno e sospirando, anch'essa un po' impaurita.

Il buio era davvero troppo fitto. -Loki- Lo chiamò sottovoce lei. -Ha qualcosa per illuminare?-

Il giovane dio con un piccolo gesto delle dita fece comparire un fascio di luce verde che illuminò abbastanza l'enorme salone in cui si trovavano. 

-Finalmente... un po' di luc...- Disse voltandosi in avanti, per poi paralizzarsi all'istante.

Un intero squadrone di soldati asgardiani li circondava. La povera ragazza si ritrovò la lama affilata di una spada puntata dritta in faccia.

-Per bacco...- Imprecò invece il professor Buck.

Ma la cosa che più li sconvolse fu vedere chiaramente la figura di Loki dissolversi come fumo, seguita successivamente da un lampo verde.

-Non è possibile!- Sbottò Fanny frustrata e sorpresa; ma in fondo doveva aspettarselo, ecco perché non sembrava essere lui qualche minuto fa. Perché in effetti non era lui.

Tutto fu chiaro: il dio degli inganni li aveva ingannati. In realtà lui non aveva mai lasciato i sotterranei!

Sentiva il fumo uscirle dalle orecchie. Non le interessava come avesse fatto, ma ora l'avrebbe sentita, eccome se l'avrebbe sentita.

Sarebbe stato obbligato a sentirla quando gli avrebbe scagliato contro una grande valanga di insulti fino a fargli scoppiare il mal di testa, a tal punto da fargli pregare Odino in persona a chiedere un'altra cella.

Nella vita mai dire maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora