La combriccola fece capolino all'interno della macchina altera-realtà. Il teletrasporto sarebbe potuto andare meglio, se non fosse che il professore aveva dimenticato che la capienza della macchina fosse di massimo quattro persone; infatti si ritrovarono ammassati come sottilette.
-Non spingete...-
-Come facciamo se siamo letteralmente ammassati l'uno sull'altro?-
-Per mille bende dell'occhio di Odino! Se questo è il mondo reale, personalmente trovo che sia un tantino stretto...-
Il professore, piuttosto esile, riuscì a raggiungere il pulsantino verde che permetteva alla porta di aprirsi automaticamente: era un sistema di emergenza; meno male che aveva pensato ad inserirlo per i casi di estrema necessita! Non appena la porta si aprì, tuttavia, finirono tutti per terra provocando un tonfo non indifferente.
-Quand'è che riusciremo a fare un atterraggio normale?- Si lamentò Fandral.
-Cavolo che divertente... Possiamo rifarlo?- Mormorò divertita Darcy, con i capelli arruffati, mentre si alzava dal pavimento impolverato.
-Se ritrovarsi quasi a morire spiaccicati per te è divertente, ti consiglio di trovarti al più presto un buon psichiatra Darcy!- Replicò Jane, spolverandosi i pantaloni dalla polvere, e non a caso starnutendo.
L'altra assunse un'espressione offesa.
-Uffa quanto sei noiosa a volte!- La stagista aveva sempre ritenuto che il senso dell'umorismo e Jane fossero due cose completamente diverse e non si sbagliava.
Nel frattempo gli altri si guardarono intorno spaesati.
-Dove siamo?- Fece Hogun, osservando con curiosità degli strani marchingegni di vari colori, che emettevano uno strano rumore appena udibile, simile a un ticchettio.
Non dovette attendere molto per scoprirlo. Infatti quello strano oggetto, in teoria l'orologio a cuculo, aveva appena segnato un'ora precisa e l'uccellino uscì fuori canticchiando, facendo prendere un colpo al guerriero che fece un grosso salto dallo spavento. Non aveva mai visto una cosa del genere.
-Come ci è finito quell'animale dentro quella cassetta?- Chiese meravigliato Thor.
-Tranquillo, non è un uccellino vero... E' fatto di plastica per fungere da decorazione- Gli spiegò Jane.
Il dio aggrottò le sopracciglia. -Cos'è un orologio?-
Stavolta fu Erik ad intervenire -E' un oggetto che gli umani usano per conoscere il tempo.-
-Io ne ho una collezione intera di quegli affari...- Esclamò felicemente il professore aprendo la porta dello sgabuzzino, e mostrando una catasta di orologi di varie forme, dimensioni e colori diversi.
-Complimenti! Scommetto che ha vinto il Guinness dei primati per quella marea di pendolari.- Commentò la stagista, ironicamente.
Il professore scrollò le spalle deluso. -No. Quello no. Ma ho vinto il primo premio per la miglior collezione di paperelle di gomma giganti!- Sorrise infine.
Gli asgardiani si scambiarono sguardi interdetti. Adesso cosa c'entravano le papere giganti? Da quanto ne sapessero, su Midgard non esistevano animali di quella taglia, di gomma poi. Oltretutto se consideravano tale fatto strano, quello che avrebbero scoperto a breve, lo sarebbe stato ancora di più; sarebbe rimasto impresso nelle loro menti forse per sempre.
-Non trovo ci sia tanta differenza tra questa realtà e la nostra...- Mormorò Darcy, un po' confusa.
-Magari per voi lady Darcy, ma per noi tutto è decisamente, diciamo, anormale. Che sia della vostra realtà o della loro- Ribatté Hogun, naturalmente con garbo.
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Nella vita mai dire mai
FanfictionFanfiction ispirata a "sette ragazzi solo per me" di Lady windermere e ovviamente con il suo consenso. Fanny Edwards è una ragazza come tante altre, la cui vita non potrebbe proprio dirsi essere 'baciata' dalla fortuna. Almeno fino a quando, insie...