Era passato un giorno dall’ultima volta che si videro. Lei si era chiusa in camera sua e lui se ne stava a leggere nella sua. Pareva riuscire a fare solo quello ultimamente.
Proprio quel giorno…
Fanny era sempre più vicina alla porta. Ogni passo corrispondeva a un battito del suo cuore.
Da un lato si era pentita di aver agito in quel modo, di aver fatto quello che aveva fatto; era stata inopportuna e pressoché troppo avventata. Poteva farsi male sul serio… Dall’altra invece era stata sicura che Loki l’avrebbe salvata. Ma dopodiché, le cose non erano andate come aveva sperato. L’asgardiano non la ricambiava. Le aveva espresso in faccia che l’aveva soccorsa solo perché non voleva avere nessun’altro sulla coscienza, per adesso.
Tali parole l’avevano colpita come una spada; l’avevano ferita. Ci aveva riflettuto tutta la notte ed era giunta ad una decisione alquanto difficile. Ora doveva solo dirglielo.Arrivata a destinazione prese un bel respiro…
La rabbia col tempo si era placata; Loki se ne stava tranquillamente seduto su una poltrona nella sua camera da letto a leggere, quando ad un tratto sentì bussare.
-Fanny… Che ci fai qui?- Domandò stupito, aprendo la porta. Non si aspettava di vederla a quell’ora.
-Posso?- Rispose semplicemente lei con un’espressione seria, anche se la voce la tradiva.
Il dio annuì e la fece entrare. Si chiese come mai fosse lì; tuttavia preferì che si trattasse di un altro favore, invece che di quello che era successo il giorno prima.
-Devo dirti una cosa…- Iniziò la ragazza, facendo una breve pausa.
Sembrava che qualunque cosa dovesse dire le costasse un’enorme fatica.
-Innanzitutto volevo chiederti scusa per ieri… ho sbagliato e mi dispiace!-
Loki in un certo senso rimase stupito: credeva che avrebbe insistito per il contrario dato il suo carattere impulsivo, e invece. Fece un cenno col capo per farle capire che aveva accettato le sue scuse, che tra l’altro gli erano dovute. Però mantenne lo stesso atteggiamento distaccato; gli aveva chiesto scusa e va bene, ma decise che per lui finiva lì. Se era dunque venuta per quello, ora poteva anche andarsene.
Ma se era così allora perché aveva uno strano presentimento? Come l’impressione che ci fosse ancora dell’altro.-C’è un’altra cosa, poi tolgo il disturbo…- Riprese infatti la giovane midgardiana.
Lui attese che continuasse, non con poca curiosità, e dopo secondi di esitazione infatti arrivò il seguito.
-Domani ritornerò nel mondo reale…-
Loki si bloccò di colpo sul posto voltandosi di scatto verso di lei, incredulo, gli occhi spalancati. Si sarebbe aspettato veramente di tutto, ma questo no. I suoi stessi occhi parevano mandare luminosi bagliori dalla sorpresa. Era stato come un fulmine a ciel sereno.
-E… quindi te ne vai?- Balbettò, per vedere se aveva capito bene, ma finse di non esserne sorpreso più di tanto.
-Non dovrei? C’è forse qualcosa che mi trattiene qui? Qualcosa che devo sapere?- Rispose seria la ragazza, ma con una leggera nota di speranza nella voce.
Sentiva il nodo alla gola stringersi sempre di più. Ora aspettava una sua risposta, e da quella sarebbe dipesa ogni cosa che avrebbe fatto in seguito. Se essa fosse stata negativa allora avrebbe reso la sua decisione definitiva, seppur dentro di sé era ancora presente un barlume di possibilità.
Il dio continuò a fissarla intensamente con le sue profondi e smeraldine iridi. Era difficile descrivere la sua espressione in quel momento: appariva calmo, ma era percepibile un senso di agitazione nei suoi occhi. Comunque si stupì di se stesso: a lui che differenza faceva se fosse partita o no… Passarono minuti paragonabili a ore; regnava un silenzio affilato e teso.
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Nella vita mai dire mai
FanfictionFanfiction ispirata a "sette ragazzi solo per me" di Lady windermere e ovviamente con il suo consenso. Fanny Edwards è una ragazza come tante altre, la cui vita non potrebbe proprio dirsi essere 'baciata' dalla fortuna. Almeno fino a quando, insie...