CAPITOLO 6

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DAMIEN

Il nightclub non è male, sul palco ci sono delle luci rosse a led, che scaldano il posto. Ai lati del locale troviamo sette pali dove le ragazze ballano, la zona bar è molto accogliente: ci sono cinque cameriere, i divanetti sono di pelle nera e a terra c'è la moquette rossa, i tavolini sono neri lucidi, sono sempre ben forniti con bevande e stuzzichini per i clienti, la musica è buona così come l'alcol e la coca. Dopo una serata del genere voglio solo rilassarmi con donne e questa roba, faccio qualche tiro con i miei amici.

All'inizio quando Luca è arrivato mi ha guardato con sfida ma dopo si è sciolto, mi ha fatto visitare il locale e mi ha presentato le ballerine. Una ragazza inciampa e fa cadere una bibita vicino i miei piedi, bagnando leggermente le mie scarpe appena acquistate.

«Che cazzo fai?» urlo prendendola per il braccio e la strattono.

«Mi scusi io non l'ho fatta apposta.»

«Puliscimi stronza!» Si piega e inizia a pulirmi con un tovagliolo rosso, Luca mi guarda sconvolto.

«Non credi di esagerare? Non l'ha fatto apposta ed è solo una donna.»

«Luca, lascia stare, Damien è fatto così, mai contraddirlo e mai buttargli roba sulle scarpe o sui vestiti», afferma Tony ridendo.

Luca si alza e va in bagno con una ragazza, mentre le cameriere vestite da conigliette portano da bere.

«Figlio di puttana!!!» Mi volto di scatto, la musica cessa: è Luce. Viene verso di me è pallida in viso, ha i capelli legati in una coda improvvisata, una magliettina a maniche corte celeste e dei pantaloncini bianchi, resto seduto e impassibile.

«Hai dato fuoco al mio negozio, stronzo!» Tony e Dominick mi guardano sconvolti. Stringo il pugno, mi sento umiliato, come cazzo si permette?

LUCE

«Luce ti prego.» Elisabetta cerca di calmarmi.

«Tu, maledetto mafioso albanese, se la mia famiglia non avrà il coraggio di denunciarti, lo farò io!!! Hai sentito?» Nel locale è calato il silenzio, tutti mi stanno guardando e lo sguardo di Damien è di ghiaccio. Una ragazza passa con un vassoio pieno di calici, lo prendo e lancio tutto contro di lui che non si scompone, l'alcool cade sulle sue braccia piene di tatuaggi, bagnando la sua maglietta nera attillata.

«Ma che cazzo fai? Mocciosa!!!» Un ragazzo biondo viene verso di me, ma Damien lo blocca con la mano e si alza.

È molto più alto di me, si avvicina.

«Tony, non prendertela, la ragazzina ha appena perso il lavoro e l'auto», parla con il suo amico, ma fissa me. Stringo il pugno, alzo il braccio e lo colpisco con violenza sul viso. Lui sembra stupito, come se mai nessuno l'avesse picchiato, poi decido di fare un'ultima cosa, mi avvicino a lui e gli sputo in faccia. Damien continua a fissarmi senza dire nulla, sembra la scena di un film, le persone sembrano sconvolte e scioccate.

«Ma che cazzo fai?» Luca interviene e mi tira indietro, ma i miei occhi sono puntati su quelli di Damien. Una ragazza gli porge un fazzoletto e lui continuando a fissare me se lo passa sul viso.

«Cazzo! Quello è un pazzo, non ha scrupoli per uomini o donne», dice Luca a voce bassa.

«Stai dietro di me e non muoverti.» Luca ha molta paura, sta tremando mentre Damien viene verso di noi.

Adesso ho paura anch'io. Cammina in modo minaccioso, abbasso la testa e invece di venire a inveire contro di me, va verso la porta ed esce dal locale.

Altri ragazzi lo seguono, Luca mi guarda.

«Che cazzo combini? Ma ti rendi conto contro chi ti stai mettendo?»

«Lasciami in pace, siete fatti tutti della stessa pasta!» urlo contro di lui, lo spingo ed esco fuori con Elisabetta.

«Luce», la voce della mia amica è tremolante, la guardo.

«Cosa c'è?» Mi indica la strada dove dobbiamo passare per andare prendere l'autobus, ci sono Damien con i suoi due amici e stanno fumando.

«Ho troppa paura», dice Elisabetta.

«Tieni stretta la mia mano.»

DAMIEN

Sono molto incazzato e non capisco perché non ho reagito. Sto fumando una canna e i miei amici sono in silenzio vicino a me, sanno benissimo che non devono rivolgermi la parola quando sono di cattivo umore. I suoi occhi mi fissavano, erano pieni di odio, avrei potuto reagire, schiacciarla davanti a tutti, ma qualcosa mi ha fermato, ho preferito andare via.

«Guarda un po' chi viene verso di noi?» esclama Dominick, alzo lo sguardo e la vedo, tiene la mano della sua amica, una ragazza carina con capelli rossi e un po' in carne. Tony va verso di loro.

«Belle fanciulle, sapete che non si va in giro a quest'ora di notte?»

Dominick e Tony iniziano a girarle intorno, la sua amica è spaventatissima, io mi siedo sul muretto.

«Potresti dire ai tuoi cani randagi di togliersi dalle palle?» Mi fissa schifata.

«Sei così brava, mandali via tu.» La sfido, lei sospira, apre la borsetta e prende qualcosa, poi sento i miei amici urlare mentre le ragazze iniziano a correre, Luce si ferma e mi guarda, lancia dalla mia parte qualcosa, mi alzo e guardo verso terra, una bomboletta al peperoncino. Tony e Dominick hanno le mani sugli occhi e urlano. Mi viene da sorridere

«Che cazzo ti ridi?» urla Dominick

«Poi tu che non ridi mai», esclama Tony.

LUCE

Il giorno seguente, io e miei genitori siamo davanti al nostro negozio. Non c'è più nulla è tutto bruciato, mia madre sembra preoccupata, io asciugo le lacrime, sono a pezzi e triste, "perché questa cattiveria? Perché bruciare i sacrifici di una vita di mio padre?"

«Tommaso dove si trova? Potrebbe venire a darci una mano?» non rispondono e iniziamo a pulire.

DAMIEN

Gli affari vanno molto meglio, dopo aver dato un forte segnale con il panettiere tutti hanno iniziato ad essere puntali con i pagamenti. Ho deciso di aprire una palestra vicino alla piazzetta e quando mi alleno ho la vista verso il muretto. A volte vedo passare Luce che è sempre molto indaffarata e arrabbiata.

Ho assunto molto personale nella palestra e molte delle clienti scaldano anche il mio letto.

«Ciao.» Alzo lo sguardo e di fronte a me vedo una ragazza bionda con occhi azzurri e fisico da modella, vestita con top nero attillato e una minigonna che lascia intravedere tutto.

Non rispondo e torno a fare pesi.

«Sono un'amica della figlia del panettiere, mi chiamo Sara.»

Non la calcolo.

«Quella sera è stata davvero odiosa, come ha osato aggredirti così?» Poso il peso e la fisso.

«Dici di essere sua amica e sei qui a parlare male di lei?»

«Non parlo male di lei, odio il suo comportamento da finta santarellina, ha incastrato e stregato Luca con questo suo modo di fare, mentre io sono molto più aperta.» Si allunga mostrando la sua scollatura.

«Stai dicendo che tu la dai a tutti e lei no?» La sua faccia sconvolta fa ridere. Si sistema la scollatura ed esce dalla palestra.

LA MIA LUCE #1 VOLUMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora