CAPITOLO 14

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LUCE

Sono seduta su un divanetto, con il viso basso e sono molto imbarazzata. Cosa posso dirgli? Cosa succederà tra di noi?

«Luce?» Alzo lo sguardo e vedo Tony.

«Ciao Tony, sono qui perché devo parlare con Damien.» Tony mette le mani nelle tasche e mi fissa.

«Puoi dire a me.»

«Il lavoro, mi serve un lavoro.»

«Vuoi lavorare qui?»

«Sì.»

Mi fissa per alcuni secondi.

«Non voglio prostituirmi, posso fare la lavapiatti e...»

«Ho il lavoro adatto a te.»

«Quale?»

«Servirai i clienti.»

Sorrido.

«Grazie, farò del mio meglio.»

«Vai in cucina, Tina ti darà l'occorrente.»

Vado da Tina e quando noto i costumi delle cameriere resto sconvolta.

«Coniglietta?» Fisso Tina.

«Sì, avanti sbrigati.»

DAMIEN

Non sono uscito dal locale per due giorni, devo fare pace con il cervello, non posso pensare a quello che ho fatto a Dominick.

È calata la sera e le spogliarelliste iniziano a ballare, io sono con Tony e Luca, siamo seduti su un divanetto e alcune ragazze sono sedute vicino a noi, non voglio sapere il loro nome, non voglio sapere nulla.

LUCE

Non solo il vestito da coniglietta, ma anche le scarpe con il tacco, trovo ridicolo questo cerchietto con le orecchie, mi vergogno moltissimo, mi sento quasi nuda. Entro nel locale, la musica è bassa e gli uomini sono tutti sotto il palco a guardare le spogliarelliste. Mi guardo intorno e noto Damien, mi irrigidisco, un senso di rabbia si impossessa di me. Sopra di lui c'è una donna che lo sta baciando e lui le tiene una mano sul sedere.

«Ehi? Non sei pagata per stare imbambolata, porta da bere al capo.»

«Perché io?»

«Ma sei scema? Sei pagata per questo!» Mi passa il vassoio.

Mi avvicino al tavolo, lui non mi nota minimamente è solo preso a toccare questa ragazza, invece Luca si accorge di me e si alza di scatto.

«Che cazzo ci fai qui, vestita in questo modo?» Sbuffo e lo sguardo di Damien attraversa il mio corpo, quando mi guarda mi sento vulnerabile, i suoi occhi chiari mi stanno studiando, come un animale con la sua preda.

«Calma amico, l'ho assunta io, voleva un lavoro e l'ho accontentata», afferma Tony.

Luca si avvicina a me e io fisso Damien che mi sta ignorando completamente.

«Non puoi lavorare qui.»

«Senti Luca, io ho bisogno di soldi.»

«Luce, posso darteli io.»

Quello stronzo bastardo ricomincia a baciare quella ragazza, ma se pensa che io sia una delle tante che si getta ai suoi piedi si sbaglia di grosso. Appoggio una mano sulla camicia di Luca.

«Aspettami qui, finisco il turno tra due ore, poi ci divertiamo.» Luca mi guarda sconvolto e poi il suo sguardo si accende.

«Va bene tesoro, ti aspetto.» Volto le spalle e torno al mio lavoro.

DAMIEN

Tony vuole mettermi alla prova, ha assunto Luce per questo, ma io sono molto più furbo di lui. Quando l'ho vista vestita in quel modo, con quell'aria ingenua, mi sono eccitato da impazzire, tanto che la bionda sopra di me era convinta che fosse merito suo, poi ho visto che parlava con Luca, ma non sono riuscito a sentire cosa si dicessero.

Luca continua a bere sembra una spugna e Tony gli passa del fumo, dopo mezz'ora è cotto e dorme sul divano.

LUCE

«Allora è vero, lavori qui?» Mi volto.

«Elisabetta ciao.» La mia amica mi guarda stupita, indossa dei pantaloni neri di pelle e una maglietta rossa attillata che mette in risalto le sue forme morbide.

«Sembri una puttana.»

«Lo so, hanno dei vestiti orrendi per le cameriere.»

Lei si volta, guarda verso il tavolino e sospira.

«Il tuo Damien, sta limonando con una bionda.»

«Non è il mio Damien e questa me la pagherà molto cara.»

Mi volto verso il loro tavolo e noto Luca dormire come un idiota, appoggio una mano sul volto.

«A che ora finisci di lavorare?»

«Ho già finito.»

«Va bene, vai a cambiarti.»

Vado a cambiarmi e indosso un vestitino corto celeste.

Torno in sala e il mio sguardo va di nuovo verso di lui, che parla con Tony e sorride.

Elisabetta prende due bicchieri di vodka.

«Tieni.»

«Non bevo e lo sai.»

«Tesoro, abbiamo diciannove anni e dobbiamo divertirci, se non lo facciamo ora, quando lo faremo?»

«Va bene.»

«Al mio tre, tutto insieme.»

«Va bene.» Sorrido e inizio a bere.

«Adesso si va a ballare», urla Elisabetta.


LA MIA LUCE #1 VOLUMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora