CAPITOLO 18

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DAMIEN

Sono al nightclub, in compagnia di Tony e alcune ragazze che sono sedute vicino a noi.

«Buonasera.» Alzo lo sguardo, è Dominick.

«Senti Damien, mi dispiace moltissimo se ti ho offeso quella sera, non si ripeterà mai più.» Ha il viso basso e si sta umiliando davanti a tutti.

«Siediti e beviamoci su», dico porgendogli un bicchiere. Si siede e inizia a bere e palpare subito una ragazza. Cosa che inizio a fare anch'io, quando alzo lo sguardo due occhi neri mi stanno fulminando, si avvicina con la sua amica.

«Io prima o poi Elisabetta devo farmela», esclama Tony, ma non lo ascolto, davanti a me vedo solo lei. È bellissima, indossa un tubino nero ed è truccata in modo delicato, ha i capelli mossi e quella capigliatura la rende sensualissima.

«Buonasera.»

«Salve bambole.» Solo Tony saluta, io non rispondo e Dominick diventa di ghiaccio.

«Ehm...Damien, posso parlare con te?»

La fisso e i miei amici fissano me, non posso perdere la faccia e l'onore, sono Damien Nicosia.

«Puoi parlare qui!» affermo scocciato.

«Grazie. Ho saputo che finanzierai la ricostruzione del mio forno», lo dice a testa bassa ma io mi sento colpito.

Nessuno sapeva del mio finanziamento!

Faccio un sorriso sarcastico.

«Di cosa mi ringrazi? Ho solo pagato un servizio.» Lei mi guarda stupita.

«Che servizio?» chiede una ragazza vicino a me.

«L'ho scopata.» Luce spalanca la bocca e sembra sconvolta, per un momento noto uno sguardo di tristezza, ma poi diventa freddo e di ghiaccio, afferra il piccolo tavolino di fronte a noi e lo ribalta tirandolo contro di me rovesciando tutte le bibite, ci alziamo di scatto.

«Che cazzo fai?» urlo.

«Non posso dire di avere esperienza con altri uomini! Ma se fossero tutti come te, una donna potrebbe fare anche a meno di scopare! Credimi sei una frana a letto!> Sono scioccato e i miei amici ridono, li fisso e cala il silenzio.

«Sei proprio uno stronzo Damien.» Si volta e corre fuori.

«Che caratterino», dice Tony. Prendo dei fazzolettini e mi pulisco la maglietta.

La sua amica è ancora qui che mi guarda.

«Che cazzo hai da guardare?» dico adirato.

«Ti diverti proprio a umiliarla?» La osservo. Getto il fazzoletto a terra e vado verso l'uscita.

«Dove vai?» urla Tony

«Fanculo», rispondo serio.

LUCE

Che stupida che sono, ma cosa mi aspettavo? Corro per la strada e raggiungo casa mia, mi chiudo in camera e inizio a piangere.

''L'ho scopata'''

Per lui sono solo una delle tante, che vergogna, che umiliazione.

DAMIEN

Torno a villa Castro e mi chiudo nella mia stanza. Tolgo la canottiera gettandola a terra, con rabbia e violenza. Stronza, mi ha umiliato davanti a tutti.

Mi butto sul letto e accendo una sigaretta.

Verso le undici di sera, Luca entra nella mia stanza.

«Che cazzo vuoi? Sono di pessimo umore!» affermo serio.

«Senti, volevo parlarti un momento, mi servirebbe un favore.» Sbuffo.

«Parla.»

«Si tratta di Luce.» Fingo indifferenza e incrocio le mie mani.

«Dimmi.»

«Vuole lavorare nel nightclub, ma secondo me non è il posto adatto a lei!» Lo penso anch'io ma non dico nulla.

«E cosa vuoi da me?»

«Puoi assumerla nella tua palestra?» Alzo lo sguardo e lo fisso, poi sorrido.

«Ma certo! Non c'è problema», esclamo soddisfatto.

LUCE

«Non voglio lavorare con quello!» Metto le braccia conserte e guardo Luca, siamo fuori casa mia.

«Luce, io e Damien siamo d'accordo sul fatto che tu non sei adatta per il nightclub, sei una brava ragazza, cosa succederebbe se tuo padre scoprisse che lavori lì?»

«Hai ragione Luca, ma non potresti assumermi in uno dei tuoi locali?»

«Non sono adatti a te!» afferma serio.

Guarda l'orologio.

«Andiamo, Damien ci aspetta in palestra.»

«Perché nella sua palestra?»

«Perché la sua palestra è l'unico posto che gestisce legalmente.»

«Va bene.» Salgo nella macchina di Luca e arriviamo verso il centro della piazza, non sono mai entrata nella sua palestra, ma a volte guardavo attraverso i vetri nella speranza di vederlo ma non è mai accaduto.

Le porte sono scorrevoli, dentro è grandissima, ci sono molte attrezzature, una ragazza alta con minigonna si avvicina e saluta in modo cortese.

«Questa è la zona fitness.»

«Vieni ti porto nella zona pesi!» esclama Luca. Camminiamo verso un'altra sala e noto molte ragazze raggruppate che guardano verso le vetrate della sala pesi, guardo anch'io e resto meravigliata, affascinata perché c'è lui: Damien Nicosia che sta facendo pesi a petto nudo, i muscoli ricoperti dai tatuaggi sono in tensione, ha lo sguardo concentrato, la mascella serrata e alza dei pesi sotto la sorveglianza di un personal trainer esperto.

«Dio mio pagherei oro per passare anche solo un minuto con lui!»

«A chi lo dici.»

«Io ci provo.» Le ragazze iniziano a fare commenti idioti che mi fanno innervosire moltissimo.

Luca si avvicina e sorride.

«Vieni, andiamo in ufficio prepariamo il tuo contratto.»

«Grazie.» Se non mi avesse portata via da lì, sarei rimasta a guardarlo per ore.

LA MIA LUCE #1 VOLUMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora