CAPITOLO 15

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DAMIEN

Poso la sigaretta e parlo con Tony di alcune famiglie che non stanno pagando, il suo sguardo viene catturato da qualcuno, mi volto nella stessa direzione.

Luce e la sua amica sono in pista, stanno ballando in modo molto sensuale.

Prendo la sigaretta e l'accendo.

«Carina l'amica di Luce», esclama Tony.

Osservo le sue gambe e i suoi fianchi che si muovono a ritmo della musica.

Un ragazzo si avvicina a Luce e lei, invece che allontanarlo, inizia a ballare in modo più provocatorio, il coglione si mette dietro di lei, appoggiando la mano sulla sua vita. Luce inizia ad ondeggiare i fianchi in modo seducente e dentro di me scatta di nuovo quel senso di impotenza che mi attraversa, che mi fa perdere il controllo, mi alzo dal mio posto.

«Dove cazzo vai?» chiede Tony, non rispondo, cammino verso di loro e quando quello stronzo mi nota, alza le mani e si allontana. Afferro Luce per la vita da dietro e la sbatto contro il mio corpo, lei continua a ballare, strofino la mia erezione contro di lei.

Durante un movimento sensuale del suo corpo, si volta e mi fissa negli occhi.

«Fottiti», dice vicino alle mie labbra, l'afferro per il viso, portandola vicino al mio volto.

«Stai giocando con il fuoco ragazzina.»

«Perché sei qui? Torna a scoparti le tue puttane!»

Scoppio a riderle in faccia e mi guarda sconvolta.

«Sei gelosa.» Sembra stupita, poi il suo sguardo diventa freddo.

«Io non sono gelosa, stronzo!»

Si volta e prende la sua amica per mano.

«Andiamocene!» urla e la sua compagna di avventure la segue verso l'uscita.

Vado verso il tavolo.

«Dammi le chiavi della macchina!»

«Che cazzo vuoi fare?» chiede Tony allarmato.

«Dammi quella cazzo di chiavi!!!» urlo arrabbiato.

LUCE

Siamo sull'autobus.

«Quell'uomo è un pazzo, mi ha spaventata», dico seriamente.

«Luce, prendi le distanze da lui fino a che sei in tempo.» Elisabetta ha ragione, forse devo allontanarmi da lui. Se ripenso al suo sguardo, al modo di stringermi, il mio cuore batte forte e mi odio per questo.

«Hai ragione.» L'autobus si ferma alla fermata di Elisabetta, la saluto e mi siedo. Dopo circa cinque minuti prenoto la mia fermata e scendo salutando l'autista.

Casa mia dista cinque minuti a piedi, all'improvviso sento in lontananza un'auto sgommare e frenare, spalanco la bocca, lo sportello si apre e richiude, Damien viene verso di me.

«Tu!!! Pensi di giocare con me?» urla puntandomi il dito contro, ha gli occhi rossi e l'alito che puzza di alcool.

«Vattene!» dico seria e adirata.

«Non funziona così ragazzina!»

«Cosa vuoi da me?» gli urlo contro, perché lo odio, mi fa provare sentimenti che non dovrei e poi mi ferisce andando con altre donne.

«Voglio questo!» Mi afferra per la vita e mi sbatte contro il cofano della sua auto.

DAMIEN

Voglio solo scoparla e togliermi questa fissazione che ho di lei.

Slaccio velocemente i pantaloni e la tengo ferma con una mano.

Luce non si ribella e questo mi fa pensare che sia consenziente, strappo i suoi slip e mi spingo dentro di lei con violenza, mentre la tengo ferma per i fianchi. Sono incazzato e non capisco il motivo. Lei mi fa sentire vulnerabile e abbatte le mie barriere.

È meraviglioso immergermi nel suo corpo, nel suo calore, Luce appoggia le sue mani sulla mia maglietta e cerca di spingermi via, le tiro le gambe e la spingo più in basso. Premo le mie labbra sul suo collo e la mordo forte, perché sono troppo arrabbiato, ho l'immagine di lei che balla con quel coglione. La sento urlare, ma nessuno oserebbe intervenire. In questo momento si sente solo il rumore della carrozzeria ad ogni mio affondo e i miei gemiti intensi.

«Tu fai la stronza con gli altri e provochi me», dico vicino al suo orecchio mentre continuo a muovermi dentro il suo corpo, i muscoli si irrigidiscono e raggiungo il piacere.

«Cazzo...sì...» ansimo vicino al suo orecchio.

Cerco di riprendere fiato, esco dal suo corpo e mi appoggio sulla macchina, metto le mani tra i miei capelli. Prendo una sigaretta e l'accendo, lei scende dal cofano e si incammina a passo veloce verso casa.

«Dove vai?» L'afferro per il polso e la volto verso di me, sta piangendo? I suoi occhi scuri sono ricoperti di lacrime.

«Perché piangi?»

«Tu...tu sei un mostro!» Spalanco la bocca sconvolto. Lo so di essere un mostro, ma detto da lei mi provoca un effetto strano, quasi malinconico.

«L'hai capito», affermo serio.

«Lasciami andare.» Tira il braccio.

«Non funziona così Luce.» Cerco di esprimermi con calma.

«E come dovrebbe funzionare Damien? Che tu scopi con chi vuoi e io devo scopare solo con te? O che quando vuoi mi pretendi in modo così violento? No Damien non funziona come decidi tu, lasciami in pace!» Il mio sguardo viene catturato dal morso che le ho lasciato sul collo.

Lascio il suo braccio e abbasso lo sguardo.

Volta le spalle e corre verso la via di casa, mi siedo sul cofano e osservo le stelle gettando la sigaretta a terra.

"È meglio che tu stia lontana da me Luce, sei una brava ragazza, non posso rovinarti con la mia vita del cazzo!"'


LA MIA LUCE #1 VOLUMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora