CAPITOLO 13

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-Ed...amore...EDWARD CAZZO SVEGLIATI! – grida Taylor dopo aver tentato di svegliare il suo ragazzo troppe volte. Ed fa un salto e si siede subito sul letto.

-Cosa c'è amore? Hai bisogno di qualcosa pulcino? – chiede preoccupato.

-Ho voglia- risponde Taylor.

-Ma pasticcino... lo sai che non possiamo fare l'amore, hai superato i mesi in cui potevamo farlo- cerca di capire Edward.

-Ma che hai capito? – chiede sconvolta Taylor –Io ho voglia di ciambelle-.

-Ah...no, sì...lo avevo capito...- si difende Ed a malapena alzandosi dal letto andando a prendere sopra la scrivania le ciambelle preferite della sua ragazza: quelle interamente ricoperte di cioccolato.

Ritorna a letto portandone con sé tre, le diede a Taylor che inizia già da subito a mangiarle riempiendosi la bocca come se fosse uno scoiattolo che si mette le noccioline nelle guance.

-Mangia più lentamente amore- le consiglia Edward.

-Non mi stare addosso- lo richiama Taylor.

-Cucciolotta, lo sai che io voglio solo che stai bene ma se continui a ingozzarti così non farà bene né e al bambino- dice Ed.

-La devi smettere di starmi così addosso- risponde Taylor –Mi stai sempre con il fiato sul collo, sarò anche incinta ma so badare a me stessa-.

-Ma tesoro caro, io ti sto con il fiato sul collo perché ti amo, non perché ti voglio stressare-.

-E allora non starmi sempre attaccato, lasciami in pace anche solo per un secondo- dice Taylor iniziando a stressarsi, detto questo cercò di uscire della stanza ma venne trattenuta da Ed che se la strinse al petto.

-Allora facciamo una promessa- inizia a dire Ed –Io non ti sto con il fiato sul collo e tu inizia a migliorare questo tuo caratterino-.

-Va bene- risponde docilmente Taylor per poi tornare insieme a Ed a dormire.

La mattina dopo Taylor convince Edward ad accompagnarla al centro commerciale, ovviamente il ragazzo era abbastanza restio a volerla accompagnare, anche se erano solo cinque minuti di macchina.

Appena entrano in un negozio Taylor si prova un vestito adatto alle donne incinta ed esce dal camerino tutta contenta facendo un giro su se stessa per farlo vedere meglio ad Edward.

-Come sto? – chiede Taylor.

-Benissimo amore- risponde Ed sorridendole contento.

-Secondo te fi fa grassa? – chiede di nuovo Taylor, ma per sfortuna, Ed ha sentito la domanda due secondi dopo dato che stava contemplando la bellezza della sua ragazza –Non hai risposto- dice Taylor guardandolo.

-Stavo...- inizia a dire Edward ma viene fermato immediatamente da Taylor.

-Credi che questo vestito mi ingrassi- dice Taylor.

-Ma cosa stai dicendo? – le chiede con un sopracciglio alzato Ed.

-Non hai risposto alla mia domanda, vuol dire che stavi cercando un modo gentile per dirmi che sono grassa- si lamenta la sottomessa.

-Ma non è vero orsacchiottina- le risponde Edward –Ho risposto in ritardo perché stavo ancora contemplando la tua bellezza-.

-Tutte scuse- dice Taylor rientrando nel camerino tirando la tenda e ricominciando a vestirsi ignorando tutte le parole che le dice Ed cercando di farle capire che quella che ha detto non era una scusa, ma la pura e semplice verità.

Taylor esce dal camerino con il vestito appoggiato sul braccio e lo va a pagare.

-Amore...- dice ancora Edward cercando di farla ragionare –Ti prego parlami-.

-Cosa vuoi che ti dica? – chiede Taylor.

-Che mi credi- le risponde veloce.

-Io ti credo- dice Taylor.

-E allora perché non mi hai parlato? - le chiede Ed.

-Perché prima ero veramente arrabbiata con te e non ti credevo, ma adesso non fa niente-.

-Davvero? -.

-Sì- risponde Taylor –Ma ora comprami del gelato-.

-Ma non abbiamo finito di parlare- dice Ed.

-Per quanto riguarda me sì e ora se non ti dispiace mi vado a comprare un gelato al cioccolato- risponde Taylor andando verso il bancone dei gelati e comprandosi un cono con tre palline.

Ma nel mentre stava per pagare Edward la supera e paga lui prendendo anche un gelato per lui. Finito il gelato tornarono alla scuola e poi nei dormitori; oramai in giro non c'erano quasi più persone, tutti erano ritornati a casa a trovare le proprie famiglie, ma Edward con voleva farla tornare a casa perché non voleva farle affrontare un viaggio così lungo ed era proibito alle famiglie andarli a trovare.

Ma oggi lei ci sarebbe andata, anche a costo di prendere un autobus.

-Oggi andiamo a trovare la mia famiglia- dice risoluta la sottomessa.

-Scordatelo- dice ancora più deciso Edward –Non ti farò affrontare un viaggio così lungo-.

-Se non mi accompagni tu, troverò un altro modo per tornare-.

-E come? Camminando? –chiede Edward.

-Se non ho altra maniera sì, ci andrò anche camminando o farò l'autostop- risponde Taylor.

-Va bene- dice Ed.

-Davvero? – chiede sorpresa Taylor.

-Sì – risponde Edward –Andiamo a casa tua e ci restiamo per qualche settimana, così tu partorisci in santa pace con la tua famiglia vicino-.

-Cosa vorresti dire? – chiede Taylor –Che di solito sono una rompi scatole? -.

-Ultimamente sì- risponde Ed –Ma so che lo sei perché hai il nostro bambino dentro la tua pancia-.

-Grazie- dice Taylor dopo qualche minuto che erano partiti, avevano preparato le valigie in fretta e furia e sono partiti velocemente.

-Di cosa? – chiede Edward.

-Per sopportarmi e per riuscire a sopportare tutte le mie voglie, anche alle 3 di notte-.

-Lo sai che lo faccio perché ti amo più della mia vita- le risponde Ed.

-Lo so. Anche io ti amo- risponde Taylor avvicinandosi a lui dandogli un leggero bacio sulle labbra.

Hunting -La Caccia (Versione 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora