(7) Figo

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Raggiunto l'ospedale di Milano Esther e Antonio  restano ad aspettare in sala di attesa, mentre Mauro segue Wanda in sala parto.
Quando vedono che i tempi si stanno facendo molto lunghi, decidono di andare ad un bar vicino per bere qualcosa; dopo che la ragazza ha finito di fumare, ovviamente.

"Tu che bevi?" chiede la ragazza al calciatore, giusto per rompere il silenzio
"Birra, perché poi devo guidare. Tu?"
"Mi sa che ti copierò" risponde lei mangiandosi un'unghia.
"Non posso dare da bere a una minorenne, dopo mi arrestano" replica il calciatore sghignazzando, aspettando la reazione isterica di Esther
"Allora chiederò a qualche ragazzo carino di offrirmi da bere" risponde la ragazza alzando le spalle e soffiando in faccia ad Antonio un po' di fumo.

Candreva, senza neanche pensare a quello che facendo, spinge Esther contro il muro facendole cadere la sigaretta per terra, le prende i polsi e li tiene fermi con presa salda delle sue grandi mani e, sfruttando il suo fisico, blocca la ragazza tra sè e il muro.
Antonio resta fermo, non sapendo bene cosa fare, osserva attentamente il corpo della ragazza soffermandosi sulle labbra ancora sporche di rossetto.
Si avvicina sempre di più alla ragazza fino a sentire il respiro caldo di lei sul suo collo.
Sta per decidersi a baciarla quando il suo cellulare comincia a squillare: la figlia di Mauro è nata.
"Andiamo, si chiama Isabella" dice velocemente ad Esther incamminandosi a passo spedito verso l'ospedale, senza nemmeno aspettare la ragazza.
"Stronzo, aspettami!" urla Esth correndo dietro ad Antonio
"Che c'è?"
"Mi devi una sigaretta"
"Domani ti porto un pacchetto va bene?!" esclama Antonio abbastanza scazzato
"Che intenzioni avevi prima?"
"Secondo te? Volevo baciarti, cazzo che voglia che avevo e che ho, ma non sono uno stronzo come pensa il tuo principe azzurro: io rispetto le ragazze degli altri" dice Antonio, sussurrando le ultime parole mentre accarezza la guancia della ragazza.
"Forse" aggiunge, a pochi centimetri dalle labbra di Esther, per poi riportarsi a distanza di sicurezza.
"Convinto tu..." replica la ragazza alzando gli occhi al cielo.
"Certo che ne sono convinto, comunque che è successo ieri sera?" chiede Antonio, curioso di sentire la risposta di Esther
"Non sono cazzi tuoi" risponde acida la ragazza, abbassando lo sguardo e grattandosi il braccio
"Si invece, sei la ragazza di un mio compagno di squadra sono anche cazzi miei"
"Se proprio vuoi saperlo, chiedi a Miranda, mi ha portato a casa lui" risponde acida Esther, voltandosi e facendo per entrare nell'ospedale, ma Anto la ferma per un polso e la fa voltare verso di lui.
"Non ti ha portato a casa Miranda, sono stato io" dice secco Candreva, scandendo bene le ultime parole. La ragazza sta per ringraziarlo quando, ghignando, Anto aggiunge "Mi sembro bello diverso da Miranda, o sbaglio ragazzina?"
"Vaffanculo Candreva" esclama la ragazza, liberandosi con un colpo secco dalla presa di Candreva ed entrando finalmente nella struttura ospedaliera, lasciando sul piazzale Anto a sghignazzare.

[...]


Quando scende dalla macchina di Davide, Esther vede in lontananza una figura a lei ben nota: Stefano Pioli.
Il nuovo allenatore neroazzurro riconosce la ragazza e, dopo averla salutata con la mano, le si avvicina per abbracciarla
"Esther Montella, come stai?"
"Benissimo mister, lei?"
"Non male, è un piacere rivederti. Fai ancora atletica?"
"Da quando mi sono trasferita qui a Milano no, ma diciamo che mi tengo in forma allenandomi con i ragazzi ogni tanto"
"Allora esigo che ti alleni con noi oggi pomeriggio"
"Assolutamente, mi sa che la devo accompagnare in sala stampa mister" dice la ragazza vedendo due chiamate perse da Zanetti e da Ausilio sullo schermo del cellulare.
"Mi sa anche a me Esth. Su raccontami un po' della squadra" dice Pioli seguendo la ragazza verso la sala dove si terrà la conferenza stampa.

[...]

"Ragazzi io devo aggiungere il nome di Isabella al mio tatuaggio, chi mi accompagna?" chiede Mauro sedendosi sul divano e cominciando a scartare cioccolatini su cioccolatini.
"Io devo farmene uno, ti accompagno io" dice Esther, rispondendo alla schiacciata di Anto
"Ti devi fare un tatuaggio o il tatuatore?" chiede Antonio ridacchiando mentre aggiorna il punteggio della partita.
"Sei simpaticissimo Candreva" risponde ironicamente Esther, facendo la linguaccia ad Antonio.
"Lo so, piccoletta. Maurì fammi battere sta pischella a ping pong e poi andiamo" dice l'ex-Laziale servendo la pallina.
"Andiamo?"
"Si Esth, così ti tengo d'occhio mentre tatuano Mauro. Non voglio che con tutti quegli aghi una bambina si faccia male"
"Anto, oggi sei simpatico come 'n riccio nelle mutanne"
"Cioè più del solito?" chiede Mauro ridendo
"Gne gne gne" replica l'italiano facendo il verso a Esth ed a Mauro
"Dai andiamo, in quando capitano nomino Esther la vincitrice"

"Cosa ti vuoi tatuare?" chiede Anto ad Esther, distogliendo per un secondo lo sguardo dalla rivista sportiva che sta leggendo
"Non ti interessa"
"Mi sto annoiando"
"Leggi qualcosa che non sia sul calcio"
"Non ho voglia di leggere"
"Io non ho voglia di parlar con te"
"Perché?"
"Perché sei tu"
"E per fortuna che non sono Santon"
"Che vuoi dire?"
"Che non riuscirei a sopportarti tutti i giorni"
"Ci sono dei vantaggi però" sussurra Esther in modo provocante nell'orecchio di Candreva, per poi seguire il tatuatore nella stanza da cui sta uscendo Mauro.

Finto il tatuaggio Esther ritorna in sala d'aspetto da Anto e Mauro, i quali cercano di capire dove la ragazza si sia fatta tatuare.
"Ragazzi è coperto dai vestiti"
"Uff, comunque per il nostro coraggio ci meritiamo un gelato. Paga il fifone ovviamente" dice Mauro indicando Antonio, il quale risponde subito
"Non ho paura, è che non avevo un tatuaggio in mente"
"Ma se quando ci fanno i prelievi del sangue chiedi l'ago per i bambini"
"E' una cosa diversa" risponde l'ex laziale incrociando le braccia al petto
"Va beh paghi comunque tu, andiamo" dice la ragazza ponendo fine alla discussione e seguendo i due calciatori fuori dal negozio.

Rotten; Antonio CandrevaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora