(12) Julio Cesar

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Una volta arrivati al parco che si estende lungo il letto del fiume della capitale spagnola, i due si siedono sull'erba a godersi le ultime ore di luce.
Restano a lungo in silenzio osservando le altre persone intorno a loro, poi Anto rompe il ghiaccio
"Madrid ti fa un effetto strano, mi sembri malinconica"
Esther sospira, tira fuori un pacchetto di sigarette e guarda di sottecchi Anto, seduto di fianco a lei.
"Non me ne offri una?" chiede il calciatore sorprendendo la ragazza, che stupita gli passa una sigaretta assieme all'accendino. Restano ancora un po' zitti ad osservare il fumo bianco che esce dalle loro bocche formando cerchi e figure strane, per poi disperdersi nell'aria.
Quando la romana ha finito di fumare, comincia a parlare, stupendo sia Candreva sia sé stessa.

"Ė stato qui che mio fratello mi ha detto che si sarebbe arruolato in Marina; che sarei dovuta andare avanti da sola, in una città a me nuova come Milano. Può sembrare una cosa insignificante per te, ma questa sua scelta ha davvero cambiato la mia vita"
"Ma i tuoi genitori?"
"Dopo che il loro adoratissimo figlio ha compiuto i 18 anni hanno deciso che hanno eseguito alla perfezione il loro compito di genitori ed hanno cominciato a girare il mondo. Alla qui presente pecora nera della famiglia inviano soldi e biglietti di Natale pre-stampati. Ma ci sono abituata, da ventiquattro anni più o meno"

Anto non sa cosa rispondere, acconsente con un semplice cenno della testa. "Nonostante questo vuoi bene a tuo fratello no?"
"Sì, perché non è colpa sua se i miei sono così; lui mi ha sempre aiutato in tutto, è sempre stato con me e mi ha sempre voluto bene"
"Si... ehm... si sta facendo ora bestiola, dobbiamo attraversare mezza Madrid per andare al ristorante"
"Va bene nonnino, muoviamoci prima che ti vengano i reumatismi per il freddo" dice la ragazza prendendo la mano di Anto per alzarlo. Si sente come se si fosse liberata di un peso ora che ha parlato con Candreva, non avrebbe mai pensato che si sarebbe aperta per la prima volta, su questo argomento, con lui.
"Allora sorreggi questo vecchietto" risponde il calciatore appoggiando il braccio destro sulle spalle di Esther
"Comprati un bastone, nonno" replica Esther cercando di liberarsi dalla presa stretta di Antonio.

[...]

Tornata finalmente a Marbella Esther scende in spiaggia con l'intenzione di fumarsi una sigaretta prima di andare a dormire, la conversazione con Candreva l'ha sconvolta, era da tempo che non guardava in faccia la realtà della sua vita e deve ammettere che fa veramente schifo.
In spiaggia vede Davide in costume su una sdraio intento a osservare il mare.
"Non hai freddo?" gli chiede
"No, non molto. Com'è andata a Madrid?"
"Bene speravo venissi anche tu" dice la ragazza accoccolandosi sul petto di Santon.
"Mi sono fatto male e Pioli mi ha tenuto qui" dice il terzino giocando con i capelli lunghi della ragazza "come sei coccolosa stasera"
"Mi sei mancato in queste vacanze" dice Esther baciando Davide sperando di dimenticarsi della giornata appena passata, della sua vita e di Candreva, anche se solo per poco.

"Andiamo a dormire?" chiede Davide dopo un'ora che sono lì abbracciati sulla sdraio
"Sì, sono esausta"
"Ci vediamo domani amore" dice Davide baciando la ragazza sulle labbra dirigendosi poi verso camera sua, mentre Esther rimane ancora un po' a guardare il mare.
"Non per farmi i cazzi tuoi, ma non dovresti illuderlo" dice Anto, avvicinandosi barcollando a Esth, è sicuramente ubriaco.
"Non lo sto illudendo, e tu sei ubriaco" risponde secca lei
"Si che lo stai illudendo, tu vuoi qualcun altro" sussurra Candreva sedendosi di fianco alla ragazza e poggiandole una mano sulla coscia.
"Anto sparisci"
"No cara"
"Che vuoi?"
"Te" risponde con voce roca il calciatore cominciando a baciare il collo di Esther che, velocemente si stacca da Candreva.
"Sto con Davide, smettila Anto. Non è più Natale, in tutti i sensi"
"Lascia Santon"
"Per scopare due volte con te e poi ritrovarmi più sola di quanto non lo sia già?"
"Avresti me"
"Anto non prendermi in giro, non è serata. Notte" esclama Esther liberandosi dalla presa di Candreva e andando con passo veloce verso la sua camera, per la prima volta dopo anni sente una lacrima scivolarle lungo la guancia.

Rotten; Antonio CandrevaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora