Capitolo 9

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Amy

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Amy

Non posso credere a ciò che è appena successo. Yulya ha praticamente ordinato ai tre rappresentati degli Stati, gli uomini più potenti al mondo, di farci volare violando il divieto. Sono tramortita e soprattutto molto impaurita da quello che è stato il suo discorso, so benissimo che la situazione è disperata, ma sentirselo dire così apertamente è la cosa peggiore a cui si possa assistere. Il rappresentante Gardiner, sentiti gli ordini, ci sta conducendo verso l'eterno della sua abitazione, su delle auto che non avevo mai visto prima.

-Grazie per l'aiuto rappresentante, e ricordi cosa le ho detto- lo saluta Yulya prima di andare via.

Ci sediamo tutti in questa bizzarra auto di colore nero e dalla forma particolare senza vetri, scruto il suo volto con aria inquisitoria.

-Cosa gli hai detto?- Chiedo immediatamente.

-Di preparare tutto il terzo stato a consistenti CCI e di tenere a bada quella strega della figlia- risponde semplicemente, scrollando le spalle.

Mi sfugge un sorriso, sto iniziando ad apprezzare questo suo carattere particolare.

-Si ma c'è una cosa che mi sfugge- si intromette David, finalmente sembra aver superato le parole di Valerie -che diavolo è questo trabiccolo? E spiegatemi come faremo ad arrivare al palazzo governativo, siamo a chilometri di distanza!- Effettivamente non ci avevo pensato, non potremo mai arrivare in così poco tempo.

-Prima di tutto questo trabiccolo, come lo chiami tu, è una delle auto più moderne che ci sono a disposizione. È usata per le urgenze dai rappresentanti. Secondo, voi non sapete assolutamente nulla di ciò che vi circonda, sapete soltanto ciò che vi permettono di sapere. Tutti gli stati sono attraversati da fitte gallerie percorse da treni velocissimi. Sono usati dalla Sicurezza dello Stato, oppure i rappresentanti stessi. Come credete che vengano sedate immediatamente le marce dei senza impiego?- Ci fissa attentamente.

-Cosa?! E perché non possiamo usarle tutti? Ci semplificherebbe molto la vita!- Esclamo sgomenta, ripensando ai lenti treni che di solito utilizzano i comuni cittadini per spostarsi ed a tutte quelle vecchie auto di colore bianco.

-Perché accorciare le distanze è l'ultima cosa che vogliono- si intromette David, guardando complice Yulya.

-Intuitivo Van Dalen- sorride colpita.

-Il terrore di un'altra guerra è così forte da limitare ancora le vite di tutti- sospira Jess.

-Quando penso che tutto questo è solo colpa mia, mi viene voglia di nascondermi da qualche parte per il resto della mia vita- stringo l'amuleto tra le mani a disagio.

David mi stringe la mano nella sua e mi guarda con aria di rimprovero, sta per dire qualcosa ma l'auto si blocca interrompendoci. Aiden è il primo ad uscire ed è stranamente immobile, quando anche noi riusciamo a vedere all'esterno abbiamo la sua stessa reazione. Siamo molto lontani dalla città, non si scorge quasi più, quell'auto doveva essere davvero veloce! Siamo in un recinto sorvegliato da numerose guardie, dinanzi a noi c'è il solito edificio grigio ed asettico. Eppure quando entriamo, notiamo che ci sono solo delle scale che conducono verso il basso, sotto terra. Gli uomini dei Kireyev ci raggiungono ed i membri della Sicurezza dello Stato ci permettono di scendere. Un treno di un grigio luccicante è davanti a noi, è molto grande, il tunnel è buio ed un po' mi intimorisce, soprattutto il pensiero di dover viaggiare sotto terra.

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