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Torno al campus, più serena. Durante il traggito metto la musica e canto. Ora va meglio! A volte può capitarmi di avere dei momenti di sconforto come prima, ma mi riprendo sempre in fretta.  Guardo tutte le cose che ho comprato: dovrò fare due viaggi per portarle. Afferro tutti i sacchrtti e vado verso la mia camera. Apro la porta, entro e poso tutte le buste all'ingresso. Poi torno indietro a prendere il mio unicorno. Lo guardo e penso che devo trovargli un nome. Ci penso per un attimo...Ivano. Si, Ivano è un nome PERFETTO per un unicorno.

Lo trasporto a fatica, per quanto è grande. Apro la porta della camera e trovo Ethan a frugare tra le mie buste, con i miei reggiseni nuovi in mano.

"Ma cosa stai facendo?!" Urlo.

Lui si stampa in faccia un ghigno insopportabile.

"Stavo solo controllando" dice non nonchalance.

"Controllando? Non devi controllare proprio niente. Sono cose mie"

Nonostante ci conosciamo da poche ore, nelle quali abbiamo sempre litigato, sento come un'elettricità arrivare dal suo corpo...che attrae il mio. Ma cosa sto dicendo?!

"Perchè hai quel coso in mano?" Chiede.

Credo si riferisca al mio unicorno.

"Lui è Ivano." Dico, con una faccia seria.

Lui mi scoppia a ridere in faccia. A quel punto non ce la faccio più, lo oltrepasso e mi diriggo in camera mia, per depositare tutte le mie cose.

Sento che mi segue. Oh, no. Io...lui...un letto...ma cosa mi prende?!

"Smettila di fare l'altezzosa con me. Credi che io sia contento di dividere la camera con una ragazzina con la puzza sotto il naso?"

Gli mollo un ceffone. Forte. Lui si massaggia la guancia, dove sono rimaste impresse le mie dita.

"Non osare giudicarmi! Tu non mi conosci. Ed ora fuori!" Gli urlo.

Lui esce dalla mia camera e sembra incazzato nero. Bè, io lo sono ancora di più. Roba da matti. So solo che non lo sopporto.

Dovrei proprio farmi una doccia. Prima, però, voglio attaccare la carta da parati, non ne posso più di queste pareti marroni. Mi guardo intorno. Non ce la farò mai da sola! Non posso neanche chiedere aiuto ad Ethan. Assolutamente no. Però posso chiamare Ashley!

"Hey bellezza" mi risponde.

"Oi! Ho bisogno di un favore"

"Dimmi tutto"

"Mi aiuteresti ad attaccare...la mia nuova carta da parati?"

"Ma certo! Ci divertiremo! Dammi un minuto e sono da te"

"Il dormitorio è C8" le dico.

Lei annuisce.

Che cara ragazza.

Visto Ethan? Non tutti sono stronzi come te.

Meglio tralasciare questi pensieri.

Poco dopo, bussa alla porta. Wow, è stata veloce ad arrivare! Mi affretto ad andare ad aprire, ma quando arrivo lì vedo che lo ha già fatto Ethan. Ashely è  sulla porta.

"Ecco. Ti pareva che non avresti fatto amicizia con la più sfigata del campus?" Commenta Ethan, con il suo ghigno maligno.

Che stronzo.

"Ash, ignora la sua maleducazione. Posso offrirti qualosa da bere?" Chiedo, per essere gentile. Si è presi il disturbo di venire qui ad aiutarmi, è il minimo che possa fare.

"Non puoi offrire niente. Quello che c'è nel frigo è mio" dice Ethan

Dio, dammi la forza!

"Visto che qui ora ci vivo anch'io, sono anche cose mie" lo guardo male.

"Non dal momento che le ho pagate io.  Se hai sete, vai al supermercato e comprati da bere."

"Sei uno stronzo" gli dico.

Non sono abituata ad insultare le persone, soprattutto gli estranei, ma questo ragazzo mi manda fuori di me. È così arrogante.

"Oh, anche tu"

"Ah davvero? Bè..."

Veniamo interrotti da Ashley.

"Calma ragazzi. Non ho sete, comunque" dice, credo per mettere fine alla discussione.

"Okay, scusaci" dico, anche se non dovrei scusarmi anche a nome di Ethan.

"La mia camera è da questa parte" gli dico.

Lei mi segue. Le spiego quello che dobbiamo fare e lei accetta . Che gentile. Durante l'operazione, parliamo e scherziamo. Ridiamo tantissimo ed io mi diverto da morire! È davvero una ragazza simpatica e gioviale, un po' come me.

Due ore dopo, abbiamo finito. Mi guardo intorno. Sono in una galassia, la mia galassia. Finalmente, mi sento più a casa.

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