Capitolo 19

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Landon Pov's

Apprezzo molto che Sophi si sia ricordata del nome di quel ragazzo, ma diamine! Non quando volevo baciarla.

L'amarezza lascia spazio alla rabbia,è tutta colpa mia se adesso è traumatizzata.

Quando siamo usciti dall'acqua non ha fatto altro che piangere, l'ho riaccompagnata a casa, odiavo vederla piangere, il suo viso era rigato dalle lacrime, mi ha sussurrato "scusami" ed è andata via.

Avrei voluto dirgli che io c'ero, ero lì, pronto ad aiutarla, ma non ho avuto il coraggio.

E' la cosa più piccola e bella che abbia mai visto.

Tutto d'un tratto non avevo più voglia di uscire con altre ragazze, non avevo voglia di andare alle feste, non avevo più voglia di nulla, se non di lei. Mi bastava vederla, e BUM, il mio cuore andava all'impazzata. Non è come le altre ragazze, lei è bella dentro, oltre che fuori, con la sua semplicità.

Mi piaceva anche quando aveva qualche kg in più, camminava per i corridoi della scuola, sempre a testa bassa,con i libri attaccati al petto, e quel Josh era sempre appiccicato a lei.
Mi piaceva quando in mensa se ne stava lì a leggere i suoi libri, era molto concentrata,ed io restavo a fissarla beato.
Mi piaceva anche quando mordicchiava il tappo della penna mentre seguiva la lezione.
Mi piaceva sempre.
Lei non si rendeva conto di quanto fosse bella, e che le ragazze la prendevano in giro solo perché la vedevano come un pericolo, un ostacolo.

Quando la guardavo, i miei amici mi prendevano in giro, ed io distoglievo subito lo sguardo, ma adesso, ripensandoci, mi prenderei a calci da solo, volevo fare il figo, lo ammetto, ed è tutta colpa mia, se lei veniva derisa.

Bastava uno mio schiocco delle dita, per far smettere quelle ragazze, ma non facevo nulla, per salvaguardare la mia reputazione.

A dirla tutta, ho partecipato a quella stupida recita solo perchè ho visto che c'era anche lei, non era una punizione del preside, anche perchè, quest'ultimo è mio padre! Il bacio non era previsto, ma, quando l'ho vista lì, in tutto il suo splendore, che mi diceva TI AMO (ovviamente recitava) non ci ho visto più, e speravo che in quelle parole ci fosse un briciolo di verità.

Mi stavo innamorando, e avevo paura, l'amore fa male.L'amore è per i forti, ed io ero molto debole, anche se non lo davo a vedere. Mi sono innamorato, o meglio credevo, solo una volta nella vita, e ho sofferto tanto, la ragazza in questione mi ha tradito, e da allora ho giurato, di non innamorarmi più. Ma al cuor non si comanda, e mi stava capitando la stessa cosa, stavolta però, in modo totalmente diverso.

L'amore è come una scatola di biscotti al burro, avete presente quei biscotti che stanno dentro a quelle scatole di metallo blu? Che quando le vedi in salotto pensi "biscotti", però quando apri la scatola, vedi solo spille e bottoni? Ecco per me l'amore è questo, ti aspetti una cosa e ne trovi tutt'altro.

Sono disteso sul letto, cercando di convincere il mio cervello, che questo soffitto non ha nulla di interessante, non da meritare, tutta questa mia, scrupolosa attenzione.

Devo assolutamente vedere Alfred, è uno di noi, uno del gruppo, non mi aspettavo potesse spingersi a tanto. Noi, andiamo a letto con tantissime ragazze, ma sono tutte consapevoli, non le violentiamo! Quella parola mi fa venire i brividi!

Chiamo l'ultima persona al mondo che vorrei sentire ,adesso, ma che può darmi una mano in questo.

Compongo il numero di Josh sul telefono e avvio la chiamata.

Dopo qualche squillo risponde.

<<Sai che ti odio vero?>> Dico, prima che Josh possa dire qualcosa.

<<Ciao, anche a me fa piacere sentirti>> Risponde ironico.

<<Sophia ha ricordato il nome del ragazzo, e so chi è>> Mi passo una mano tra i capelli, e cammino avanti e indietro per la stanza.

<<Certo, solo tu puoi avere conoscenze con persone simili>> Odio questo ragazzo, non può semplicemente stare zitto?

<<Non fare lo stronzo, mi aiuti o no?>>

<<Per Sophia questo, ed altro, dove ci vediamo?>> Lui è il tipo di ragazzo che può starle vicino, io la farei solamente soffrire. Questo è il motivo per cui, lo odio profondamente.

Gli lascio l'indirizzo e metto giù.

Prendo le chiavi della macchina, ed esco di casa.

Dopo vari minuti arrivo sul punto dove ci siamo dati appuntamento, Josh è già li e sta aspettando in macchina.

Scende dall'auto e mi viene in contro.

<<Lei sta bene, vero?>> E' preoccupato e mi trasmette ansia.

<<Si, sta bene, un po scossa, ma si riprenderà>> dico speranzoso.

Vado verso la porta d'ingresso, e Josh fa la stessa cosa.

Busso e mi porto le mani in tasca aspettando che qualcuno apra.

Ad accoglierci è Sebastian, il coinquilino di Alfred.

<<Ciao Landon, come mai qui?>> E' in tuta, i suoi capelli biondi sono coperti da un cappello, e ha tra le dita una sigaretta.

<<Devo vedere Alfred>> Dico in tutta fretta.

<<Chi è lui?>> Indica Josh con un cenno della testa, e aspira un po di fumo dalla sigaretta.

<<Un amico, finito con l'interrogatorio?>> Sono nervoso, e non vorrei sfogare la mia ira su di lui.

<<Entrate pure>> Si sposta finalmente dalla porta, per darci la possibilità di entrare.

Ci fa spazio verso il salotto, è pieno di cartoni di pizza, bottiglie di birra vuote e c'è una puzza di fumo nauseante. Classico appartamento di ragazzi.

<<Dov'è Alfred?>> Sono impaziente di vederlo, per rovinargli quel bel faccino che si ritrova.

<<E' di sopra te lo vado a chiamare>> Lo seguo con gli occhi mentre va al piano superiore.

Camminiamo entrambi avanti e indietro per la stanza.
Josh è molto preoccupato e si gratta il mento mentre ha lo sguardo fisso sul pavimento.
Dopo qualche minuto compare Alfred in mutande, e il mio nervoso si fa sempre più intenso.

<<Ciao fratellone, come stai?>> Si avvicina e mi da una pacca sulla spalla.

Lo fulmino con gli occhi, voglio lasciarlo parlare, prima di gonfiarlo di botte.

<<Tutto bene>> Mento.

<<Chi è lui?>> Guarda Josh per un po, e poi torna a guardare me.

<<Un amico>> Si avvicina al tavolino dove ci sono mille cianfrusaglie, per estrarre la sigaretta da un pacchetto.

Continuo: <<Com'è andata la festa, ieri sera?>> Il sangue comincia a pulsarmi nelle vene ,e placo la voglia di ridurlo in poltiglia.

Si accende la sigaretta e si accomoda sul divano a gambe spaparanzate, Josh rimane a guardarmi incuriosito.

<<Tutto bene, stavo anche per scoparmi una tipa>> Se la ride mentre fa girare la sigaretta tra le dita.

A quelle parole, Josh stringe i denti e mi guarda, come per chiedermi il permesso di ucciderlo, gli faccio un cenno per dirgli che va tutto bene e continuo a parlare.

<<Ah, chi era?>> Traspare rabbia nella mia voce.

<<Non so, non l'ho mai vista prima, in realtà. Sono entrato nel bagno e l'ho vista piangere, volevo tirarla su di morale, e quale altro modo, se non scoparm..>> Non finisce la frase, o meglio, non gli do modo di finire la frase.

Gli salto addosso, prendendolo a pugni in faccia, urla qualcosa, ma sono troppo nervoso per ascoltarlo, Josh si unisce e sfoga un po della sua rabbia.

<<Così lo uccidete, fermatevi!>> Sebastian tenta invano di dividerci, ma ha la peggio, e si becca anche lui un pugno.

Non doveva permettersi di toccare la mia piccola.






I chose you  -Un bellissimo disastro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora